Persino un animalista convinto come il Primo Cittadino di Brindisi Mimmo Consales è costretto a lasciar andare il vecchio ed acciaccato cervo biancoblù incontro al suo infausto destino ed alza bandiera bianca davanti all’evidente muro contro muro che ha impedito di procedere al passaggio delle quote dal signor Domenico Solazzo, detentore del 98% del capitale sociale che a suo tempo fu di Flora e, poi di Morisco, alla Associazione Polisportiva per Brindisi, ritenuto dallo stesso Consales e dal presidente della F.I.G.C. Carlo Tavecchio il primo passo necessario per consentire al sodalizio biancazzurro la partecipazione al prossimo campionato regionale di Eccellenza, un gradino appena più in giù di quella serie D, già umiliante, persa per colpa di chi ha fatto mercimonio del calcio cittadino facendolo precipitare in un mare di melma e letame talmente maleodorante che se ne sente ancora la puzza dappertutto.
Nonostante il comunicato stampa congiunto diramato pochi giorni fa dalla Ssd Calcio Città di Brindisi e dalla Per Brindisi in cui si parlava di “collaborazione sinergetica” e ci si accaparrava un po’ prematuramente il merito di aver salvato il Brindisi Calcio con la pressoché certa partecipazione al campionato d’Eccellenza, alle parole tanto edulcorate non sono seguite i fatti, l’unità di intenti tanto invocata si è rivelata una vera e propria chimera ed al Sindaco non è rimasto altro che prenderne atto e darne onestamente e correttamente comunicazione a Tavecchio anche perchè non sarebbe stato assolutamente giusto, in mancanza dei presupposti minimi richiesti dallo stesso Presidente della Federazione, “scippare” l’Eccellenza al Mesagne che, avendo vinto i play off, aveva, sportivamente parlando, maggior diritto al salto di categoria rispetto ad una società senza né capo né coda e soffocata dai debiti come il sodalizio di via Benedetto Brin.
Entro le prossime ore si saprà quale sarà, se ci sarà, un campionato minore a cui verrà assegnato il Brindisi, con la quasi certezza che sarà pressoché impossibile affrontarlo in una situazione di conclamato conflitto sociale sull’argomento e con un mare di debiti ereditati dalla vecchia gestione Flora ed anche se da qualche parte ci si sta cercando di muovere per dare avvio ad una nuova società che possa evitare il fardello dei debiti partendo decisamente dal basso, non sembra che ci sia il tempo necessario per provvedere a quanto necessario per ottenere l’affiliazione ed il diritto a prendere parte ad un campionato federale.
Piuttosto che rimanere un anno senza calcio potrebbe essere maggiormente utile guardarsi attorno e cercare fra le poche realtà calcistiche brindisine sopravvissute alla crisi economica ed allo tsunami dei ticket comunali un’altra squadra locale e supportarla di quel tanto che basta per iniziare la scalata nelle categorie superiori ed un giorno, chissà, ci si potrà anche affezionare e cominciare a pensare che si tratti del Brindisi redivivo.
Alessandro Caiulo