Enel Brindisi, ecco il pagellone di fine campionato

di Gianmarco Di Napoli 
Assorbite le tossine della delusione, l’Enel Brindisi si prepara a chiudere una stagione comunque fantastica a Palazzo di Città dove sabato mattina il presidente Nando Marino, i tecnici e i giocatori saranno ospiti del sindaco Mimmo Consales. Ai microfoni di Studio 100 Marino ha anticipato che la prossima stagione partirà da Bucchi ma anche che intende prendersi una decina di giorni di pausa. Cosa succederà alla ripresa? Resterà davvero Bucchi? E chi dei giocatori verrà confermato? È naturalmente prematuro, così abbiamo pensato di analizzare la stagione giocatore per giocatore realizzando una pagella che tiene conto del rendimento in regular season e di quello dei playoff. 
 
 #00 Jacob Pullen voto 5
(RS 6 – POFF 4)
Monoespressivo e monoritmo, non ha fatto mai correre la squadra come avrebbe dovuto. Decisivo in alcuni momenti con il suo tiro da fuori ma incapace di infondere quei cambi di ritmo e quelle scosse di adrenalina che un play deve distribuire insieme ai palloni. Nei playoff quasi cancellato da Cinciarini: unico sussulto nei cinque minuti finali di gara due nei quali ha dimostrato quello che sa fare e quello che non ha voglia di fare, ossia difendere, sacrificarsi, giocare per gli altri. Da un grande giocatore come lui ci sarebbe aspettato molto, ma molto, di più.

 

#02 Demonte Harper 6
(RS 6.5 POFF 5,5)
È il giocatore più duttile, quello in grado di coprire tutti gli spot, di insinuarsi nelle pieghe della partita, andando ora ad attaccare il ferro, ora a difenderlo, a catturare un rimbalzo, a prendere un tiro da fuori. Il suo rendimento non è stato costante anche perché è un giocatore che ama stare in campo per trovare il giusto ritmo e il ruolo di sesto uomo gli è stato probabilmente stretto. Lo si è notato spesso quando è stato richiamato in panchina. Nei 17 minuti di media in cui ha giocato non sempre è stato costante. Se si dovesse ridimensionare il budget potrebbe diventare un uomo da quintetto.
 
#05 Delroy James voto 6,5
(RS 7 POFF 6)
La vera anima dell’Enel, anche nei momenti in cui non ha espresso il massimo delle sue potenzialità. La sua insicurezza nel tiro da tre è stata capitalizzata dagli avversari che hanno imparato a marcarlo concedendogli un metro ed evitando la sua partenza bruciante. Al di là di questo, ha dato sempre il massimo, suo il record di palle recuperate (più di una a partita) e di stoppate (35). È stato un trascinatore, spesso penalizzato da un attacco che aveva come prima soluzione quella perimetrale e come seconda il passaggio a Mays spalle a canestro. Sarebbe fondamentale costruire la nuova Enel ancora su James, ma sarà difficile tenerlo.
 
#07 Massimo Bulleri 6
(RS 7 POFF 5)
Chirurgico nei minuti in cui è stato impiegato da coach Bucchi, soprattutto nella prima parte della stagione. Veniva da un bruttissimo infortunio che ha superato pienamente ma sull’età non si può barare. Ha dato ancora lezioni di intelligenza cestistica e di umiltà. È calato nella fase finale e nei playoff ha giocato pochissimo e i motivi, se fisici o tecnici, li conoscono solo lui e Bucchi.
 
#08 David Cournooh 6
(RS 6 POFF 6)
Il miglior difensore della squadra, grande atletismo e impegno. Non lo accompagna un tiro altrettanto determinante. Come tutti i giocatori “fisici” il suo rendimento è stato altalenante in base alle sue condizioni. Ha vissuto il suo miglior momento nelle prime due gare dei playoff. Ha ancora un anno di contratto, rimane un buon cambio.
 
#12 Marcus Denmon 7,5
(RG 9 POFF 5,5)
Più di 14 punti di media a partita, miglior tiratore di liberi e terzo rimbalzista della squadra. È stato probabilmente penalizzato dall’arrivo di Pullen perché è uno che ha bisogno di correre e di essere innescato con transizioni rapide. Grande protagonista in Eurochallenge, meno nei playoff durante i quali (dopo un infortunio subito contro Milano) ha disputato solo una sontuosa gara 3. Sarebbe da confermare per farlo diventare il terminale principale della squadra, cosa che non gli è stata consentita quest’anno. 
 
#19 Andrea Zerini 7
(RS 7,5 POFF 6,5)
Quarta stagione per lui a Brindisi, in crescita anche quest’anno. È un ragazzo eccellente sotto il profilo umano, dell’impegno, del contributo alla squadra. Il suo career high di 12 punti contro Reggio è stato un altro segnale di crescita, oltre alle 14 stoppate distribuite spesso a giocatori più grandi e grossi di lui. Si prepara a festeggiare un lustro da brindisino acquisito ma resta un cambio, anche se di lusso.
 
#31 Elston Turner 6,5
(RS 7,5 POFF 6,5)
Ottimo attaccante, tra i migliori del campionato nel prendere il tiro dal palleggio, forse un po’ estraneo all’alchimia della squadra. È uno che avrebbe bisogno di tirare tanto, come faceva a Pesaro e comunque ama molto tenere la palla in mano, rallentando a volte il gioco offensivo. Nella stagione regolare è stato determinante in numerose partite, decisivo in gara 3 dei playoff, uno degli ultimi a mollare. Difficilmente sarà confermato.
 
#40 James Mays 8
(RS 9 POFF 7)
Il re delle doppie doppie, probabilmente il secondo miglior centro del campionato, il numero uno nella valutazione per l’Enel. Ha dominato in Italia e in Europa arrivando dalle Filippine. Doveva essere il vice di Simmons, ma poi ha dimostrato di poter competere con i migliori. Avrebbe avuto bisogno di un compagno di reparto di maggiore qualità e di un play in grado di creare quel feeling che con Pullen è mancato. Ha giocato mezzo campionato con una gamba sola, senza quell’infortunio probabilmente avrebbe minacciato persino lo scettro di Samuels e l’Enel avrebbe rosicchiato qualche posizione in classifica. Nei playoff ha retto fino a che ha potuto, da solo, il confronto con i tre lunghi di Reggio Emilia.
 
#50 Michael Eric 4
(RS 4 POFF 4)
Arrivato in emergenza quando non c’era niente di meglio da prendere e soprattutto il budget era stato già investito nello sfortunato ingaggio di Simmons, ha dimostrato tutti i suoi limiti. Magari un giorno diventerà un giocatore di alto profilo ma oggi è solo fisico e poco più. Bucchi del resto nei momenti importanti, con Mays in panchina, ha preferito giocare con Zerini e James. È simpatico, gli facciamo un’in bocca al lupo.
 
Coach Piero Bucchi 6,5
(RS 7 POFF 6)
Ha dovuto ricomporre tre volte la squadra a causa degli infortuni, è riuscito comunque a portarla alle final-eight, ai quarti di Eurochallenge e ai playoff. Ha perso un posto rispetto al piazzamento dello scorso anno ma ha sfiorato l’impresa storica delle semifinali per lo scudetto. Si è confermato un sergente di ferro con i giocatori, atteggiamento che a volte – nei momenti clou – può non pagare. La sua uscita di scena, espulso all’inizio del terzo quarto, ha chiuso anticipatamente una gara in cui comunque Reggio Emilia ha fatto vedere qualcosa di più sotto l’aspetto tecnico-tattico. Dopo quattro grandissime stagioni a Brindisi e con un anno ancora di contratto, sia lui che la società valuteranno se e come proseguire. 

(Foto Vincenzo Tasco)