Turismo dentale a Valona: prezzi stracciati e vacanza. Visite gratuite a Brindisi

di Lucia Pezzuto per il7 Magazine

Estrazioni, pulizia, otturazioni, trattamenti, protesi e impianti, tutti a prezzi stracciati e se si riesce a trovare anche l’offerta giusta nel pacchetto è compreso anche un soggiorno con tanto di guida turistica. E’ il fenomeno del momento, lo chiamano turismo dentale, quando all’utile si unisce anche il dilettevole. Cliniche specializzate nella cura dei denti tra Albania e Croazia, dove i costi vanno da un minimo di 7 euro a un massimo di 500 euro. Studi all’avanguardia, con macchinari futuristici in grado di risolvere qualsiasi problema in appena 24 ore. Il turismo dentale è un fenomeno in crescita che ha superato di gran lunga quello della chirurgia estetica in Polonia e del trapianto di capelli in Turchia. A Brindisi da qualche anno a questa parte vi sono studi dentistici che fanno d’appoggio a questi centri trasfrontalieri. Un volantino che sponsorizza uno di questi centri in Albania propone una visita gratuita a Brindisi e la cura a Valona. Le foto che reclamizzano le prestazioni mediche mostrano uno studio attrezzato e di nuova generazione, in calce il prezziario a dir poco strabiliante : estrazione 7 euro, pulizia dentale 15 euro, otturazione 20 euro, trattamento canalare 50 euro, capsula metallo- porcellana 80 euro, capsula zircone- porcellana 130 euro, sbiancamento professionale 110 euro, protesi mobile inferiore e superiore 230 euro, fascette in porcellana 200 euro e impianto 500 euro. A conti fatti i costi sono di gran lunga inferiori a quelli che normalmente una persona affronta per i trattamenti qui in Italia. Il spesa più grossa non supera i 500 euro, insomma, è possibile risparmiare sino al 60 per cento . Non solo, pare che ogni intervento venga risolto in una sola seduta. Basta telefonare per prenotare la visita gratuita che si svolge in uno studio medico qui a Brindisi per poi accordarsi sull’intervento successivo che ovviamente si svolgerà in Albania. Attualmente 100mila italiani negli ultimi anni sino sono fatti curare i denti all’estero, appena, si fa per dire, 40mila in Albania dove il numero delle cliniche dentali cresce in maniera esponenziale. Le prestazioni sono abbinate a pacchetti turistici che variano a seconda delle offerte. Il soggiorno può essere gratis in albergo o negli appartamenti messi a disposizione dalle cliniche. Non solo: dall’arrivo in aeroporto fino alla partenza si ha sempre a disposizione una guida, si viene “scarrozzati” ovunque, si viene accompagnati a visitare la città o i centri vicini oppure in spiaggia a pranzo o a cena insieme. Addirittura viene fornita gratuitamente una scheda telefonica albanese per chiamare. Tutto questo non perché i materiali utilizzati in queste cliniche siano scadenti, almeno si spera, ma perché i margini di guadagno sono comunque elevati grazie ad una tassazione più contenuta: ad esempio non si paga l’Imu e la tassa sui rifiuti è appena di 10 euro al mese. E poi ci sono i canoni di locazione dimezzati e stipendi che oscillano tra i 200 e i 600 euro al mese. Si capisce così che il guadagno per queste cliniche low cost c’è sempre e che i loro prezzi sono più che concorrenziali se paragonati a quelli dei dentisti italiani. Tuttavia il rapporto con questi centri si esaurisce nel momento stesso in cui il lavoro da eseguire viene portato a termine. Per intenderci: tutte queste cliniche low cost dell’est Europa sembrano garantire da un minimo di 5 anni fino alla garanzia a vita i loro lavori, senza richiedere per questo un controllo periodico semestrale o annuale che, normalmente, è necessario per mantenere la salute della bocca. Da qui cominciano a sorgere tutti i dubbi e le perplessità da parte dei nostri medici italiani, per nulla contenti di quella che loro considerano a tutti gli effetti una concorrenza sleale.
“Partiamo dal presupposto che i titoli di studio acquisiti in Albania non sono riconosciuti qui in Italia- dice Leonardo Cavallo , medico odontoiatra , membro attivo del CAO, Commissione Albo Odontoiatri- l’Albania non fa parte della Comunità Europea. Il corso per odontoiatria è presso che deserto proprio perché non è riconosciuto in Italia. Sono riconosciuti quelli in Spagna e in Romania previo esame di Stato in Italia. L’Albania è stata proprio tagliata fuori. Ma c’è un’altra cosa grave è che ci sono università come quella di Catanzaro dove si trasferiscono gli studenti albanesi al quarto anno, pagano cifre esorbitanti e chiudono gli studi qui in Italia”. Insomma i titoli di studio albanesi non sono riconosciuti in Italia anche se qualcuno comincia a trovare qualche escamotage. Detto questo, vi è un altro aspetto che preoccupa i nostri odontoiatri ed quello legato ai materiali che vengono utilizzati nelle prestazioni e negli interventi medici. “ Pensiamoci un attimo e chiediamoci come mai nel settore pubblico non si fanno prestazioni simili- dice il dottor Cavallo- è perché i materiali hanno dei costi molto elevati. Non si spiega come mai in Albania a fronte dell’utilizzo dei materiali si spenda poi così poco per questi interventi”. Minor costo dei materiali, minor costo della manodopera, vacanza inclusa, alla fine la domanda sorge spontanea: ma quale è il guadagno per queste cliniche low cost, o meglio “dove sta l’inghippo”?
L’inghippo ogni tanto c’è e salta pure fuori, occhio quindi alle fregature. Le cliniche dentali eseguono centinaia di interventi, un numero esorbitante di italiani va in Albania nella convinzione di risparmiare ma può anche accadere che i trattamenti eseguiti in velocità e senza alcuna assistenza postuma possano rivelarsi un azzardo e sfociare in altri tipi di problemi, ad esempio la rottura dell’impianto o le infezioni. Ora, non sempre i nostri dentisti sono disponibili ad intervenire su lavori eseguiti da altri, non solo, chiedere poi eventuali risarcimenti diventa un’avventura perché le legislazioni sono differenti e i costi, in questo caso, potrebbero davvero fare paura.’