Il tango argentino di scena al Nuovo teatro Verdi

Il tango argentino è il protagonista del terzo appuntamento della stagione al Teatro Verdi di Brindisi. In scena la meravigliosa avventura del tango, martedì 29 dicembre alle ore 20.30, con lo spettacolo «Revelación.

A la sombra de un tango, abrázame por siempre», prima nazionale che arriva a Brindisi dopo l’esordio, lo scorso anno in qualità di ospite d’onore, al «Festival internazionale del Tango» di Buenos Aires, la tradizionale kermesse organizzata dal Governo argentino che richiama appassionati da tutto il mondo nella culla del ballo della passione. Una produzione che ha conquistato gli addetti ai lavori e la critica, che si è espressa in termini di «spettacolo più bello dedicato al tango che si sia visto negli ultimi decenni!».

Tutti gli stili del tango si fondono magicamente in uno stesso show, e l’originalità del ballo, della musica e della sceneggiatura diventa la cifra di uno spettacolo che ha per unico protagonista il tango. «Vi sono cose antiche in quegli accordi, il tango sfida gli anni affaccendati; di polvere e di tempo, l’uomo dura meno della più leggera melodia, ed il tango crea un torbido passato ch’è irreale e in parte vero, un assurdo ricordo». Con queste parole Jorge Luis Borges tenta di definire cosa sia il tango: chi meglio di un argentino può cercare di far capire il mistero, la magia e la sensualità di una musica dalle radici americane, africane ed europee indissolubilmente legate tra loro.

Una originale definizione cerca di darla anche lo spettacolo in programma a Brindisi, mise en scene firmata dalla compagnia italo-argentina «Anita», l’accademia di tango che, attraverso la cultura del ballo argentino, promuove l’integrazione di popoli che, pur con retaggi e folklori diversificati, hanno trovato un comune elemento di coesione. Otto musicisti accompagnano sul palcoscenico i movimenti di altrettante coppie di ballerini, sulle note originali di Lisandro Adrover, che danno vita a un vero soggetto teatrale. «Revelación» esce dal classico cliché e la sua storia segue il filo originalissimo delle contaminazioni tra i generi: non solo tra gli stili di tango (tango nuevo, tango contemporaneo, tango escenario, tango salon) che spaziano nelle coreografie di Laura Rotta, Romina Levin e Adriano Mauriello, ma anche tra la parte narrativa dello spettacolo, con la presenza in scena di un attore, e un quadro ispirato alla romanza «E lucevan le stelle» di Giacomo Puccini, suonata per la prima volta col bandoneon, lo strumento a mantice tipico e simbolo del tango argentino.

Dunque, uno spettacolo teatrale in piena regola, imbastito e raffinato, dopo la sua prima e unica rappresentazione nel 2014 a Buenos Aires, da Adriano Mauriello, ispiratore e direttore artistico dell’opera. Una mescolanza che trova nella regia di Mauriello il piano di lettura dello spettacolo, cioè l’espressione di un sentimento nostalgico per una terra lontana, per un amore mancato, per un passato che non torna più. «Suggestivo, intrigante, capace di lasciare aperta e bianca l’ultima pagina sulla quale il pubblico può immaginare e scrivere il proprio finale»: così Mauriello definisce la sua nuova creazione, che conduce diritto nell’anima di un paese ricco culturalmente, nel quale l’immaginazione viaggia velocemente.

L’autore ha sviluppato ed affinato la sua passione con i più grandi maestri del tango: da Nestor Ray a Pablo Veròn e Osvaldo Zotto. Con impegno e dedizione, nel 2005 ha fondato l’«Anita», mentre l’anno successivo ha iniziato la sua inarrestabile ascesa come primo ballerino nello spettacolo «Tango y baile»: un crescendo di popolarità che gli è valso il titolo di «Acadèmico honoris causa» dell’«Academia Nacional del Tango» di Buenos Aires. «Con la danza – ha concluso Adriano Mauriello – cerco di comunicare l’intensità di sentimenti ed emozioni che provo, coinvolgendo gli spettatori nella poetica del tango, fatta di varie atmosfere, di versi e ricordi nei caffè letterari, dove sull’iniziare del Novecento nacquero i testi ancora oggi immortali dei più bei tanghi in assoluto».

Si comincia alle ore 20.30 Durata dello spettacolo: un’ora e 15 minuti senza intervallo Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it Tel. (0831) 229230 – 562554