Molinari superstar ma poi il Grottaglie strappa un pareggio al Brindisi

BRINDISI: Cattafesta, Lorito, Raho, Ciano (dal 41° Terraciano), Danucci (dal 70° Ancora), Danese, Loiodice, Pollidori, Pastore (dal 63° Romito), Molinari, Oliveira. In panchina: Pizzolato, Zinetti, Pellegrino, Ferrara, De Vito, Lorusso. Allenatore: Marcello Chiricallo.
GROTTAGLIE: Laghezza, Bruno (dal 70° Buongiorno), Prete, D Roma, Misuraccia, Franco, Galeandro (dal 32° Facecchia), Portosi (dal 46° Pisano), Salvi, Faccini, Perlangeli. In panchina: Anastasia, Aurelio, Vitale, Mitrotti, Andriani, Ingenito.Allenatore: Pizzonia
Arbitro: Cavallina di Parma coadiuvato da Pansini di Bari e Dell’Olio di Molfetta.
Marcatori: nel primo tempo al 10°, al 16 ed al 27° Molinari, al 26 Perlangeli, nella ripresa al 13° ed al 18° Faccini
Spettatori: 2.000 circa con una rappresentanza di una cinquantina di tifosi ospiti

“Meritiamo di più”, “Noi vogliamo gente che lotta” e “Solo gli ultras vincono sempre” sono stati gli slogan gridati in faccia ai calciatori del Brindisi dalla Curva infuriata, al termine della deludente prestazione contro il Grottaglie, forse la più brutta partita – ed il riferimento è al secondo tempo – disputata dai biancazzurri nell’era Flora, cioè da un paio di anni a questa parte, ed a gran voce sia dalla tribuna che dalla gradinata si invocava a gran voce la testa di Chiricallo.
In effetti, dopo quattro partite ufficiali, condite da una sola vittoria, due sconfitte ed un pareggio interno e ben sette gol subiti si può dire che questa squadra non ha né testa né coda, i tanto decantati under stanno deludendo oltremisura ed i vecchietti sono quasi tutti acciaccati ed a mezzo servizio.
Il solo Hernan Molinari, autore di tre belle reti nel primo tempo, ma quasi scomparso nella ripresa, ingoiato da grigiore generale, non può certamente tirare da solo la carretta, ma ciò che ha fatto maggiormente specie è vedere negli ultimi venti minuti ragazzi di 18-20 anni in evidente affanno e con la lingua di fuori assolutamente incapaci di reagire.
Ancora una volta il mister ci ha messo del suo togliendo l’attaccante Pastore e facendo esordire il centrocampista Romito quando proprio non ce n’era bisogno e beccandosi immediatamente il gol da parte del Grottaglie, un po’ come già successo a Gallipoli con l’assurda sostituzione di Ciano al posto di Ancora, insomma l’esperienza non ha insegnato nulla.
Forse non è un caso, ma è nemesi storica o vendetta degli dei, la circostanza che nelle vesti di giustiziere con la maglia del Grottaglie, autore di una doppietta, si è presentato un ragazzo brindisino, Faccini, come tanti suoi coetanei non profeta in patria, mentre di brindisini con la maglia con la V sul petto in questa stagione ancora non se ne sono visti in campo.
Eppure la partita si era messa subito in discesa grazie a due prodezze di Hernan Molinari il quale al 10° sorprende il portiere grottagliese Laghezza su calcio di punizione e pochi minuti dopo lo batte nuovamente di testa.
Una dormita generale di difesa e centrocampo, avvisaglia di quello che sarebbe ripetutamente accaduto nella ripresa, consente al Grottaglie di accorciare le distanze con Perlangeli che si beve con una facilità disarmante l’impacciato Danese e fredda il poco reattivo Cattafesta.
Ci pensa ancora una volta Molinari a rimediare mettendo a segno, dopo appena un minuto, il suo terzo gol personale e le squadre vanno negli spogliatoi sul 3 a 1 ma con il preoccupante campanellino d’allarme di una linea difensiva assolutamente inadeguata per una squadra che vuole essere di vertice.
All’inizio della ripresa Molinari potrebbe mettere il suo quarto sigillo sulla partita ma il legno, questa volta, dice di no e quando si pensa che potrebbe essere goleada il Brindisi si spegne , i suoi calciatori diventano impalpabili ectoplasmi, gli avversari prendono coraggio e cominciano a tentare quello che sembrava impossibile.
Al 13° Danese che sembrava in netto vantaggio su Faccini si fa superare, anche se l’attaccante grottagliese è in posizione defilata e sembra essersi allungato troppo il pallone verso Cattafesta in uscita, perde il lume della ragione e lo strattona visibilmente, per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore e cartellino giallo (avrebbe potuto essere anche rosso), lo stesso Faccini trasforma spiazzando Cattafesta.
Pochi minuti dopo l’incomprensibile cambio con cui Chiricallo fa uscire l’attaccante Pastore e invece che mettere in campo Cristiano Ancora, opta per l’esordio dell’ultimo arrivato in casa biancazzurra, il centrocampista Romito. Dopo nemmeno dieci secondi da questo cambio Faccini, complice l’ennesimo svarione della difesa, mette a segno il gol del pareggio e sul Fanuzzi, nonostante i 32 gradi all’ombra, cala il gelo.
Chiricallo ci mette cinque minuti buoni prima di rendersi conto che il Grottaglie ha pareggiato per cui occorre rinfoltire il reparto avanzato: fuori Danucci e dentro Ancora il quale, non supportato in alcun modo dagli esausti compagni di squadra, può poco o nulla contro il Grottaglie che dapprima si è chiuso in difesa ma che negli ultimi sprazzi di gioco ha provato addirittura il colpo gobbo.
Al triplice fischio si alza forte il grido di protesta di tutto lo stadio.
La società ha immediatamente decretato il silenzio stampa ma, in effetti ed in effetti c’è ben poco da dire e commentare dopo una prestazione del genere e con un ritardo sulla capolista di cinque punti dopo appena tre giornate e domenica prossima si va ad Andria dove, se non si cambia immediatamente registro e non si trova un efficace rimedio alla difesa colabrodo il Brindisi potrebbe già riporre anticipatamente nel cassetto i sogni di gloria.
Alessandro Caiulo