C’è un strada speciale a Roma, al Foro Italico, lastricata dai nomi dei grandi atleti del passato che hanno lasciato il segno nella loro disciplina e che ancora oggi rappresentano una fonte di ispirazione per i più giovani che vi si avvicinano. Da questo pomeriggio, incastonato nelle basole romane della Walk of Fame dello Sport, c’è un nome mesagnese: è quello della medaglia d’oro olimpica di taekwondo Carlo Molfetta, che nella notte dell’11 agosto 2012, alle Olimpiadi di Londra, regalò all’Italia il primo oro in assoluto nell’arte marziale coreana nella quale otto anni più tardi, a Tokyo 2020, avrebbe trionfato anche un altro mesagnese, Vito Dell’Aquila.
C’è dunque, nell’aristocrazia dello sport italiano, anche il carabiniere messapico, ritiratosi da tempo dall’attività agonistica e attualmente team manager della Nazionale Italiana di Taekwondo.
Proprio la FITA, Federazione Italiana Taekwondo, si è congratulata con Molfetta, definendolo “un atleta straordinario che ha lasciato un segno indelebile nella storia”.