
Gufi, bastiancontrari e tirapiedi non fermeranno l’ambizioso progetto di Antonio Flora che prevede, dopo il consolidamento della società già operato in questi ultimi due anni, l’immediato ritorno del Brindisi nella Terza Serie Nazionale, ora Lega Pro Unica, esattamente ad un quarto di secolo dall’ultima apparizione nella vecchia serie C1.
È questo quello che è emerso nel corso di una chiacchierata avuta col massimo esponente del sodalizio di via Benedetto Brin, nel commentare la circostanza che ci sia in giro ancora gente che, approfittando dell’anonimato, continua a lanciare messaggi denigratori ed a volte addirittura calunniosi sul blog, dal momento che da uomo esperto della vita come del calcio sa benissimo che quella dei detrattori è una malerba che non si riuscirà mai ad espiantare e non a caso, infatti, l’invidia – che porta a percepire il bene altrui alla stregua di un male proprio, portando così l’invidioso ad augurare il male degli altri pensando che così si possa raggiungere il bene proprio – è considerato uno dei sette vizi capitali non solo dalla morale cristiana, ma anche dalla filosofia greca e dalla antropologia e psicologia moderna.
Ciò di cui il presidente Flora si è detto davvero stupito e che non riesce ancora a comprendere, tant’è che mi ha chiesto lumi al riguardo, è come mai al Fanuzzi, a differenza di quel che accade in tutti gli altri stadi d’Italia dalla serie A, fino al più piccolo impianto sportivo del più sperduto paesello, nonostante che si sia respirato nella scorsa stagione un buon clima di entusiasmo intorno alla squadra con la V sul petto (oramai anche il presidente usa abitualmente questa espressione molto amata in città per indicare il Brindisi), latiti la cosiddetta Brindisi che conta, cioè la classe imprenditoriale, i professionisti ed i politici che altrove pullulano nelle tribune VIP.
La mia prima risposta, d’istinto e quasi scherzosa, è stata che i VIP locali sono tutti quanti nelle prime file del parterre del Palapentassuglia dove, ovviamente, la vetrina della serie A appaga maggiormente chi ha voglia non solo di partecipare ad un evento sportivo, ma anche di mostrarsi, ma dal momento che gli orari e, spesso, i giorni delle partite non coincidono ed il prezzo del biglietto della tribuna è tutt’altro che proibitivo per quelle tasche, in effetti c’è bisogno di qualche considerazione più profonda che non può che portare, a mio avviso, al clima avvelenato di ostilità e di “tutti contro tutti” che si era venuto a creare qualche stagione addietro all’interno delle mura del Fanuzzi quando non mancavano i cori della Curva contro la Tribuna e le bordate di fischi della Tribuna all’indirizzo della Curva, il tutto a margine di continui litigi tra soci, incapaci di remare tutti nella stessa direzione, mentre la barca affondava inesorabilmente: una situazione paradossale che, ahimè, dal mio punto di osservazione situato in gradinata, avrei volentieri fatto a meno di contemplare.
Con l’avvento di Antonio Flora alla guida del Brindisi la situazione si è rasserenata, dopo tanti anni si è ricominciato finalmente a parlare di calcio giocato, le estati degli sportivi brindisini di fede calcistica non sono state più condite da incubi di fallimento, si è cominciato anche a perdere la insana abitudine di fare i conti in tasca alla società quasi fosse un obbligo del presidente quello di dar conto ai tifosi di ogni singolo spicciolo che aveva intenzione di buttare nel calderone ed anche allo stadio, nelle domeniche della scorsa stagione, si è ricominciato a respirare una sana aria di euforia sportiva ed anche i risultati, almeno fra le mura amiche, dove il Brindisi ha totalizzato più punti di tutte le altre formazioni del girone, non sono stati da gettare, anche se per un soffio si è mancato l’obiettivo dei play off.
Ma, in effetti, e su questo non è possibile dar torto al presidente, la Tribuna Vip è sempre rimasta desolabilmente ed inspiegabilmente vuota anche nelle partite contro il Taranto, il Matera, il Marcianise, il Monopoli ed il San Severo, quando si sono contate migliaia di presenze allo stadio.
Da qui l’invito che il Presidente Flora ha rivolto, approfittando di una diretta televisiva su una seguitissima televisione locale, agli imprenditori, ai medici, agli avvocati, agli ingegneri e, in genere ai professionisti ed al ceto produttivo di tornare allo stadio; da qui, anche, l’invito che la Curva Sud “Michele Stasi” ha rivolto, attraverso un proprio comunicato, ai politici locali di partecipare alle sorti del calcio biancazzurro almeno a titolo personale ed in qualità di tifosi, sottoscrivendo un abbonamento a testa : dal sindaco, agli assessori, a tutti i consiglieri, in quanto il salto del Brindisi nella Lega Pro Unica costituirebbe un enorme vetrina per la nostra città e questo deve essere l’anno buono. Qualcuno, sembra, ha già accolto questo invito, tant’è che qualche casella di Tribuna VIP è stata già riempita nella piantina dello stadio che in sede viene utilizzata per la prenotazione degli abbonamenti
Alessandro Caiulo