Il Brindisi verso il tracollo: mezza squadra vuole andare via. Nel silenzio assordante della società

 

Forse è giunto davvero il momento di staccare la spina, resettare tutto quanto e fermarsi a ragionare per qualche attimo su quello che è oggi il calcio a Brindisi e chiedersi se ne vale davvero la pena continuare a fare sangue acido come accade ormai a cadenze sempre più ravvicinate.
Come se non bastassero le fosche nubi sul futuro societario ci si mette adesso anche questione dell’immediato presente, dei due giorni di fila in cui gli allenamenti sono praticamente saltati, quello di martedì pomeriggio per una furibonda lite negli spogliatoi, della doppia seduta prevista per mercoledì, in quella mattutina sono venuti meno 7-8 giocatori che hanno manifestato l’intenzione di allontanarsi da Brindisi, in quanto non si ritengono sufficientemente tutelati dalla società né dal punto di vista economico né da quello ambientale, ed è stata effettuata a ranghi ridotti, la seduta di allenamento pomeridiana è, invece, saltata del tutto.

Notizie ufficiali non se ne riescono ad avere ma sembra che i calciatori che hanno manifestato l’intenzione di interrompere anzitempo il rapporto con il Brindisi siano Esposito, Ciano e Mannone, per quanto riguarda i senior, Varsi, De Vivo ed Ascione per quel che concerne gli under, mentre un discorso a parte va fatto per il capitano Pollidori il quale, essendosi beccato una mega squalifica di quattro giornate per una testata killer nei confronti di un calciatore avversario domenica scorsa, è, di fatto, già fuori rosa, mentre un grande mistero irrisolto rimane la scomparsa dagli annali del centrocampista La Fortezza.

Mister Castellucci, da cui sinceramente mi aspettavo una presa di posizione al riguardo ma che non risponde nemmeno alle telefonate, in queste ore sta sicuramente cercando di ricucire i rapporti con qualcuno di essi in modo da avere almeno undici calciatori ed una mezza dozzina di riserve da portare domenica prossima ad Arzano, anche se, sinceramente, pensare in questo momento al calcio giocato appare davvero fuori luogo.
Si aspetta una presa di posizione ufficiale da parte della società, troppo silente in queste settimane, anche per cercare di capire le intenzioni del presidente Morisco e del suo principale collaboratore Daleno riguardo sia questo finale di campionato che, soprattutto, l’eventuale destino del titolo sportivo.
Alessandro Caiulo