Trentenne picchiato, non fu tentato omicidio: ventenne ai domiciliari

Si alleggerisce la posizione del ventenne brindisino che la notte tra sabato e domenica scorsi ha picchiato a sangue un trentenne mesagnese in un locale del capoluogo, nei pressi del Teatro Verdi: nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto, il GIP del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi, accogliendo la richiesta della difesa, a cui il Pubblico Ministero Pierpaolo Montinaro non si è opposto, ha derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni personali aggravate, nel contempo attenuando la misura cautelare e disponendo gli arresti domiciliari.
Il ragazzo, che è incensurato, ha lasciato ieri, mercoledì 24 gennaio, la casa circondariale di Brindisi.
Decisive sono state le dichiarazioni rese dal proprietario del locale in cui è avvenuta la colluttazione e di alcuni avventori presenti, che hanno sottolineato come sia stata la vittima del pestaggio, in evidente stato di alterazione alcolica, prima a infastidire verbalmente, poi a mettere le mani sul collo e infine a scaraventare contro il bancone il ventenne. Questi, secondo quanto dichiarato dei testimoni, gli ha chiesto più volte di smettere e ha reagito poi con un pugno sul volto dell’aggressore, infierendo sì con dei calci, ma tentando di rianimarlo quando si è accorto che il trentenne aveva perso conoscenza.
Il mesagnese, intanto, nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Perrino, è uscito dal coma, ma ha dichiarato di non ricordare nulla dell’accaduto, se non di aver bevuto parecchio. Sciolta anche la prognosi e scongiurato il pericolo di vita.
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