REAL METAPONTINO 1
BRINDISI 0
REAL METAPONTINO: Di Gennaro, Bronzi, Ambrosecchia, Iennaco (dal 71° Marchesano), Maglione, Lorusso, Grittani, Cadaleta, Pignatta, Di Senso (dall’89° Giacobbe), Covelli (dal 78° Cirigliano). In panchina: Marino, Tuore, Cati, Manzillo, Ragno, Grano. Allenatore: Raimondo Catalano
BRINDISI: Peschechera, Iaboni, Liotti, Favia (dall’87° Albano), Sicignano, Cacace, Loiodice, Marsili, Gambino, Pellecchia (dal 55° Akuku), Tedesco (dal 70° Fella). In panchina: Novembre, Bove, Patti, Vantaggiato, Greco, Martinelli. Allenatore: Totò Ciullo.
Arbitro: Minafra di Roma, assistito da De Palma e Pizzi di Termoli
Marcatore: al 40° della ripresa Di Senso
Note: al 5° della ripresa espulso Liotti (BR) ; spettatori 300 circa, in maggioranza ospiti.
Un Brindisi abulico ed a tratti irriconoscibile, dopo aver comunque avuto nel corso del primo tempo due ghiottissime occasioni per passare in vantaggio, complice una fallo idiota quanto inutile dell’ingenuo Liotti che, da inizio ripresa, condanna gli ospiti all’inferiorità numerica, incassa il gol a cinque minuti dalla fine della gara nell’unica occasione in cui il Real Metapontino ha provato la via della rete .
C’è veramente da recriminare su quello che poteva essere ma non è stato: Marcianise e Matera hanno pareggiato rispettivamente col San Severo ed il Gelbison, per cui in caso di vittoria il Brindisi si sarebbe trovato sulla vetta della classifica, ora distante tre punti.
E vale davvero poco come scusante il dire che si è giocato su un campo di patate perchè questa non è la sfavillante Champion’s League ma l’umile serie D, dove si gioca di clava e non di fioretto e si mangia pane e cipolla senza essere serviti da camerieri con i guanti bianchi.
Veniamo brevemente alla cronaca di questa brutta partita.
Nel primo quarto d’ora non vi è assolutamente niente da registrare, al 15° il primo scossone: Gambino servito da Pellecchia tira da sottomisura ma l’estremo difensore lucano si allunga in tuffo e riesce a respingere la sfera sulla quale si avventa, senza fortuna Mino Tedesco.
Pochi minuti dopo calcio di punizione dal limite dell’area per il Brindisi, si incarica della battuta lo specialista Marsili che conclude direttamente a rete, ancora una volta respinge Di Gennaro, il quale poi riesce anche a deviare un’ulteriore ribattuta a rete, con Pellecchia e Tedesco che non riescono ad approfittare del portiere a terra.
Tutto qui quello che ha prodotto il Brindisi nell’arco dei primi quarantacinque minuti di gioco in cui, dal canto suo, il Real Metapontino ha badato solamente a difendersi e far passare il tempo.
Il secondo tempo è immediatamente e, a conti fatti, irrimediabilmente rovinato dal giovane terzino Liotti che in una azione lontanissima dall’area di rigore, falcia da dietro Grittani che proteggeva con il corpo il pallone sulla linea del fallo laterale: rosso diretto e Brindisi in dieci uomini dopo appena cinque minuti dall’inizio della ripresa.
Nonostante tutto sono gli ospiti che continuano ad insistere in avanti, con i padroni di casa che, nonostante la superiorità numerica, sembrano volersi accontentare del pareggio, come è dimostrato dalla sparizione dei palloni e dalla latitanza dei raccattapalle che costringevano a continue perdite di tempo.
Alla mezz’ora il Brindisi potrebbe portarsi in vantaggio con un colpo di testa del solito Gambino, a cui Di gennaro si oppone da campione.
A cinque minuti dal termine Di Senso è lasciato libero di scorrabandare sulla fascia sinistra, portarsi con la palla al piede verso la parte centrale del campo e lasciare partire, senza che nessuno si frapponesse verso di lui, una bordata da circa venti metri su cui Peschechera non si fa trovare pronto.
Il Brindisi, già abulico per tutta la gara, non tenta nemmeno di reagire, mister Ciullo solo all’87° ricorda di avere Diego Albano in panchina e lo fa entrare ed i sei minuti di recupero concessi dall’arbitro scorrono senza nemmeno assistere ad un principio di assedio alla porta avversaria.
Davvero un brutto Brindisi, il più brutto della stagione ai duecento fedelissimi giunti fino a Policoro non resta che ammainare le bandiere e prendere mestamente la via del ritorno.
Alessandro Caiulo