Enel Brindisi, contro l’Orlandina la vittoria ha un cognome e un cognome: James Mays

ENEL BASKET BRINDISI 78
UPEA CAPO D’ORLANDO 78-73
(16-26; 26-20; 24-14; 12-13). 

Brindisi: Pullen 10, Harper 2, James 11, Bulleri 3, Cournooh 3, Taveri, Denmon 10, Morciano, Zerini 7, Turner 7, Mays 22, Eric 3. All.: Bucchi. 

Capo D’Orlando: Archie 27, Freeman 17, Hunt, Basile 3, Soragna 11, Cochran, Burgess, Henry 15, Bianconi, Strati. All.: Griccioli. 

Arbitri: Sardella, Baldini, Quarta. 

Note: tiri da 3: Brindisi 7/28; Capo D’Orlando 11/25. Tiri liberi: Brindisi 15/21; Capo D’Orlando 10/12; Rimbalzi: Brindisi 42; Capo D’Orlando 30. Usciti per 5 falli: Bulleri, Basile. 

 
L’Enel Basket si regala un altro Natale nella parte alta della classifica. La vittoria casalinga contro l’Upea Capo D’Orlando per 78 a 73, consegna agli uomini di Bucchi la quarta posizione. Per avere la meglio sugli avversari allenati da coach Griccioli, Brindisi ha dovuto faticare più del previsto. Solo grazie ad un secondo tempo molto intenso, con prove eccezionali di James, Mays e sopratutto Bulleri, i padroni di casa hanno avuto il sopravvento su un ottima Orlandina. 

Se qualcuno pensava di avere vita facile contro la neopromossa Capo D’Orlando si sbagliava di grosso. Sono bastati infatti pochi minuti per capire che Basile e compagni non erano certo disposti a fare la parte delle comparse. Nel primo quarto Dominique Archie ha dimostrato che per lui LegaDue o Lega A fa poca differenza, piazzando da solo un parziale che mette paura ai padroni di casa. La New Basket è troppo molle in difesa ed in attacco non riesce a trovare con continuità tiri efficaci, il solo James Mays lotta sotto le plance ma è troppo impreciso al tiro da sotto canestro. Freeman e l’ex di turno Sek Henry vogliono approfittare delle amnesie di Brindisi e premono sull’accelleratore, affidando ad Archie il compito di mettere triple pesantissime. Il numero uno in maglia nera mette a referto 15 punti su 26 di squadra realizzati nel primo periodo, con l’Enel ferma a quota 16.
Nei secondi dieci minuti arrivano segnali confortanti da parte dei padroni di casa, sopratutto grazie a Massimo Bulleri. Il capitano biancoazzurro con la sua voglia di vincere trascina i compagni, sopratutto nella metà campo difensiva, vera chiave di volta del gruppo.
Ma Capo D’Orlando non ferma la sua ottima gara, coach Griccioli dirige i suoi ragazzi con sapienza e attenzione. La sua difesa a zona mette in crisi l’attacco di Brindisi, complice anche un Marcus Denmon dalla mano fredda e un Jacob Pullen spesso in panchina a meditare sul perchè non riesce a difendere come dovrebbe. A tenere a galla tutti è sempre James Mays a cui si affiancano anche un concreto Cournooh e un positivo Harper. Dopo aver chiuso il secondo periodo sotto di quattro punti, 42 a 46, nel terzo periodo arriva la svolta del match. La firma sul sorpasso la mette Del Roy James. E’ lui che decidere di ingranare le marce alte e fa tutto quello che serve per portare avanti i suoi: segna, difende, prende rimbalzi (13 alla fine) e coinvolge i compagni. A tratti è sembrato un giocatore di un altro livello per intensità e concretezza, senza contare una sua schiacciata a difesa schierata che ha “posterizzato” i malcapitati Hunt, Freeman e Basile. L’Orlandina risponde con i suoi due mostri sacri, Basile e Soragna, che provano a fermare l’avanzata di Brindisi. E quando di mostri sacri si parla, Massimo Bulleri non vuole essere da meno. Commoventi i suoi recuperi difensivi, che hanno avuto il merito non solo di togliere possessi importanti agli avversari, ma anche di far capire ai compagni che il sacrificio e la volontà in difesa valgono molto di più di canestri importanti. L’Enel si riporta avanti nel punteggio e poi allunga in maniera definitiva nel quarto e ultimo periodo, con i canestri di Turner (sempre molto efficace) e James Mays che chiuderà il match con 22 punti e 8 rimbalzi. Nei minuti finali c’è la riscossa dell’Upea che si porta a soli due possessi. Brindisi non si fa sorprendere e mette sotto l’albero un ottimo quarto posto. Finisce 78 a 73.

Fabrizio Campagnoli