Castellucci torna a Brindisi quasi 40 anni dopo averne vestito la maglia

La notizia che Ezio Castellucci è il nuovo allenatore del Brindisi mi ha immediatamente fatto ritornare alla mente, col più classico dei flashback, i miei anni di ragazzo quando Fanuzzi era il nome del presdiente della locale squadra di calcio e non dello stadio in cui si giocava e quando, da poco retrocessi dalla serie B, mi illudevo che si potesse rapidamente tornare nel calcio che conta.
Ezio Castellucci, infatti, è proprio quel Castellucci, quello che insieme a Catarci ed Alivernini formava il trio d’attacco della Brindisi Sport di mister Zurlini ed i cui giocavano anche il sempreterno Aldo Bellan che, dopo aver appeso le scarpe al chiodo nella stagione 1976/77 per allenare il Brindisi, si rimise gli scarpini chiodati per dare una mano alla squadra di ragazzi allestita in assoluta emergenza per partecipare al campionato di serie C 1977/78, e un giovanissimo Luigi De Canio, poi tecnico di successo in serie A sulle panchine di Udinese, Napoli, Genoa, Siena e Lecce, e che proprio in quella stagione a Brindisi, mettendo insieme ben 32 presenze, si sarebbe fatto definitivamente le ossa.
In porta c’era Gianni Candussi, che poi sarebbe rimasto per tanti anni prima come portiere e poi anche come preparatore dei portieri e, persino, aiuto allenatore, la formazione tipo era: Candussi, Arienti, De Canio; Parlato R., Miele, Petraz, Lombardozzi, Tripodi, Catarci, Bellan, Castellucci. Vi erano anche Alivernini, Frank e Parlato O.
Mimmo Fanuzzi non credeva nel raggiungimento dell’obiettivo della salvezza dal momento che al termine della stagione, per la prevista scissione della serie C in C1 e C2 erano previste ben otto retrocessioni per cui decise di operare in economia anche perchè si trovò assolutamente da solo e senza l’aiuto di nessuno.
Già dalle prime partite fu evidente che quel Brindisi non avrebbe fatto molta strada e fu costantemente nelle ultime posizioni di classifica con Crotone, Pro Vasto e Ragusa, mentre a causa della citata riforma dei campionati anche società solide e con qualche ambizione di primato come Trapani, Sorrento, Paganese e Salernitana si trovarono coinvolte nella lotta per evitare di finire in C2.
Il Brindisi, a differenza dell’anno precedente, aveva una buona linea offensiva ed i vari Catarci, Alivernini, Tripodi e Castellucci segnavano con buona continuità (38 reti in totale al termine della stagione, una in più della Nocerina che a fine stagione approdò in serie B), ma aveva decisamente la peggiore difesa del girone (con 54 gol subiti, contro i 13 della Nocerina), nonostante il buon Candussi si sbracciasse e perdesse la voce per cercare di governare al meglio gli uomini del reparto arretrato, per cui i biancazzurri al poco ambito ruolo di cenerentola del girone.
Ma non mancò qualche soddisfazione come, ad esempio il 3 a 2 nell’esordio interno contro il Sorrento, che fece illudere più di qualcuno sulle effettive potenzialità della squadra, l’1 a 0 conquistato un mese e mezzo dopo sul difficile campo del Matera dove Zurlini e De Canio si tolsero la soddisfazione di battere la loro ex squadra di fronte al loro ex pubblico, l’altisonante 5 a 2 sul Ragusa all’undicesima giornata di campionato, il 3 a 1 sulla Paganese l’11 dicembre che svegliò i più ottimisti che cominciarono ad intavolare tabelle salvezza, poi mai rispettate, dal momento che in virtù dei risultati maturati nelle gare successive il Brindisi rimase ben ancorato all’ultima posizione in classifica e per la successiva vittoria si dovette aspettare la diciannovesima ed ultima giornata del girone di andata quando il Brindisi, ultimo a quota 12 punti, appaiato al Trapani, aveva già un notevole ritardo rispetto alla dodicesima posizione in classifica, quella che avrebbe garantito la possibilità di iscrizione al torneo di C1. Il Brindisi batte per 2 a 0 i granata campani della Salernitana grazie alle reti di Catarci ed Ezio Castellucci, autore di una bellissima rete anche contro l’allora capolista Benevento che valse un ottimo pareggio. Fu vittoria anche contro la Cavese per 3 a 1 e sul Crotone con un roboante 5 a 1.
Al termine di quella stagione il Brindisi retrocesse in C2 insieme a Trapani, Sorrento, Siracusa, Marsala, Ragusa, Pro Vasto e Crotone, ma ai ragazzi che rappresentarono calcisticamente la città in giro per mezza Italia non si poteva rimproverare assolutamente nulla: avevano lottato e reso onore alla maglia in ogni occasione ed a distanza di oltre trent’anni vengono ancora ricordati con affetto.
Alessandro Caiulo