
Si sono svolti oggi, 7 aprile, nella Chiesa Madre di Turi, i funerali della soccorritrice del 118 e rugbista Fabiana Chiarappa, vittima di una sinistro stradale la sera del 2 aprile scorso quando, mentre rientrava dal lavoro in sella alla sua moto Suzuki, si è schiantata contro un muretto a secco sulla provinciale che collega Turi a Putignano.
Per la morte della 32enne è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso il sacerdote 54enne don Nicola D’Onghia, parroco della chiesa di san Giovanni Battista di Turi e docente della Facoltà Teologica Pugliese.
Un ulteriore sopralluogo è stato effettuato questa mattina alla ricerca di ulteriori elementi utili alla ricostruzione della dinamica dei fatti. In particolare si sono cercati segni sull’asfalto, sul muretto a secco e sullo stretto tratto d’erba che separa la carreggiata dal muretto.
Le telecamere di videosorveglianza di una stazione di servizio avrebbero immortalato il sacerdote, passato dal luogo dell’incidente intorno alle 20.30 con la sua Fiat Bravo: don D’Onghia, dopo aver avvertito un rumore al pianale, si sarebbe fermato per controllare eventuali danni alla carrozzeria.
Domani verrà svolta una consulenza ingegneristica sulla moto della vittima e sull’auto del sacerdote, entrambe sotto sequestro.
Il sacerdote si professa innocente: ha riferito ai Carabinieri di non essersi accorto di nulla e di aver sentito un colpo provenire da sotto la sua auto (“come se avessi travolto una pietra”, ha spiegato) dopo aver percorso la zona dell’incidente nello stesso orario in cui la giovane è stata travolta.
Marina Poci