Carbonella chiede scusa: “Volevo solo difendere il mio staff”

Da uomo navigato di calcio quale è, getta acqua sul fuoco delle polemiche Enzo Carbonella nel corso della conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di oggi presso l’Hotel Barsotti di Brindisi per fare chiarezza su quanto accaduto martedì sera e per il putiferio che si era scatenato a seguito della sua telefonata in diretta durante la trasmissione calcistica di Studio 100 condotta da Fabrizio Caianiello, dove ospite in studio c’era il presidente Antonio Flora.
Carbonella ha esordito chiedendo scusa per i modi ed i toni utilizzati in quell’occasione ed ha chiarito che il suo intento era esclusivamente quello di difendere a spada tratta l’operato dello staff di collaboratori che in estate, pur senza disporre di un budget importante, è riuscito nondimeno a creare la squadra che tanto bene si sta comportando in campionato e fra gli amici con cui stava vedendo la trasmissione c’erano mister Ciullo ed il consulente di mercato Palomba. Da qui la foga eccessiva nella telefonata fatta per evitare che le reazioni alle esternazioni del presidente riguardo l’inutilità e dispendiosità dei procuratori nel mercato di serie D potessero scatenare un processo a catena che portasse alla disgregazione dell’attuale gruppo.
Purtroppo i toni e modi sbagliati hanno gettato nello sconforto non solo i diretti interessati ma anche le centinaia di sostenitori biancazzurri che in quel momento avevano il naso incollato al teleschermo e, potenza di internet, nel giro di poche ore tutti quanti, anche chi non aveva avuto modo di seguire in diretta la trasmissione avevano cominciato a dire di tutto e di più sull’argomento.
Bene ha fatto il presidente Flora a prendersi una pausa di riflessione prima di decidere se continuare tutti insieme nel progetto calcistico abbracciato alcuni mesi fa e bene ha fatto Enzo Carbonella a rispettare questa decisione e dichiararsi, comunque, fin da subito disponibile a tornare a lavorare nello staff biancazzurro.
Alla fin fine entrambi nel corso delle rispettive conferenze stampa, quella di mercoledì sera di Flora e quella di venerdì mattina di carbonella, hanno detto la stessa cosa: i modi sono stati sbagliati, del contenuto se ne può discutere a mente serena e lucida e, soprattutto, nelle sedi opportune ed è questo che anche io mi auspico per il bene del calcio brindisino, che a quattr’occhi, da uomini maturi quali sicuramente sono, chiariscano ogni eventuale divergenza e poi se possibile riprendano il cammino iniziato insieme altrimenti, senza che ci siano traumi tali da mettere a repentaglio ancora una volta la sopravvivenza del calcio brindisino, si trovi comunque il modo di andar avanti nella migliore maniera possibile tenendo presente che nel mondo del calcio come anche in altri contesti, il contributo di tutti è importante ma nessuno deve essere o ritenersi necessario e che le lotte intestine che si sono scatenate negli anni scorsi hanno avuto come unico effetto quello di allontanare la gente, stanca delle beghe societarie, dal Fanuzzi.
Così non è, per fortuna, questa volta, ed i segnali distensivi giunti immediatamente da entrambe le parte non possono che far tirare un grosso sospiro di sollievo a quanti, calciatori, addetti ai lavori e soprattutto tifosi, hanno sposato appieno la causa biancazzurra nella speranza che questo possa essere l’anno buono per scrollarsi di dosso il complesso di Calimero che perseguita noi amanti della pedata da un ventennio abbondante a questa parte.
Adesso in attesa di un eventuale incontro tra le due parti, che potrebbe avvenire anche a margine della prossima gara interna, ci si può rituffare nel clima campionato con la gara contro la capolista Marcianise che domenica pomeriggio scenderà sul verde manto del Fanuzzi.
Alessandro Caiulo