
BRINDISI 1
MANFREDONIA 1
BRINDISI: Pizzolato, Lorito, Raho, Ciano, Ferrara, Mannone, Loiodice, Varsi (dal 76°Ascione), Molinari, Ancora, Esposito. Allenatore Ezio Castellucci
MANFREDONIA: De Gennaro, Romeo, Colombaretti, Palumbo, Vergori, Rizzi, Romito, Gentile (dall’89° Totaro), De Vita, La Porta (dal 70°Bozzi), Molenda. Allenatore: Vadacca.
Arbitro: Achille Simiele di Albano Laziale, assistito da Giuseppe Catalano di Rossano Calabro e Dario Cucumo di Cosenza.
Marcatori: al 38° De Vita (MAN), al 73° Molinari (BR).
Spettatori oltre 3.000 di cui appena 15 provenienti da Manfredonia
Brusca frenata del Brindisi che non riesce ad andare oltre un deludente pareggio interno per 1 a 1 contro il Manfredonia nonostante i sipontini abbiano giocato in inferiorità numerica uomini per mezzora.
Palese, a fine gara, la delusione degli oltre tremila spettatori che avevano occupato i gradoni del Fanuzzi convinti di poter assistere ad una nuova entusiasmante prova dei ragazzi con la V sul petto.
Tenuto conto che anche Andria e Potenza hanno pareggiato, rispettivamente a Gallipoli e Monopoli, mentre il Taranto ha sbancato Pomigliano, i biancazzurri hanno probabilmente perso l’ultima occasione utile per ritornare in corsa per la vittoria del campionato in quanto ora, i 12 punti dalla vetta, quando mancano appena nove giornate alla fine del campionato, appaiono davvero anche per il più inguaribile degli ottimisti.
A parziale discolpa del Brindisi va detto che ha dovuto fare a meno contemporaneamente di tutta la linea difensiva avendo Pollidori e De Vivo squalificati e Danucci ammalato, per quanto riguarda l’assenza anche di La Fortezza, oramai non fa più notizia e credo che non sia il caso di contare ancora su questo elemento che tanto aveva ben impressionato nelle sue prime apparizioni.
Ancora una volta la formazione messapica è stata punita da un giocatore brindisino che ha dovuto cercare fortuna lontano dalla sua città stante la nota idiosincrasia del sodalizio di via Benedetto Brin per i calciatori locali, senior o under che siano: il gol del momentaneo vantaggio del Manfredonia è stato messo a segno da Diego De Vita, classe 1995, che già nello scorso campionato ebbe occasione di segnare una rete che consentì ai sipontini di battere il Brindisi di mister Ciullo; con quella messa a segno al Fanuzzi sono già nove le marcature messe a segno dal bravo e giovane attaccante brindisino in questo campionato.
Il primo tempo è stato abbastanza insipido, con i padroni di casa che faticavano più del normale a trovare sbocchi offensivi nonostante la contemporanea presenza sulla linea di fuoco di ben cinque calciatori con attitudini offensive come Molinari, Esposito, Ancora, Loiodice e Varsi.
La prima conclusione a rete è di marca ospite con Romito che, al 9° minuto, prova a sorprendere l’ex compagno di squadra Pizzolato.
Quattro minuti dopo Romito si ripete ma trova ancora una volta pronto Pizzolato.
I padroni di casa provano qualche conclusione da fuori area o, con Molinari, su calcio di punizione, ma con scarsissima precisione.
Al 38° Diego De Vita tira fuori dal cilindro una conclusione da oltre trenta metri e ne esce fuori un maligno pallonetto che uccella Pizzolato, colpevolmente qualche metro fuori dai pali: nonostante la giornata di sole doccia gelata sui tremila del Fanuzzi.
Nei primi minuti della ripresa il Brindisi non riesce a reagire ed è ancora il Manfredonia che prova qualche conclusione ma Pizzolato non si fa più sorperendere.
Al 9° il primo tentativo del Brindisi porta la firma di Varsi, ma il portiere non si lascia sorprendere.
La svolta della partita al 21°, quando Palumbo incorre nel secondo cartellino giallo per un fallaccio su Ancora e viene sbattuto fuori: il Brindisi prende coraggio e si getta a capofitto in avanti.
Nel corso di una incursione in area dell’irrefrenabile Varsi, l’estereno di centrocampo biancazzurro viene atterrato ed è calcio di rigore. Si incarica della trasformazione bomber Molinari che pareggia le sorti dell’incontro mettendo a segno il diciannovesimo sigillo della stagione.
Mancano ancora 20 minuti ed il Fanuzzi si infiamma ma è il Manfredonia, ancora una volta con De Vita, ad avere un ghiottissima occasione da gol che Pizzolato, riscattando il gol subito nel primo tempo, sventa coraggiosamente.
L’ingresso in campo di Ascione al posto di Varsi, frenato dai crampi, non sortisce alcun effetto positivo ed il risultato si incammina sul pareggio che, nonostante le dichiarazioni da libro cuore negli spogliatoi a fine gara, pur essendo giusto per quello che si è visto in campo, non può essere accettato come risultato positivo perchè il Brindisi, lo ripetiamo, ha perso davvero una grossa occasione per poter recitare un ruolo da protagonista nella parte finale di questo campionato
Inappuntabile la disamina del tecnico del Manfredonia Vadacca: “Penso che il risultato sia quello più giusto, abbiano avuto sicurezza, abbiano giocato bene la palla e ho continuato anche dopo il pareggio ad avere gli attaccanti alti. Abbiamo sfruttato la mancanza dei centrocampisti del Brindisi e siano riusciti a portare a casa il punto”.
Gli fa eco il centrale di difesa biancazzurro Mannone: “Siamo obiettivi, secondo me è un punto guadagnato, abbiamo giocato senza centrocampo, ma c’è da dare una lode ai miei compagni che hanno giocato e adeguato in mezzo al campo e dato il tutto per tutto. Siamo stati meno brillanti del solito, ma il punto credo che sia giusto. Il rammarico più grande è stato quello di non avere regalato i tre punti ai nostri tifosi”.
Anche Castellucci è sulla stessa lunghezza d’onda: ” Accettiamo il pareggio con serenità, abbiamo giocato con qualche palla lunga in più ed ho temuto anche di perderla, ma ripeto il punto è guadagnato. Abbiamo cercato di mischiare le carte quando loro sono rimasti in dieci, peccato alla luce di questi risultati. Abbiamo fatto quello che potevamo fare, forse con un pizzico di fortuna in più .. ma non sarebbe stato giusto nei confronti dell’avversario”.
Domenica prossima il Brindisi sarà impegnato in trasferta a Vallo della Lucania contro il Gelbison e la speranza è che, almeno in trasferta, continui a fare la voce grossa.
Alessandro Caiulo
(Nella foto, Mannone)