Disgelo tra Consales e Brindisi Calcio: stretta di mano a palazzo Nervegna

Il Brindisi calcio continua, passo dopo passo, il suo lento e faticoso cammino di purificazione, necessario per scavare un fossato fra se ed il suo recente passato e riconquistare quella credibilità persa, innanzi tutto,  per colpa di chi ha creduto di poter fare quel che voleva con i sentimenti ed il blasone calcistico di una città non sua ma anche per responsabilità di quanti, per quieto vivere, per comodità o, più semplicemente per strafottenza, hanno lasciato che si finisse nel fango prima di reagire con un impennata di orgoglio.

L’impennata di orgoglio è stata, a mio avviso, la coraggiosa scelta di resistere alla tentazione di buttare via il bambino insieme all’acqua sporca, cioè di  lasciare morire la società e, conseguentemente, il suo prezioso ultracentenario titolo sportivo, per presentarsi con una nuova società ed una innegabile verginità ai nastri di partenza di un campionato minore, ma  con una squadra che del vecchio Brindisi non poteva essere nemmeno lontana parente.

L’orgoglio, da solo, però non porta lontani senza quella giusta dose di umiltà che ha portato a chiedere l’aiuto di tutti per poter raggiungere il primo obiettivo, cioè quello della iscrizione della prima squadra cittadina al campionato: la cifra necessaria si è, infatti, raggiunta, grazie al contributo di moltissimi tifosi brindisini che, sia privatamente che in forma associativa come nel caso degli oltre 500 membri della Per Brindisi,  si sono autotassati, in un periodo in cui è difficile anche privarsi di 10 euro dal proprio portafogli, per evitare la scomparsa della vecchia società e questo ha fatto capire come sia importante e determinante il contributo di tutti.

Passo altrettanto importante, sul cammino della riconciliazione, è stato quello compiuto ieri che ha portato il responsabile della Ssd Calcio Città di Brindisi a salire i gradini di Palazzo Nervegna per illustrare i programmi e stringere la mano al Primo Cittadino Mimmo Consales, colui che nell’immaginario collettivo della tifoseria biancazzurra era diventato quasi l’uomo nero, per le frasi al vetriolo pronunciate prima, durante e dopo il dirty soccer che ha ricoperto di fango anche il calcio brindisino.

Di tutti i passi fino ad ora compiuti, quello dell’aver rotto il ghiaccio con  il sindaco è stato, probabilmente, quello più importante per tagliare nettamente  i ponti con il passato e poter far si che il Città di Brindisi torni ad essere la squadra in cui tutti i brindisini possano riconoscersi.

I complimenti del Primo Cittadino per essere riusciti, nonostante tutto, ad iscrivere la squadra al campionato di pertinenza, insieme alla disponibilità incondizionata degli attuali rappresentanti e gestori della società di rendere edotto il sindaco stesso di ogni passo che si intende compiere, insieme alla disponibilità a cedere le quote societarie a chi, con un progetto serio sia in grado di fare meglio, ma anche la ferma determinazione a provare in ogni caso ad andare avanti per non fare morire un sogno durato oltre un secolo, sono tutti elementi importanti e che possono segnare un nuovo inizio su basi condivise.

Sappiamo che il commercialista della Per Brindisi è da qualche giorno al lavoro per esaminare le scritture contabili messegli a disposizione dalla società, sappiamo anche che proprio ai membri del direttivo della Per Brindisi si è rivolto il procuratore di un gruppo potenzialmente interessato all’acquisizione delle quote societarie del Brindisi Calcio e che  nei prossimi giorni si potrebbe avere una prima risposta di massima, ma sappiamo, anche, che ci sono tanti piccoli imprenditori brindisini che sarebbero disposti a dare una mano al Brindisi Calcio ora che si sono tagliati i ponti col passato.

Già la settimana prossima potrà essere decisiva riguardo le future scelte anche perchè tempo da perdere ce ne è poco e se è vero, come è vero, che bisogna pur sempre attendere il pronunciamento del giudice sportivo per sapere quale sarà il campionato di pertinenza, è altrettanto vero che bisognerà cominciare a muoversi al più presto anche per l’allestimento di una squadra che possa essere pronta ad affrontare sia il campionato di Eccellenza che, con i dovuti ritocchi, quello di serie D e qualcosa mi dice che nel Brindisi che si presenterà ai nastri di partenza del prossimo campionato, in controtendenza con quanto avvenuto nelle ultime stagioni, ci saranno molti calciatori “made in Brindisi” e questo segnerà un ulteriore, netto, taglio con il passato.

Alessandro Caiulo