Consales torna a parlare di calcio. Per decretarne la fine

Ha rotto la consegna del silenzio relativamente al calcio brindisino il Primo Cittadino Mimmo Consales e dopo oltre sei mesi dall’ultima volta è tornato a parlare pubblicamente della situazione del Brindisi per togliersi, come si suol dire in gergo locale, una pizzicata nei confronti dell’ex patron biancazzurro attraverso un twitt che, prendendo spunto dalla fuga di alcuni calciatori biancazzurri dopo l’abbandono della società da parte di Antonio Flora ha espresso il seguente, lapidario, pensiero: “Non mi pento di aver tagliato i ponti con i Flora. A Brindisi hanno sfasciato tutto e sono scappati via. Come hanno fatto altrove…” Ha, poi, rincarato la dose attraverso una intervista mandata in onda nel salotto televisivo di Puglia Tv – nel corso della seguitissima trasmissione del venerdì sul calcio brindisino, condotta da Davide Cucinelli in cui il sottoscritto è ospite fisso nello scomodo ruolo di opinionista – dove, senza peli sulla lingua e senza temere di apparire impopolare, ha detto che è molto meglio, a questo punto, resettare tutto e ripartire dal basso facendo esplicito riferimento ad un imminente fallimento del Brindisi, della non volontà della civica amministrazione di intervenire in soccorso della attuale società e di aspettare gli eventi che appaiono a questo punto quasi inevitabili, prima di cominciare a muovere un dito per favorire la nascita di una nuova società che partendo dalle più basse categorie dilettantistica possa poi, nel tempo, tornare nel calcio nazionale.

Riguardo la mancata risposta ai tifosi che, circa un mese addietro, gli avevano chiesto un incontro per fare il punto della situazione sulla situazione del calcio brindisino Consales ha affermato che dal momento che avrebbe detto né più né meno le stesse cose che sta dicendo in questo momento e la squadra a quell’epoca andava bene, per cui aveva preferito evitare gli inevitabili attriti che sarebbero emersi a causa della sua forte contrapposizione con Flora che lo portava ad escludere qualsiasi altro impegno a favore della società da questi amministrata.

D’altronde, non ci sono dubbi che da parte dell’attuale dirigenza biancazzurra, cioè il presidente e patron Vito Morisco ed il facente funzioni di D.S. e D.G. Savino Daleno, non vi alcuna chiarezza in ordine alle intenzioni ed ai passi che intendono muovere in vista della prossima stagione agonistica, anche perchè dopo le iniziali dichiarazioni risalenti a circa un mese addietro in cui Morisco, pur evidenziando difficoltà economiche legate al mancato adempimento da parte di alcuni sponsor di derivazione comunale, rassicurava sulla tenuta della società, il sodalizio di vie Benedetto Brin si è chiuso nel più assoluto silenzio giungendo al punto di vietare, da ultimo, ai propri tesserati di parlare con i giornalisti.

Tornando alle dichiarazioni al vetriolo di Consales, oltre alla presa di distanza assoluta dalla famiglia Flora che accusa senza mezzi termini di aver fatto a Brindisi né più né meno di quello che aveva già fatto in altre realtà calcistiche come Trani e Fasano, lasciando solo macerie dopo il suo passaggio, ciò che mi ha impressionato maggiormente è stata la assoluta mancanza, nelle sue parole, di prospettive diverse rispetto alla morte certa e definitiva del Brindisi Calcio, e conseguente perdita definitiva dell’ultracentenario titolo sportivo che fu della gloriosa Brindisi Sport. Una resa che non può essere accettata supinamente da chi ha realmente a cuore lo sport e lo sport della pedata specialmente, o, almeno, che non può essere accettata prima di aver tentato di fare tutto il possibile per trovare una soluzione alternativa ed un epilogo diverso rispetto a quello mortifero e mortificante tracciato dal Primo Cittadino, quasi che la squadra di calcio che porta in giro per l’Italia il nome stesso della città,avendone il medesimo nome e gonfalone, fosse un accessorio inutile di cui poter fare a meno senza conseguenze negative sull’immagine stessa della città.

Ricordo ancora, quando ero bambino, che quando venivo a conoscere un coetaneo di un’altra città la prima domanda che gli facevo dopo aver saputo la sua provenienza era, nel caso in cui non lo sapessi, “in che serie gioca la tua città?”, proprio ad evidenziare la immedesimazione organica di squadra e città nell’immaginario collettivo della italica gente. Intanto, passando brevemente al calcio “quasi” giocato e dalle poche notizie che possono trapelare dall’insensato muro di silenzio eretto intorno alla squadra dalla dirigenza biancazzurra, sembra che grazie al fattivo e personale intervento di Savino Daleno alcuni calciatori, che nei giorni scorsi avevano lasciato polemicamente Brindisi, come Esposito e Varsi, sono ritornati sui loro passi ed hanno ripreso ad allenarsi con il resto della squadra ed anche Mannone, su consiglio del proprio procuratore anche perchè mancano oramai pochi giorni alla fine della stagione agonistica, sembra orientato a fare ritorno all’ovile.

Niente da fare, invece, per Ciano e De Vivo, con cui la frattura è insanabile e Pollidori, comunque squalificato dal Giudice Sportivo; in occasione della partita contro l’Arzanese, inoltre, mancherà per squalifica anche Cristiano Ancora per cui sarà tutt’altro che semplice per mister Ezio Castellucci mettere un undici competitivo in campo per conquistare il punticino che ancora serve per avere la matematica certezza della partecipazione ai play off, punto che potrebbe anche non essere necessario se la Cavese, come da pronostico, dovesse non vincere a Potenza.

Alessandro Caiulo