Tre coppie di brindisini che pensavano di aver preso in affitto un’abitazione a Ugento per una settimana hanno scoperto di aver versato la caparra a truffatori. Soldi persi, ovviamente: la casa c’era ma apparteneva ad altri proprietari.
La proposta, come in tutte le truffe via internet, era molto appetibile: un appartamento molto ampio sulla spiaggia di Lido Marini, arredato e comprensivo di tutte le utenze, per mille euro, dal 5 al 12 agosto. I locatari si presentavano come marito e moglie.
La casa era proposta in fitto su uno dei portali di annunci più conosciuti, con tanto di specifiche tecniche e foto dell’immobile. Insomma, tutto apparentemente perfetto. Ma quando, dopo aver versato 350 euro di caparra attraverso l’iban indicato dagli affittuari, le coppie brindisine hanno tentato di contattarli per avere ulteriori informazioni, questi si erano volatilizzati.
Si sono recati sul posto e hanno verificato che la casa esisteva effettivamente, ma apparteneva ad altri proprietari che l’avevano già affittata.
I truffati sono riusciti a risalire ai veri proprietari e si sono rivolti all’agenzia che si era occupata di affittare l’immobile. Questi, mortificati per l’accaduto non hanno potuto fare altro che aiutare i malcapitati a trovare un’altra sistemazione per salvare almeno la vacanza risparmiando sulla commissione. Parallelamente è partita la denuncia ai carabinieri.
Nel frattempo i truffatori non si erano fermati: una nuova truffa si era concretizzata da un’altra parte dell’Italia e precisamente a Ischia con le stesse modalità: elemento comune, il numero iban da utilizzare per il versamento della caparra. Il codice corrisponde ad una carta di credito con intestatari la cui identità è ovviamente fittizia per far confluire le commissioni sugli anticipi degli affitti e poi chiudere il conto corrente e dileguarsi.