Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
Questo brano del vangelo di Luca, che prosegue dicendo “chi ha orecchi per intendere intenda” mi è venuto subito alla mente non appena ho cominciato ad avere contezza che la New Volley, la formazione brindisina militante nel campionato di seri B1 femminile, attualmente al secondo posto in classifica, come una meteora venuta a contatto con l’atmosfera, si era sfaldata e si stava ritirando dal torneo, lasciando la Città di Brindisi, che pochi mesi addietro aveva perso un’altra bella realtà sportiva femminile, la Futura, militante nella stagione 2013/14 nel campionato di A2 di basket, senza una squadra che la rappresentasse in un campionato di valenza nazionale in quello che è il secondo sport in Italia, per numero di praticanti e di spettatori, dopo il calcio.
Mi astengo, volutamente, dal commentare il balletto delle responsabilità perchè, da sportivo, non mi interessa un granchè di chi sia la colpa ma certo è che nulla si è mosso per cercare di salvare il salvabile ed altrettanto certo è che si tratta dell’ennesimo schiaffo alla città.
È un vero peccato perchè frequentando il Pala Melfi ogni sabato, in occasione delle gare interne della New Volley avevo cominciato ad affezionarmi a questa squadra ed a queste ragazze che, con la V sul petto, portavano in giro il nome di Brindisi in mezza Italia.
Ora sarà l’Italia intera a ridere di Brindisi, si sprecheranno gli appellativi da “gigante dai piedi di argilla” a “corazzata Potionkin” e chi più ne ha più ne metta!
Anche se nessuno si aspettava che si giungesse addirittura al ritiro della squadra dal campionato, qualche avvisaglia di tempesta si ebbe un paio di settimane addietro quando i due principali dirigenti della società, il patron Tony Muccio ed il presidente del sodalizio Ercole Saponaro, ebbero una diatriba divenuta pubblica in quanto amplificata dalla “piazza” in cui avvenne, il social network facebook. Nel corso di una animato batti e ribatti in cui i due protagonisti della vicenda si rinfacciarono di tutto e di più, a più riprese Muccio fece intendere la sua intenzione di tagliare i rifornimenti economici alla società: in un passaggio si pone come data quella di fine dicembre e poi, ancora più chiaramente affermava, rivolto all’antagonista: “sono tutte cose che la miopia non ti fa capire, probabilmente lo capirai adesso che la benzina la faccio finire, pensa ad andare a trovare un altro distributore per salvarti il…..”
Nei giorni successivi entrambi avevano provato a gettare acqua sul fuoco delle polemiche e si pensava che la cose si fosse risolta, come sarebbe stato logico, in un colloquio a quattr’occhi e non lavando i panni sporchi in pubblico, ma così, evidentemente, non è stato e nel corso di una riunione tenutasi martedì notte è stata confermata la ferma volontà di chi ha in mano i cordoni della borsa di tagliare tutti i fondi al sodalizio sportivo e farne chiudere i battenti.
Il tutto fra l’indifferenza di chi, stando nella stanza dei bottoni di questa città, avrebbe potuto muovere un dito e non lo ha fatto.
Le vere ragioni del ritiro probabilmente non le sapremo mai in quella che è, a mio avviso, una delle più brutte pagine dello sport brindisino che si è macchiato di questa ulteriore onta.
Il mio pensiero grato va alle ragazze che in questi mesi hanno tenuto alto il vessillo di Brindisi: dal capitano Valeria Diomede, alla opposta Marta Agostinetto, una delle più forti giocatrici, se non la più forte, che si sia mai vista a Brindisi, pari alla migliore Ida Taurisano, da Giada Boriassi a Lara Lugli, da Elisa Peluso a Maria Grazia Maffei ed alla piccoletta e simpaticissima Eleonora Carbone ma, soprattutto, alle tre brindisine di questo fantastico gruppo: Luisa Chionna, Valeria Cristofaro e Sara della Rocca, che ci hanno messo tutto loro stesse nella scommessa chiamata New Volley che avrebbe dovuto rappresentare la rinascita della pallavolo brindisina e, dal punto di vista sportivo, tenendo conto dei risultati che si stavano ottenendo sul campo, certamente la stava rappresentando, ma che dal punto di vista gestionale si è rivelato un clamoroso flop.
Probabilmente ora non resta che raccogliere i cocci di questa nuova fallimentare esperienza che ha funestato ancora una volta lo sport brindisino e sperare che fra le tante piccole realtà pallavolisti esistenti in città e quotidianamente tartassate da indicibili ostacoli posti da una burocrazia amministrativa e federale in cui è difficile districarsi e fra mille gabelle cui sono sottoposte per imposizioni di esosi ed irragionevoli ticket comunali, tasse gara federali e compagnia cantando, riescano a trovare energie sufficienti per ridare in tempi rapidi alla città una squadra che la possa rappresentare a livello nazionale.
Alessandro Caiulo