POTENZA 1
BRINDISI 0
POTENZA: Patania, Lolaico, Barillari (dal 78° Foscolo), Posillipo, Cianni, Sicignano (dall’83° Melis), Basso, Viola, Akuku (dal 93° Di Lucchio), Palumbo, Bartolini. In panchina: Napoli, Catanese, Lauria, Marini, Pellegrino. Allenatore: Giacomarro
BRINDISI: Pizzolato, Lorito, Raho, Danucci, Ciano, Terracciano, Loiodice (dal 75° Ancora), Pollidori, Oliveria (dal 56°Croce), Molinari (dal 65°Pastore), De Vivo. In panchina: Falcone, Ivone, Dinielli, Ferrara, Varsi, Romito. Allenatore: Ezio Castellucci
Arbitro: Maria Marotta di Sapri coadiuvata da Caso di Nocera Inferiore e Montagnani di Salerno.
Marcatore al 7° della ripresa Viola
Spettatori: 2.000 circa, di cui 120 provenienti da Brindisi.
Il Brindisi, pur giocando decisamente meglio rispetto alle precedenti trasferte di coppa e campionato, esce ancora una volta, sconfitto ed a capo chino dopo aver addirittura fallito un calcio di rigore con Antonio Croce al 7° minuto di recupero, e precipita ancor più giù in classifica.
Assolutamente inconsistente, a tratti irritante, la prova di Hernan Molinari, impalpabile in attacco, nullo in copertura, davvero inutile la sua presenza in campo per oltre un’ora.
Inspiegabile la scelta di mister Castellucci di lasciare Cristiano Ancora in panchina addirittura per 75 minuti, preferendogli come titolare un Diego Oliveira che assolutamente non rende per quelle che erano le aspettative dettate dal suo curriculum.
Una nota decisamente positiva, anche se resa inutile dal risultatonegativo, è quella proveniente da Giorgio Pizzolato che, al suo esordio stagionale, ha dimostrato a suon di parate di essere un portiere con la “P” maiuscola e ci si interroga su quanti punti in più avrebbe potuto avere la anemica classifica del Brindisi se la maglia di titolare fosse stata consegnata nelle sue mani grosse e sicure fin dalla prima gara di campionato.
Discorso a parte per Nicola Loiodice, attivissimo e funambolico in mezzo al campo ma assolutamente negato sotto porta: se solo concretizzasse la metà di quello che produce sarebbe un calciatore da serie A.
Tutto sommato sufficiente la prestazione della difesa, composta da Lorito, Raho, Ciano e Terracciano, sotto tono in mediana MassimoPollidori, qualche sprazzo di luce per Ciro Danucci, non male la prova dell’under De Vivo, ma la nota decisamente negativa della giornata è rappresentata dal fatto che per la prima volta in campionato l’attacco biancazzurro è rimasto all’asciutto.
Questa, in breve, la cronaca della partita.
Dopo appena 30 secondi di gioco il Potenza, con Palumbo, prova a passare ma Pizzolato fa buona guardia e blocca a terra.
Al 3°, sugli sviluppi di un corner, colpo di testa di Terracciano ma la sfera finisce alta di un soffio.
Al 10° l’estremo difensore lucano para una conclusione di Massimo Pollidori.
Al 16° uscita alla disperata di Pizzolato che intercetta la sfera calciata da Basso, impedendo al potenza di passare in vantaggio nei minuti successivi deve intervenire un altro paio di volte per togliere il pallone dalla porta: strepitoso un suo intervento a smanacciare il pallone destinato sotto l’incrocio dei pali.
Dopo lo scampato pericolo il Brindisi si riorganizza e riprende a macinare gioco sulle fasce con Loiodice ed Oliveira, ma non si riescono a sfruttare al meglio i palloni che piovono al centro dell’area di rigore su azione o su calci da fermo e la prima frazione di gioco termina sul risultato di 0 a 0.
Dopo poco più di cinque minuti di gioco nella ripresa Oliveira, favorito da un rimpallo fortunoso, riesce a portarsi sul fondo ed a crossare verso il centro dove Molinari prende sonno e non spingela palla in rete. Gol sbagliato, gol subito e, dopo nemmeno un minuto da un pallone perso a centrocampo nasce la ripartenza del Potenza che porta Viola, ben servito da Palumbo, a battere a rete e superare l’incolpevole Pizzolato.
Il Brindisi, passato in svantaggio, non si disunisce e si spinge in avanti procurandosi diversi calci d’angolo che non sfrutta più per demerito colpevole dei propri attaccanti che per particolari meriti della difesa lucana.
Al 57° fuori Oliveira e dentro Croce e pochi minuti dopo fuori anche Molinari, dentro Pastore.
Al 74° capita sui piedi di Loiodice, servito da un passaggio filtrante millimetrico di Danucci, la madre di tutte le occasioni, il calciatore biancazzurro si trova a tu per tu con Patania ma, con la porta spalancata, non trova di meglio che tirare debolmente addosso al portiere.
Immediatamente viene chiamato il cambio esce Loiodice ed entra finalmente Cristiano Ancora, ed il Brindisi resta costantemente in avanti ma di tiri pericolosi in porta, anche per la scarsa verve di Croce, neanche a parlarne fino al 94° quando ci prova Pollidori ma Patania sventa.
Al 7° ed ultimo minuto di recupero l’arbitro assegna un rigore al Brindisi per una vistosa trattenuta su Terracciano in piena area. Si incarica sorprendentemente della battuta Antonio Croce anziché, come tutti si aspettavano, lo specialista Cristiano Ancora ed il pallone, calciato malamente, finisce addosso all’incredulo portiereavversario che ringrazia del regalo e festeggia con i compagni sotto la curva affollata dai tifosi di casa.
Ora non sarà facile, con il morale a pezzi, raccogliere i cocci e cercare di risistemarli alla meno peggio per poter andare avanti, ma bisogna farlo nella consapevolezza che sarà comunque una impresa ardua, quella di riuscire a risalire la classifica dal fondo, o quasi, fino a poter lottare effettivamente per il vertice, ma sarebbe già un segnale importante riuscire ad inanellare almeno un paio di risultati positivi per uscire fuori dalla zona play out, nella speranza che la ruota prima o poi cominci a girare per il verso giusto.
Alessandro Caiulo