Consales e Flora, servirebbe subito il calumet della pace

Che non è mai sbocciato l’amore fra Mimmo Consales, Sindaco di Brindisi, ed Antonio Flora, Presidente del massimo sodalizio calcistico della città e della provincia di Brindisi, non è mai stato un mistero per cui non hanno destato più di tanto scalpore né le dichiarazioni rilasciate ad un quotidiano locale dal massimo esponente del sodalizio biancazzurro, in cui lo stesso ha lamentato l’indifferenza del sindaco riguardo le sorti della squadra, né la risposta immediata del Primo Cittadino, inviata agli organi di stampa, in cui ha evidenziato che chi si assume l’onere di guidare una società sportiva sa bene di dover fronteggiare i relativi costi e che i problemi della società di calcio non possono essere scaricati sull’Amministrazione Comunale.

Sinceramente avrei preferito che queste cose sindaco e presidente, invece che dissotterrare l’ascia di guerra, se le fossero dette a quattro occhi, magari a voce alta come è nel carattere sanguigno di entrambi, per poi chiarirsi e, magari, lasciarsi con un sorriso ed una stretta di mano, dandosi appuntamento per fare l’effettivo punto della situazione e programmare il futuro seduti allo stesso tavolino dopo aver fumato il calumet della pace, ma così non è stato e, ancora una volta, a dover dormire notti insonni sembra che siano destinati ancora una volta le migliaia di appassionati dello sport del pallone che, a dirla tutta, ne hanno fin sopra i capelli, per usare un eufemismo, dell’alto tasso di litigiosità che si viene a registrare in città ogni qual volta si affronta la problematica del futuro del calcio cittadino.
Certamente da un lato leggere le dichiarazioni di Flora che afferma “se tutto dovesse restare così, io non vado avanti e non iscrivo neppure la squadra al prossimo campionato” e dall’altro le affermazioni di Consales che sostiene “di questo calcio a gettone francamente, almeno per quanto mi riguarda, non so che farmene”, fa sorgere pesanti interrogativi su quello che da qui a due mesi – termine per l’iscrizione al prossimo campionato di serie D – potrà accadere.
Personalmente mi viene alla mente, reminiscenza non solo dei miei studi classici ma anche di quelli giuridici, un termine un termine greco risalente a Platone “epochè” il quale non ha una precisa traduzione italiana ed il cui senso è, grosso modo, quello di “sospendo il giudizio” in quanto quando non sono disponibili sufficienti elementi per formulare un giudizio o valutare determinati fatti, per non prendere cantonate è probabilmente meglio, piuttosto che ipotizzare scenari fantascientifici, complotti e quant’altro possa accendere la mente, astenersi, per il momento, dall’esprimere un giudizio in attesa ulteriori elementi e sviluppi della situazione che, in questo caso, potrebbero tardare anche alcune settimane o, perfino, non giungere mai.
L’esperienza maturata sul campo mi dice anche che non c’è notte tanta buia che impedisca al sole di risorgere, che fa il paio con il “ha da passà a nuttata” di edoardiana memoria, per cui non resta che attendere gli eventi, incrociando le dita e sperando che non vada perso tutto quello che di buono, comunque, si è riusciti a fare negli ultimi tempi in cui il calcio brindisino ha riacquistato una certa credibilità e la gente aveva riassaporato il piacere di parlare di calcio giocato e non solo di intrighi e beghe societarie, altrimenti l’unico paragone che mi viene alla mente è di quel famoso marito che per fare dispetto alla moglie….
Alessandro Caiulo