Il Brindisi continua a farsi male da solo: perde ad Andria dopo due vantaggi

ANDRIA 4
BRINDISI 3

ANDRIA: Masserano, Lavopa, Saias, Piccinni, Bova, Aprile, Strambelli, Matera, Olcese, D’Agostino, Moscelli (dall’80° Morabito). In panchina: Cilli, Disanto, Lorusso, De Crescenzo, Lattanzio, Camporeale, Caruso, Giallonardo. Allenatore: Favarin
BRINDISI: Cattafesta, Zinetti, Raho, Ciano, Danucci (dal 75° Loiodice), Terraciano (dall’88° Romito), De Vivo, Pollidori, Croce, Molinari, Ancora (dal 75° Oliveira). In panchina: Pizzolato, Lorito, Pellegrino, Ferrara, Pastore, Varsi. Allenatore: Marcello Chiricallo.
Arbitro: Guida di Salerno, assistito da Pallini e Galluccio di Avellino
Marcatori: nel primo tempo al 4° Molinari (BR) al 23° Strambelli (AN), al 26° Olcese (AN), al 30° Pollidori; nella ripresa al 13° Croce (BR), al 17° Piccinni (AN) ed al 20° autorete di Croce
Spettatori: 2.500 di cui quasi 200 provenienti da Brindisi.

Un avvio di campionato così vergognoso il Brindisi non lo aveva mai fatto in questo millennio: una marea di gol subiti che hanno reso vani i tanti gol messi a segno ed una delusione troppo difficile da digerire per le migliaia e migliaia di tifosi che avevano sperato che questo fosse finalmente l’anno buono per risalire la china.
Nove gol subiti nelle ultime tre partite, quattro punti appena in classifica dopo quattro giornate di campionato, tre gare disputate in trasferta, compresa quella di Coppa Italia, altrettante sconfitte sono il ruolino di marcia di una pretendente alla retrocessione e non certo di una aspirante alla promozione..
Una difesa imbarazzante e scandalosa che fa acqua da tutte le parti, un centrocampo ballerino con il solo Massimo Pollidori a tirare avanti la carretta, nessuna idea di gioco, poca comunicazione fra i reparti, sostituzioni sbagliate nei tempi e/o negli uomini e la barca che va alla deriva senza che il timoniere Chiricallo, le cui quotazioni sono al minimo storico in questo momento, sia riuscito a trovare alcun accenno di soluzione ai tanti problemi che si sono manifestati.
Solo in avanti, fino ad ora, il Brindisi non ha deluso le aspettative e fra i migliori in campo, come sempre, Cristiano Ancora oltre che, a sprazzi, Hernan Molinari.
E domenica prossima, al Fanuzzi, se non si trova qualche soluzione, anche sul piano tecnico, adeguata, arriva il Taranto con tutte le intenzioni di dare la mazzata finale alle ambizioni del Brindisi, dopo appena un mese dall’inizio del campionato.
Non oso nemmeno immaginare l’atmosfera che regnerà negli spogliatoi ed in campo durante gli allenamenti della settimana che sta per iniziare
Veniamo alla cronaca della gara.
Il campanello d’allarme suona forte e chiaro già al primo minuto, al primo affondo di Fabio Moscelli, che serve un compagno in area su cui frana un impacciato Zinetti: rigore sacrosanto che si incarica di trasformare lo stesso Fabio Moscelli, uno dei migliori rigoristi in circolazione, che questa volta pur avendo spiazzato Cattafesta, manda a lato.
La dea bendata sembra voler dare una mano ai biancazzurri messapici che tre minuti dopo passano in vantaggio grazie ad una sgroppata sulla destra di Cristiano Ancora che serve al centro verso Molinari che di prima intenzione fa secco il portiere andriese Masserano.
La partita è subito vivace con entrambe le formazioni che giocano a viso aperto e quasi ad ogni azione corrisponde un tentativo di conclusione a rete; sale in cattedra Moscelli che si fuma quando e come vuole la difesa brindisina anche perchè né Danucci né De Vivo, a differenza di quello che fanno Pollidori ed Ancora nella parte di loro competenza, non assicurano alcuna adeguata copertura difensiva.
Nel giro di tre minuti, fra il 23° ed il 26°, con la difesa avversaria completamente in bambola, i padroni di casa rovesciano a proprio favore il risultato: dapprima con Strambelli, servito da D’Agostino e poi con Olcese servito da Moscelli.
A riportare a galla il Brindisi ci pensa l’immenso massimo Pollidori, alla mezz’ora, che incorna da sottomisura di testa un traversone dalla sinistra di Terracciano, riportando le sorti dell’incontro in parità.
Al 39° ed al 40° Moscelli ha l’occasione di riportare in vantaggio l’Andria ma in entrambe le occasioni manca il bersaglio da poszione più che favorevole.
La reazione del Brindisi è affidata a Cristiano Ancora che, con un paio di conclusioni dalla distanza, una delle quali nello specchio della porta, tiene in apprensione la difesa andriese.
Si va al riposo sul risultato di parità e la partita sembra aperta ad ogni risultato.
Al 13° della ripresa, su invenzione di Ancora che serve per la conclusione Molinari, Antonio Croce approfitta di un momento di impaccio del portiere e segna da sotto misura la rete del nuovo vantaggio del Brindisi ed attraversa tutto il campo per andare a festeggiare sotto il settore ospiti.
La difesa biancazzura va di nuovo in bambolo e subisce altre due reti nell’arco di 3 minuti: al 17° con Piccinni, servito addirittura di testa da Moscelli, dentro l’area di rigore con i calciatori brindisini impegnati a partecipare ad una gara di belle statuine ed al 20° in un crescendo da festival dell’orrore, un pallone messo al centro dalla destra attraversa tutta l’area piccola con Cattafesta impietrito, e, dopo aver urtato la schiena di Croce – c’è da chiedersi perchè fosse girato di spalle rispetto alla’azione – finisce beffardamente in rete per la più classica delle autoreti.
A questo punto mister Chirciallo ci mette ancora del suo facendo uscire l’uomo migliore, più in forma e più efficace del Brindisi, Cristiano Ancora, insieme al sempre più deludente Danucci per far posto contemporaneamente ai due doppioni Oliveira e Loiodice, con il risultato che il Brindisi perde completamente di efficacia offensiva ed in mezzora, compreso il recupero, non riesce più a creare una sola occasione per andare a segno. Inspiegabile anche che non si sia provato l’assalto finale gettando nella mischia l’unico altro attaccante a disposizione, cioè Pastore, per mettere in campo, invece, il centrocampista Romito al posto del difensore centrale Terracciano.
Dalle dichiarazioni di fine gara sembra che Marcello Chiricallo non abbia alcuna intenzione di rassegnare le dimissioni anche se l’impressione generale è che la sua avventura alla guida tecnica del Brindisi sia giunta oramai all’epilogo e che anche qualcun altro, fra calciatori e staff, sia destinato a seguire rapidamente la sua stessa strada prima che sia troppo tardi per correggere questa inaspettata ed umiliante deriva.
Alessandro Caiulo