Il forte intervento del Primo Cittadino Mimmo Consales in favore del Brindisi dona qualche speranza in più di sopravvivenza ai tifosi biancazzurri dal momento che il Presidente della F.I.G.C. Carlo Tavecchio, non è rimasto sordo all’appello del sindaco di una città che non si vuole rassegnare a rimanere senza calcio. Lunedì prossimo il Consiglio Federale si riunirà per decidere le sorti della Ssd Calcio Città di Brindisi dopo l’esclusione dal campionato decretata dal Giudice Sportivo per gli illeciti sportivi commessi da Flora, Daleno e Morisco ed ora sembra esserci la possibilità concreta di perdere una sola serie e poter ripartire, con la stessa società e salvando un titolo vecchio di 103 anni, dal campionato regionale di Eccellenza anziché da quello assai più umiliante di Promozione, campionato, quest’ultimo, che sarebbe stato pressoché impossibile poter disputare con il fardello di debito (circa 300.000 euro) ereditato dalla vecchia gestione.
A questo punto l’errore più grosso che si potrebbe commettere è quello che è stato già commesso al momento dell’iscrizione al campionato di serie D, cioè di ritenere che il Brindisi fosse già salvo e già si faceva a gara su chi avesse i maggiori meriti al riguardo: nulla di più sbagliato e mortifero!
Come già ha evidenziato Consales, oltre che attendere la decisione del Consiglio Federale, sono ancora molti i passi che si devono compiere nella direzione della salvezza del titolo sportivo del vecchio Brindisi a partire dall’immediato, reale, formale ed effettivo passaggio delle quote societarie, nomina di un nuovo amministratore e, a seguire, intervento di imprenditori possibilmente locali e legati effettivamente alla maglia, non solo come sponsor ma nell’assetto societario in cui potrebbe essere conservata una piccola partecipazione anche dell’associazione per Brindisi e, poi, ma questo lo aggiungo io in quanto il sindaco non si è spinto così oltre nella disamina della situazione futura, occorre non solo fare una squadra che possa reggere all’impatto col campionato di eccellenza, ma anche cominciare a dare una sistemata ai debiti in modo da evitare lo stato di sofferenza continua e l’umiliazione dell’Ufficiale Giudiziario che viene a bussare alle porte di via Benedetto Brin ad ogni piè sospinto.
L’azione del sindaco Consales, inoltre, ha in qualche modo smascherato quella che probabilmente fin dall’inizio è stata la reale intenzione della Meleam spa, la società di Bitonto che, a mezzo del suo rappresentante Bacco, non solo si era detta interessata alle sorti del calcio brindisino ma, di fatto e da un paio di settimane, ne stava decidendo le sorti portando per mano, per sua precisa ed ora anche confessata scelta strategica, la Ssd calcio Città di Brindisi alla definitiva scomparsa dal panorama calcistico non solo nazionale ma anche regionale.
Le dichiarazioni stizzite rese da Bacco ad una emittente televisiva del territorio dopo che Consales aveva reso noto il l’esito positivo del colloquio con Tavecchio e la possibilità che la vecchia società, a differenza di una nuova società costituita ex novo, potesse essere ammessa per decisione del Consiglio Federale al campionato di Eccellenza, fanno capire come anche la scelta di non presentare appello avverso la sentenza di esclusione dal campionato, fosse stata dettata dalla assoluta mancanza di volontà di salvare il vecchio Brindisi anche, probabilmente, per non farsi carico della debitoria pregressa. Bacco, inoltre, ha dichiarato anche stava già lavorando alla costituzione di una società nuova che, previa affiliazione alla F.I.G.C., avrebbe chiesto alla Federazione l’ammissione al campionato di Promozione.
Se una operazione di tal fatta poteva anche avere una logica per la Meleam spa, la quale ovviamente, ragionando in termini puramente economici, non se ne poteva frega’ de meno del blasone biancazzurro e dell’affetto che i brindisini nutrono per il vecchio cervo biancoblù, non aveva alcun senso per Brindisi e per i brindisini dal momento che per affrontare un umile campionato di promozione sarebbero bastate poche decine di migliaia di euro che, facilmente, avrebbero potuto tirare fuori imprenditori, professionisti ed appassionati locali,senza che il calcio brindisino finisse nuovamente in mani forestiere. Pertanto anche il tanto decantato pre-contratto, sottoscritto nei giorni scorsi da Bacco presso la sede del Brindisi, in cui la società bitontina aveva preso addirittura altri venti giorni di tempo per decidere se acquisire le quote della società, era carta straccia ed avrebbe contribuito, con ogni probabilità, a portare il sodalizio brindisino alla sua definitiva scomparsa.
Bene a fatto, a questo punto, il sindaco, insospettito da un tale allungarsi dei tempi quando di tempo non ce ne era quasi più, a prendere in mano la situazione e muoversi nella direzione del contatto diretto ed istituzionale con i vertici della Federazione. Ora che lo spiraglio è aperto bisogna continuare a lavorare di buona lena nell’unica direzione oggi possibile e sperare che alle parole seguano i fatti sia da parte del gruppo Niccoli, attuale detentore delle quote, che del direttivo della per Brindisi, chiamato dal sindaco a fare da tramite in questa operazione e sperare che fino a lunedì il Presidente Tavecchio, acui deve giungere una formale richiesta del Primo Cittadino che confermi anche il nuovo assetto societario della Ssd Calcio Città di Brindisi, non cambi idea.
Alessandro Caiulo