Arriva il giorno del Grande Blek: la tribuna centrale intitolata a Cremaschi

Domenica 27 aprile è il giorno di Blek Dino Cremaschi, il giorno in cui finalmente Brindisi tributerà il dovuto onore ad uno dei più amati eroi sportivi della sua storia: un brindisino non di sangue ma d’adozione e rimasto sempre tale nonostante la lontananza nello spazio e nel tempo.
La sua morte, giunta il 3 giugno di sette anni fa, fu accolta con commozione non solo negli ambienti sportivi e da parte chi aveva superato gli “anta”, ma da tutta quanta la città perchè nonostante la sua ultima partita ufficiale con la V sul petto l’avesse giocata il 17 giugno 1971 (Brindisi-Catania 1 a 0, nel campionato, ovviamente, di serie B) e nonostante il suo ultimo gol con la casacca biancazzurra l’avesse siglato il 18 febbraio 1973 in occasione della vittoria per 2 a 1 sulla Reggina, nelle sue 130 partite disputate con la maglia del Brindisi fra il settembre del 1969 ed il giugno del 1973 e, soprattutto nei suoi quattro anni vissuti a Brindisi si è fatto volere bene come nessun altro calciatore forestiero in oltre cento anni di storia calcistica.
Lo abbiamo detto mille volte: non è stato sicuramente il più bravo, né il più spettacolare, né il più tecnico, né, tanto meno, il più prolifico e credo non fosse considerato nemmeno particolarmente bello ma la sua simpatia, il suo grande cuore, la sua generosità, la sua caparbietà e prepotenza in area di rigore, la sua maglia sempre sudata e la gioia pazza e sincera ad ogni gol non solo suo ma anche dei compagni lo hanno consegnato alla leggenda fin da quando era ancora vivo e vegeto.
Ricordo ancora, avevo poco più di undici anni, il dolore e l’incredulità con cui accolsi la notizia del suo passaggio dal Brindisi alla Nocerina nell’estate del 1973 e come non mi capacitassi che il nuovo allenatore del Brindisi, quello che aveva sostituito il mitico Luis Vinicio, Gianni Di Marzio non volle che fosse riconfermato.
Esattamente quarant’anni dopo, nell’estate del 2013, quando ho avuto il piacere di conoscere la vedova e le figlie, Vanessa e Serena, del grande Blek, ho saputo che analogo sgomento ed incredulità Dino Cremaschi il commendatore Franco Fanuzzi gli diede la notizia del suo trasferimento in quanto mai e poi mai avrebbe voluto dismettere la maglia con la V sul petto e che per tutta la vita ha continuato a seguire, a distanza, le sorti del calcio biancazzurro.
Adesso è giunto il momento in cui la città potrà esprimere la riconoscenza verso questo grande atleta che ha dato tutto se stesso nei quattro anni in cui ha rappresentato in giro per l’Italia la Brindisi calcistica e questo grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Pro Brindisi ed all’assesno del Comune di Brindisi, per cui domenica 27 Aprile alle ore 11 la tribuna centrale dello stadio Franco Fanuzzi verrà intitolata a Dino Cremaschi il giocatore, soprannominato affettuosamente “Il Grande Blek”, che fu uno degli artefici della promozione del Brindisi in Serie B nell’anno sportivo 1971/72. Nonostante gli anni passati è sempre rimasto nei cuori dei tifosi brindisini. 

Proprio per questa occasione sono giunti a Brindisi, già nel pomeriggio di sabato, la moglie Fernanda, il figlio Danilo, e una delle figlie, Serena, mentre l’altra figlia, Vanessa, valente musicista di livello internazionale, non potrà essere presente in quanto all’estero per motivi di lavoro, ma sarà ugualmente presente con il cuore. 
Per questo evento, oltre alle autorità cittadine saranno presenti anche alcuni ex compagni di Cremaschi, che fecero parte di quello che è passato alla storia come il Grande Brindisi, in quanto toccò livelli sportivi mai più raggiunti dalla squadra di calcio della città.
Il Presidente dell’ Ass. Cult. Pro Brindisi Rino Lecci, invita tutti gli sportivi ad essere presenti, in onore di chi ha sempre sudato la maglia e l’ha indossata con orgoglio e devozione e noi ci facciamo, volentieri, megafoni di questo invito.
Nel pomeriggio di domenica, in occasione della partita di campionato fra Brindisi e San Severo, a cui la famiglia Cremaschi assisterà dalla Tribuna Cremaschi, anche la società del presidente Flora vorrà ricordare questo grande calciatore consegnando un targa.
Alessandro Caiulo