Calcioscommesse, la mazzata è arrivata: Brindisi escluso dal campionato

La mazzata è arrivata, l’impietoso maglio del Giudice Sportivo ha colpito pesantemente e non ha risparmiato il Brindisi Calcio, il quale non è stato semplicemente retrocesso nel campionato inferiore ma, ai sensi di quanto previsto dall’art.18 lettera i) del Codice di Giustizia Sportivo ed in ossequio alle richieste del procuratore federale Stefano Palazzi, è stato addirittura escluso dal campionato di competenza ed il suo destino è nelle mani del Consiglio Federale che potrebbe decidere di farlo ripartire dal campionato regionale di Promozione dal momento che in casi analoghi, generalmente, viene decretato un doppio salto all’indietro.
E non è tutto Vito Morisco è stato condannato a 3 anni e nove mesi di inibizione e 50.000 euro di ammenda, Giorgio Flora a 4 anni emezzo di inibizione e 70.000 euro di ammenda, a Savino Daleno è andata ancora peggio con anni 5 di inibizione, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C., e 50.000,00 euro di ammenda. La posizione del patron Antonio Flora, come è norto, è stata stralciata per cui l’ex presideente sarà giudicato separatamente.
Con questo conto salatissimo, che potrebbe essere ridotto in un eventuale giudizio di appello che il Brindisi Calcio dovrà richiedere in termini ristrettissimi, si chiude il giudizio di primo grado e, anche e definitivamente, l’era Flora che sarà ricordata a lungo come quella più brutalmente nefasta per il calcio brindisino in quanto contrassegnata oltre che dalla mancanza di risultati sportivi apprezzabili soprattutto dalla vergogna e dall’onta del pieno coinvolgimento nel sistema del “dirty soccer” il calcio sporco, vale a dire quel pentolone lercio e puzzolente, scoperchiato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro nel maggio scorso e dalle cui risultanze probatorie ha pescato a piene mani la Procura Federale della F.I.G.C. nell’istruire il processo per illecito sportivo che ha precipitare nell’inferno dei campionati regionali quello che un tempo era il blasonato cervo biancoblù.
Alessandro Caiulo