Era inevitabile che accadesse ed è accaduto che le strade della Ssd Calcio Città di Brindisi, la prima squadra cittadina, e quella della Associazione Polisportiva Onlus Per Brindisi, sorta proprio per salvare la prima squadra cittadina dal rischio di fallimento con il motto “Salviamo il Brindisi calcio”, si incrociassero ed è importante che ciò avvenga prima di due appuntamenti davvero importanti che il destino ha voluto in rapida successione: il 6 luglio, infatti, al Pala Maelfi al rione Casale si terrà la grande assemblea dei soci della Per Brindisi che deciderà in che modo dare supporto al calcio brindisino, mentre il 10 luglio è il termine ultimo per provvedere alla iscrizione della sqaudra al campionato di competenza che, allo stato ed in attesa dei pronunciamenti della Giustizia Sportiva, è quello nazionale di serie D.
Su richiesta esplicita della Associazione Per Brindisi è stato fissato per martedì 30 giugno un incontro fra i membri del direttivo e Gilberto Niccoli, l’uomo scelto come traghettatore del Brindisi calcio in questa fase delicata della sua storia, per verificare la possibilità, libri contabili alla mano, di trovare una soluzione condivisa e poter procedere insieme nel cammino che tende al salvataggio del titolo sportivo e se ci dovesse essere comunione di intenti potrebbe nascere una proposta di collaborazione che verrebbe portata in assemblea affinchè siano gli stessi tifosi biancazzurri che hanno aderito all’associazione a decidere su come utilizzare il piccolo gruzzolo (circa 10.000 euro) fino ad ora raccolto con la sottoscrizione di quote.
Da quel che emerso da alcune dichiarazioni rese alla stampa od immortalate sui social network, pare che l’attuale direttivo abbia manifestato l’intenzione più che di supportare dall’esterno e dal punto di vista economico la prima squadra di calcio cittadina, magari contribuendo all’iscrizione, ad entrare in società acquisendo una quota minoritaria della stessa in modo da poter controllare anche dall’interno l’operato della società, ma un grosso ostacolo, a questo proposito, potrebbe essere rappresentato dall’attuale statuto che regge l’associazione onlus, che non sembra poter consentire di compiere direttamente una tale operazione di carattere prettamente commerciale, per cui occorrerebbero necessariamente una serie di correttivi e di passaggi assembleari che, portando via tempo, striderebbero con le urgenze del momento.
Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda e gli esiti dell’assemblea certi che l’amore per la maglia con la V alla fine porterà a trovare un punto di incontro e di intesa che consenta di non disperdere in mille rivoli le già poche energie economiche che la città è in grado di offrire in favore del calcio e che possa essere un ulteriore tassello verso il salvataggio del titolo sportivo.
Alessandro Caiulo