Il Brindisi gioca un discreto primo tempo ma non riesce a concretizzare tutta la sua mole di gioco e si deve accontentare di andare negli spogliatoi sull’1 a 0, grazie alla rete messa a segno da Gambino al 30°; nella ripresa, per almeno mezzora, si vede in campo la brutta copia del Brindisi del primo tempo, subisce il pareggio dopo appena cinque minuti con un tiro dalla distanza di Mazza sottovalutato dal giovane portiere Peschechera e solamente negli ultimi istanti di gioco quando assale gli avversari all’arma bianca, riesce ad avere tre grosse occasioni per tornare in vantaggio, in un caso la palla, sugli sviluppi di un corner battuto da Greco, è fuori di un niente, in un altro caso assurge a protagonista assoluto il mediocre arbitro Mario Vigile di Cosenza, vigile solamente di nome ma non di fatto, ed il suo altrettanto scadente e poco vigile assistente di linea posto sotto la gradinata, i soli a non aver visto l’evidentissimo e volontario fallo di mani commesso da un calciatore campano per evitare che il pallone varcasse la linea di porta che, se punito come da regolamento (rigore ed espulsione), avrebbe consegnato la vittoria alla squadra di casa, all’ultimo dei cinque minuti di recupero è il portiere campano a volare sulla sua destra per evitare che un preciso calcio di punizione finisse in rete.
Nonostante i generosi applausi tributati egualmente dai tifosi biancazzurri al termine dell’incontro, palpabile era la delusione sia nel volto dei giocatori che in quello dei numerosi supporter accorsi allo stadio.
Altra nota stonata, oltre il risultato bugiardo, la assoluta inadeguatezza del sistema di stampa e distribuzione dei tagliandi ai botteghini – solo due erano quelli aperti con duemila persone in fila – che ha causato code interminabili, urla e spintoni, e con gente che è andata via stramaledicendo la scelta di aver tentato di venire allo stadio, occorre immediatamente cambiare qualcosa perchè è inimmaginabile che una cosa del genere possa ripetersi specie quando, nelle prossime partite interne, verranno a giocare al Fanuzzi il Matera ed il Taranto e di spettatori che prenderanno d’assalto i botteghini ce ne potrebbero essere il doppio.
Veniamo alla cronaca della partita: il Brindisi inizia subito di gran carriera ma dopo un paio di affondi si lascia irretire dal gioco ostruzionistico degli avversari, ma Loiodice e Pellecchia sono una spina nel fianco della difesa avversaria e Gambino e Tedesco, al centro dell’attacco appaiono molto motivati e reattivi.
Al 25 Tedesco, bravo a girare di testa verso la rete un pallone lanciatogli da Pellecchia, non riesce ad imprimere la giusta forza alla sfera ed il portiere Munao riesce a neutralizzare il tiro, un paio di minuti dopo ci prova Loiodice a bissare il tiro-gol di Grottaglie, ma il pallone esce di un soffio.
Al 30° è da una vertiginosa azione cui partecipano Loiodice, Tedesco e Gambino che nasce la rete del Brindisi: velocissimo scambio che parte con Loiodice all’altezza della linea centrale del campo e termina, dopo l’ottima sponda del capitano, con il bomber Gambino a tu per tu con il portiere avversario: è un gioco da ragazzi per il forte attaccante siciliano mantenere la freddezza giusta per battere a rete ed andare a festeggiare il suo quarto gol in tre partite ufficiali sotto la Curva Sud.
Pochi minuti dopo, su conclusione di Davide Cacace, è prima la traversa e poi una fortunosa deviazione in angolo che salvano il Gladiator dalla seconda capitolazione.
Quasi al termine della prima frazione di gioco Mino tedesco libera nuovamente Gambino per il tiro ma la conclusione del bomber non ha fortuna.
Al rientro in campo il Brindisi perde per un attimo il bandolo della matassa e la distrazione è letale in quanto Mazza, con una conclusione forte ma non irresistibile, uccella da fuori area Peschechera apparso, nell’occasione, decisamente poco attento e reattivo.
Il Brindisi appare smarrito e ci è mancato poco che subisse la seconda rete con una conclusione da fuori area, ingenuamente battezzata fuori da Peschechera, che coglie la parte alta della traversa e provoca un brivido in tutti i presenti in campo e sugli spalti, ricordando antichi fantasmi del recente passato.
L’ingresso in campo di Fella al posto di Tedesco non sortisce alcun effetto positivo; De Martino entra al posto di un Favia troppo nervoso e che in un paio di occasioni ha rischiato di essere sbattuto fuori dall’arbitro e, infine, Niccolò Greco entra in campo al posto di un ormai sfinito Loiodice.
Negli ultimi minuti si assiste all’assalto alla disperata degli uomini di Ciullo che sfiorano, come abbiamo raccontano all’inizio, ripetutamente la rete e che, infine, sono stati scippati della vittoria per una incredibile dormita dell’arbitro che lascia incredibilmente correre su un netto e decisivo fallo di mani in area da parte di un calciatore del Gladiator che toglie letteralmente dalla rete il pallone scagliato verso la porta da Gambino.
Ora occorre immediatamente resettare tutto perchè mercoledì 11 setembre c’è la gara di Coppa Italia a Nardò e domenica prossima la insidiosa ma abbordabile trasferta a Vallo della Lucania contro il Gelbison Cilento, in cui il Brindisi dovrà assolutamente cercare di recuperare i punti malamente gettati al vento oggi.
BRINDISI 1
GLADIATOR 1
BRINDISI: Peschechera, Iabboni, Liotti, Favia (dal 74° De Martino), Sicignano, Cacace, Loiodice (dall’83° Greco), Marsili, Gambino, Pellecchia, Tedesco (dal 67° Fella). In panchina: Novembre, Patti, Bove, Iaia, Akuku, Vantaggiato. Allenatore Totò Ciullo.
GLADIATOR: Munao, Esposito, Tereminiello, Costantino (dal 28° Oriente), Ferrara, Barone (dal 50′ Di Leva), Mazza, Bonavolontà, Liccardi, D’Esposito (dall’81°’ De Falco), Prisco. In panchina : Zinga, Di Mase, D’Amato, Degli Innocenti, Mele, Santaniello. Allenatore: Di Somma.
Arbitro: Mario Vigile di Cosenza coadiuvato da Burgi di Matera e Mascilongo di Termoli
Marcatori: nel primo tempo al 30° Gambino, nella ripresa al 5°Mazza
Spettatori: 2.500 circa, con una sparuta rappresentanza ospite.
Alessandro Caiulo