
Non ce l’ha fatta nemmeno 007. Anche il povero Daniel Craig con il suo mirabolante Spectre e i suoi oltre 12 milioni di incasso in piu’ di due mesi si e’ dovuto arrendere a Checco Zalone. La sua ultima fatica Quo Vado, nuovo frutto della collaborazione con il regista Gennaro Nunziante e il produttore Pietro Valsecchi, raddoppia il gran successo del primo giorno e raggiunge 14 milioni di incasso al botteghino in sole 48 ore di programmazione. Chi pensava che il “botto” del 1 gennaio fosse dovuto anche alla novita’ e alla programmazione notturna (nei cinema Uci e The Space e’ stato proiettato subito dopo il brindisi di Capodanno), fara’ bene ad aspettare i dati del botteghino di domani, che includono anche la domenica e potrebbero portare nuovi record.
A Brindisi il film è in programmazione oltre che alla multisala Andromeda anche al cinema Impero che ha riaperto i battenti quest’anno e che non vedeva simili presenze dai tempi dei primi film di Benigni.
E se il 1 gennaio il premier Matteo Renzi e’ stato tra i primi italiani a correre a vedere il film con moglie e figli durante le vacanze a Courmayeur, oggi e’ arrivato il tweet di giubilo del ministro Dario Franceschini: “Grazie a #CheccoZalone. Il successo di #QuoVado – cinguetta il ministro – fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale”. Ora con l’epopea di Checco – impiegato pubblico cresciuto con l’ossessione del posto fisso, costretto a confrontarsi con l’abolizione delle Province e pronto a trasferirsi al Polo Nord pur di conservare la poltrona – il comico pugliese sembra destinato a battere se stesso quando nel 2013, con Sole a catinelle, incasso’ quasi 52 milioni di euro diventando il secondo incasso italiano di sempre (il primo e’ Avatar, film in 3D di James Cameron, a 67,7 milioni nel 2009). “Anche a essere stati molto ottimisti mai si sarebbe potuta immaginare una partenza cosi'” aveva commentato ieri il produttore Pietro Valsecchi. Meno impressionato dal botteghino ma conscio del “grande rapporto” costruito da Zalone con il suo pubblico in questo decennio il regista Nunziante: “C’e’ una sola spiegazione: il grande amore del pubblico per Luca, un artista vero che si mostra nella sua verita’, come un amico che ti dice sempre le cose come stanno e che non fa inutili giri di parole”.