Ventiquattr’ore e poi Brindisi e Taranto si sfideranno a colpi di racchetta: la brindisina Flavia Pennetta contro la tarantina Roberta Vinci sono le protagoniste nei quarti di finale dell’Us Open 2013 di New York. Il derby tutto azzurro, ma soprattutto pugliese, sarà trasmesso in diretta tv domani, mercoledì 4 alle 17 (ora italiana) da Eurosport.
Chi segue Flavia da sempre, lo sa: la scaramanzia non la abbandona mai, così come per i suoi amici, quelli fedeli, quelli di sempre, quelli che sono attaccati al televisore da Brindisi da quando il grande slam è iniziato. Anche domani sarà applicata la stessa tecnica “scaramantica”: il match lo vedranno nelle proprie case seduti sui divani. “Abbiamo iniziato così – racconta Marco Faggiano, uno degli amici più cari della tennista brindisina – a vedere i match dell’Us Open da casa e così continueremo a fare. Anche quando andiamo a seguire Flavia sui campi da gioco e lei vince, non ci muoviamo di un centimetro, non facciamo nessuno spostamento di posto o altro. E’ un rito scaramantico che da sempre abbiamo applicato e mai cambieremo”.
Prima che iniziasse il primo match a New York, Marco, ha inviato a Flavia Pennetta una foto sul cellulare scrivendole che sarebbe andato bene (così come è successo) e lei l’ha pubblicata sul suo profilo Twitter. Idem per tutte le altre partite. Anche ieri sera, ha mantenuto parola della promessa fatta prima del match con la Halep: “Se vinci mi metto in perizoma”.
New York, così come l’Italia, domani attende il grande derby femminile tutto pugliese. Flavia Pennetta è indomabile in questo grande momento della sua carriera: ha dominato tutti i match negli Us Open 2013, anche la pioggia non è riuscita a fermarla. Negli ottavi ha battuto la romena Simona Halep al tie break per 7 punti a 3: 6-2 7-6 il punteggio finale. Per la quarta volta in carriera Flavia Pennetta, 31 anni, conquista i quarti a New York. Una delle due porterà indubbiamente l’azzurro in semifinale. “Vola piccola grande penna volaaaaa”, è l’augurio di Marco e degli amici brindisini a Flavia Pennetta.
Maristella De Michele