
A distanza di 24 ore dalla brutta prestazione interna contro il San Severo, terminata a reti inviolate, ma con in campo un Brindisi brutto e svogliato che solamente negli ultimi minuti della partita ha provato a mordere, la delusione dei supporter biancazzurri, per un risultato che sancisce la quasi certa, anche se non ancora matematica, fuoriuscita dalla griglia play off, è ancora palpabile anche se, a mente più serena, si può provare ad analizzare più freddamente lo stato delle cose.
Sicuramente quello dei play off era l’obiettivo minimo stagionale per una squadra che oltre a portare il nome di Brindisi e la V sul petto, sembrava avere le potenzialità giuste per poter puntare anche alla vittoria del campionato, per cui il non centrarlo significherebbe consegnare agli annali del calcio cittadino questa stagione come assolutamente deficitaria.
In teoria, se il Monopoli domenica prossima non dovesse battere al Veneziani il Vico Equense e gli uomini di Chiricallo dovessero sbancare Pozzuoli, si potrebbe ancora brindare al raggiungimento del quinto posto, l’ultimo utile per la disputa dei play off, ma stante il cammino dei gabbiani biancoverdi nelle gare interne, sembra davvero difficile che possa scivolare in casa contro un’avversaria non irresistibile come è la compagine campana, probabilmente già rassegnata alla disputa dei play out, anche se in caso di vittoria potrebbe evitare gli spareggi salvezza venendosi a trovare a +11 sulla penultima.
E, comunque, non è mica tanto facile che gli uomini di Chiricallo, specialmente se dovessero giocare con la scarsa concentrazione e la mollezza vista in campo domenica scorsa riescano a battere in trasferta un formazione rognosa come la Puteolana che, anche se già condannata alla disputa dei play out, non regalerà niente a nessuno e tanto meno al Brindisi.
Questa settimana, in attesa dell’ultima giornata di campionato, si può ancora provare a parlare di calcio giocato e di come la squadra saprà superare lo shock della contestazione, la prima della stagione dopo essere stati sostenuti fino all’ultimo minuto dell’ultima gara interna da tutta la tifoseria, per prepararsi al meglio alla trasferta di domenica prossima, dopo di che, se i biancazzurri dovessero restare fuori dai giochi che terranno impegnate le formazioni dalla seconda alla quinta posizione in classifica nel gustoso torneo ad eliminazione che terminerà con la finale nazionale l’8 giugno, ci si potrà cominciare ad interrogare sul futuro del calcio a Brindisi, sulle intenzioni del presidente Flora, sull’impegno della Civica Amministrazione per lo sport della pedata, sul coinvolgimento della classe imprenditoriale locale, sulla iscrizione al prossimo campionato e, se tutto dovesse filare per il verso giusto, sul tecnico e la formazione che rappresenteranno la città di Brindisi in giro per la Puglia, la Basilicata e la Campania nella prossima stagione. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole!
Per domenica prossima mister Chiricallo dovrà fare a meno del centrocampista Massimo Pollidori il quale, essendosi beccato un cartellino giallo da diffidato che era, dovrà scontare un turno di squalifica, mentre Edu Kamano continua a rappresentare una vera e proprio incognita, stante le sue precarie condizioni fisiche e, a questo proposito, va evidenziato come il suo ingaggio nello scorso gennaio ha, di fatto, rappresentato, un grosso handicap per la formazione biancazzurra in quanto si riteneva di aver trovato il sostituto ideale dell’infortunato Favia e, invece, ci si è trovati a dover fare i conti con un calciatore già rotto che è stato fermo per mesi prima di poter cominciare ad essere utilizzato con il contagocce.
A questo punto voglio condividere con i lettori alcune considerazioni personali riguardo il mancato utilizzo di calciatori brindisini, cosa che, dal momento che si gioca in serie D e non in serie A, appare davvero molto discutibile in quanto far giocare ragazzi di Brindisi, invece che forestieri, oltre che rappresentare un risparmio per la società ed un investimento per il futuro,garantirebbe una maggiore simpatia e benevolenza del pubblico verso la squadra e, sicuramente il giovane che veste la maglia della propria città e della squadra per cui ha tifato fin da bambino è in grado di sprigionare una carica agonistica che rappresenterebbe un valore aggiunto per tutti.
L’idiosincrasia di mister Chiricallo oggi e di mister Ciullo ieri verso l’utilizzo di giovani calciatori made in Brindisi, come i validissimi Greco (si è preferito addirittura sperimentare Akuku come esterno di centrocampo piuttosto che utilizzare il brindisino nel suo ruolo naturale) e Vantaggiato (ottimo terzino destro che avrebbe meritato i galloni di titolare e che nelle due volte che è stato, in tempi remoti, chiamato in causa ha giocato davvero bene), ha contribuito ad aggravare il problema under che, di fatto, ha condizionato pesantemente il cammino in campionato dei biancazzurri.
E questo ha determinato, di fatto e non per scelta tecnica il confinamento in panchina, o addirittura in tribuna, di un fior di portiere come Cristiano Novembre, anche lui brindisino doc, in quanto non si è stati in grado di schierare il quarto under in altro settore del campo.
Il pensiero finale lo voglio dedicare ad un altro brindisino doc, Mino Tedesco, che, dismessa con dolore la maglia con la V sul petto, ha contribuito a suon di gol, fra cui quello del sigillo finale sulla vittoria del campionato di domenica scorsa, al ritorno del Gallipoli in serie D: certamente con capitan Tedesco in campo mai e poi mai avremmo assistito ad una prova di squadra scialba ed incolore, per non dire altro, come quella vista domenica scorsa contro il San Severo.
Alessandro Caiulo