Uccise il marito con l’acido, assolta per totale infermità mentale

Assolta perché affetta da totale vizio di mente: sarà ricoverata per non meno di dieci anni in un ospedale giudiziario la donna brindisina che il 3 agosto di due anni fa provocò la morte del marito Rosario Almiento, 52 anni, svuotandogli addosso il contenuto di una bottiglia di acido disgorgante che gli provocò terribili ustioni sul 90 per cento del corpo. L’uomo morì dopo 35 giorni d’agonia.
I giudici della corte d’assise di Brindisi, accogliendo per altro le conclusioni del pubblico ministero Francesco Carluccio, hanno assolto la donna previa derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale. In sostanza, non aveva intenzione di uccidere il marito ma solo di fargli del male.
La tragedia avvenne per strada, in via Pace brindisina, al rione Commenda. La coppia aveva parecheggiato l’auto, lei era scesa a fare acquisti nel negozio di articoli per la casa e una volta tornata vicino alla macchina aveva svuotato dal finestrino il contenuto dell’acido addosso al marito che era al sedile di guida.
L’uomo, con dolori lancinanti, uscì e cercò aiuto in un vicino supermercato. La moglie stessa rimase ustionata da schizzi di acido.
Sul posto si trovava per caso un ispettore della Digos fuori servizio che chiamò i soccorsi e fermò la donna che si era seduta sul marciapiedi e pronunciava frasi senza senso. Accanto a lei la bottiglia ormai vuota di acido per la casa.
Fu arrestata e condotta in una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e ritenuti socialmente pericolosi, dove tuttora si trova.
Il movente di quell’atto folle sarebbe stato il sospetto di essere stata tradita del marito il quale invece, come confermato da alcuni testimoni, non solo le era fedele ma le era rimasto accanto per aiutarla a curare le sue turbe psichiche.