Iscrizione entro il 10 luglio o addio per sempre, caro, vecchio Brindisi

Ci sono ancora venti giorni di tempo per cercare di salvare, in extremis, il Città di Brindisi ed evitare che dopo oltre un secolo di storia anni di storia il titolo sportivo che fu della gloriosa Brindisi Sport, ereditato dal Brindisi Calcio e, poi al Football Brindisi ed infine alla attuale società, cessi di esistere per sempre.
A differenza della altre tre volte in cui l’evento traumatico della non iscrizione al campionato avvenne quando la squadra militava tra i professionisti e potette beneficiare del c.d. Lodo Petrucci, ripreso poi dalle N.O.I.F., che consentiva la sopravvivenza e continuità del titolo sportivo anche in caso di fallimento e/o mancata iscrizione al campionato di competenza e la trasmissione dello stesso titolo sportivo (previo pagamento di una grossa cifra a fondo perduto) ad altra società indicata dal sindaco della città che ripartiva da una serie inferiore, questa volta, avendo il Brindisi militato nell’ultima stagione tra i dilettanti, non vi sono paracaduti di sorta che possano attenuare gli effetti mortiferi di una mancata iscrizione, sicchè qualunque società in futuro dovesse essere la prima squadra di Brindisi, non sarebbe il successore legittimo del vecchio, blasonato e tanto amato quanto ultimamente bistrattato Brindisi, ma solamente un’altra sqaudra della stessa città con la sua storia tutta da costruire e nessun blasone da far valere.
Insomma, per dirla in soldoni, il vecchio e stanco cuore biancoblù del tanto martoriato cervo messapico rischia di cessare di battere per sempre e, con esso, la passione ed i sogni di intere generazioni di tifosi biancazzurri.
Scade, infatti, il 10 luglio il termine ultimo per l’iscrizione al campionato di serie D 2015/16, passaggio essenziale per continuare a mantenere in vita il vecchio titolo sportivo e la somma necessaria per provvedere a tale incombente non è, di per sé, proibitiva dal momento che tassa di iscrizione e balzelli vari si è al di sotto della soglia dei 20.000 euro, ma la spada di Damocle della possibile (anzi probabile) retrocessione nel campionato regionale di Eccellenza per responsabilità diretta in frode sportiva, unitamente, alle incertezze relative alla effettiva situazione debitoria del sodalizio di via Benedetto Brin, rendono questo passaggio assai problematico anche perché l’attuale presidente del Città di Brindisi, Vito Morisco, ha già fatto sapere tramite il proprio avvocato di non avere alcuna intenzione di provvedervi, ma di essere, comunque, disponibile a lasciare gratuitamente, cioè senza chiedere un corrispettivo le quote della società e la società stessa nella situazione economica e debitoria in cui attualmente si trova.
In pratica, per salvare il titolo, nel giro di venti giorni si dovrebbero trovare delle persone talmente pazze di amore per il Brindisi, oltre che con una certa disponibilità economica ed una buona dose di coraggio, da prendere in mano le redini della società, iscrivere la squadra al campionato di serie D, attendere gli esiti, comunque rapidi, della Giustizia Sportiva, ed allestire una squadra idonea ad affrontare con serenità il campionato di competenza sia esso la serie D con una forte penalizzazione in classifica o l’Eccellenza pugliese.
In caso contrario, con buona pace dei tifosi del vecchio Brindisi, saranno le non molte altre realtà esistenti nel panorama del calcio minore locale a contendersi, per le stagioni sportive a venire, il ruolo di prima squadra cittadina, inseguendo un pallone nei polverosi campi delle periferie pugliesi.
Alessandro Caiulo