Storia di “Zero”, il miglior capitano che Brindisi potesse avere. E anche il più romantico

di Gianmarco Di Napoli

La sua famiglia, di rigorosa fede calcistica, sognava di vederlo un giorno con la gloriosa casacca della Viola. E lui da ragazzetto un pensierino ce l’aveva pure fatto al pallone, quando la curva Fiesole intonava Bati-bati-bati-gol e si rivivevano emozioni sopite dai tempi di Albertosi, Chiarugi e Antognoni. Ma veniva su troppo alto per fare il calciatore e così, dopo aver provato (senza troppe emozioni) l’ebbrezza del nuoto e cercato di capitalizzare i suoi centimetri nella pallavolo, ecco che un pomeriggio il nonno lo porta a fare un allenamento di basket. Ed è amore a prima vista.
Ci sono poche date certe nella biografia di Andrea Zerini da Firenze, classe 1988, confermato per la quinta stagione consecutiva dalla New Basket Brindisi della quale si appresta a diventare il capitano nonché il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia biancazzurra. Una significativa è il 27 novembre 2005, nona giornata d’andata del campionato di serie B d’Eccellenza, Prefabbricati Pugliesi-Everlast Firenze: gli ospiti vincono per 87-89 trascinati da Alejandro Muro (già proprio lui) e Brian Schorter. Andrea è un ragazzino di 17 anni, portato a Brindisi quasi in viaggio-premio da coach Roberto Russo: non mette piede in campo ma per la prima volta esce dal tunnel del vecchio impianto di contrada Masseriola che ha ancora la copertura tensostatica e il parquet scivoloso per la condensa. Non sa ancora che quel palasport e quella città finiranno per adottarlo.
Non pensiate che “Zero” scaldi la panchina per tutta la stagione, quella 2005-2006, perché un minuto alla volta riesce a convincere il suo coach che è già maturo e alla fine accumula ben 19 presenze con la sua maglia numero 13.
Firenze non riesce a ottenere la promozione in A2 e il ragazzo viene spedito a maturare in serie B2 a Castelfiorentino, 18 mila abitanti nell’hinterland metropolitano, dove dieci anni prima hanno conquistato una storica promozione e si dilettano a forgiare talenti e a predicare sacrificio e passione. Che diventeranno anche il suo credo.
Ci gioca per tre stagioni, imparando a fare a sportellate sotto le plance (perché la B2 è più legnate che tecnica) e perfezionando però il suo tiro dal perimetro. Ma in una cosa riesce da subito bene: le stoppate.
Nell’estate 2009 Giulio Cadeo, capoallenatore di Castelfiorentino, passa alla guida dell’Ad Ruvo di Puglia ripescata in A Dilettanti (ex B1) al posto di Casalpusterlengo. Il coach chiama Zero, che ha ormai 21 anni, e gli ordina: “Vieni con me”. Andrea ha già le valigie pronte. Con la canotta di Ruvo disputa due campionati con 9 punti di media, il 55% nel tiro da due e il 31% da tre. Nella stagione 2010-2011 risulta il miglior stoppatore e l’ottavo miglior rimbalzista del campionato, contribuendo a portare Ruvo di Puglia sino alla semifinale promozione, poi persa contro Ostuni Basket.
Quello che è successo dopo è storia nota. In estate arriva la chiamata di Brindisi. Coach Piero Bucchi lo vuole nel progetto del patron Massimo Ferrarese e dei nuovi soci per riportare subito l’Enel in serie A1. Andrea arriva con grande umilità, la stessa che aveva quando (ragazzino imberbe) studiava i movimenti di Shorter, Damiao, Rotella e Cessel dalla panchina di Firenze.
Zerini attira subito simpatia, sin dal suo arrivo a Brindisi: è uno che lavora sodo in palestra, che vuole migliorare, che accetta la panchina ma che si fa trovare pronto a ogni chiamata. Nessuno però si aspetta che diventerà uno dei giocatori che resteranno scolpiti nel libro di storia della pallacanestro brindisina. Il 19 aprile 2015 taglia il traguardo delle 128 presenze tra A1 e A2 in maglia biancazzura, affiancando Piero Labate al terzo posto nella classifica di tutti i tempi. Con i playoff per lo scudetto arriva a quota 136, a due sole presenze da Pinuccio Cavaliere e a sette da Carmine Spinosa, lo storico capitano della serie A1 ai tempi della Bartolini. Significa che nel girone d’andata della prossima stagione Andrea diventerà il giocatore con più presenze in assoluto con la maglia di Brindisi.
Fino a qualche settimana fa era dato per partente. Paolo Moretti lo voleva a tutti i costi a Varese mentre anche Pistoia si era fatta avanti, opportunità questa che avrebbe consentito ad Andrea di avvicinarsi a casa.
E invece l’improvvisa, inaspettata ma graditissima svolta: contratto biennale con l’Enel, le valigie che vengono disfatte, la gioia dei tifosi che lo considerano ormai brindisino a tutti gli effetti, degno erede della fascia di capitano lasciata vacante da un monumento vivente come Massimo Bulleri.
Zerini è un ragazzo speciale, antidivo per eccellenza. In questi giorni, invece di andarsene in spiaggia, è tornato nella sua Castelfiorentino come testimonial di un torneo in piazza. E lì la gente lo tratta come un figlio diventato star: “Andrea “Zero” Zerini sarà la nostra special guest! E’ un grandissimo piacere avere Zero come testimonial del torneo: un ragazzo che a Castello è cresciuto e che con la sua passione e umiltà è arrivato laddove meritava di arrivare, facendo innamorare tutti delle sue doti cestistiche e umane”, hanno scritto gli organizzatori.
Andrea è un ragazzo speciale anche sul piano sentimentale, innamoratissimo della sua Giulia, la storica fidanzata, sino al punto di dichiararle tutto il suo amore su Facebook, proprio qualche giorno fa: “Sono una persona molto riservata, difficilmente metto in mostra la mia vita privata. Ma non posso non ringraziare lei. Insieme siamo cresciuti, ci siamo innamorati, abbiamo vissuto momenti indimenticabili, e abbiamo superato mille ostacoli; la distanza non ci ha mai fatto paura, siamo stati complici l’uno dell’altra, ci siamo completati a vicenda. Insieme abbiamo capito che cosa voglia dire avere accanto una persona, e voler condividere tutto insieme a lei. Abbiamo imparato ad emozionarci. A lei, oggi, voglio dedicare il mio pensiero. A lei con cui fino ad oggi ho camminato mano nella mano. E con cui voglio continuare a camminare. Sempre insieme”.
E Giulia si deve rassegnare: dovrà condividere il suo Zero con la città che lo ama. E rassegnarsi a diventare davvero brindisina. Il più bel capitano che Brindisi potesse avere e la sua principessa.