Il 2015, l’anno peggiore nella storia del calcio brindisino (prima parte)

Il 2015, quello che sarà ricordato per sempre come il peggiore anno per il calcio brindisino, volge al termine e, a voler tracciare un quadro riepilogativo di quanto accaduto dall’1 gennaio ad oggi, per consegnarlo, come consuetudine, agli annali della storia calcistica brindisina, c’è veramente da rimanere scioccati per il condensato di letame e di disgrazie che è piovuto addosso ai tanti poveri appassionati nostrani dello sport della pedata. A voler condensare il tutto in un necrologio si sarebbe potuto far scrivere su un manifesto bordato di nero: “il 20 agosto 2015, all’età di 103 anni, 5 mesi e 13 giorni, dopo una lunga e penosa malattia, è scomparso il Brindisi Calcio” , risale a quella data, infatti, la sentenza del Tribunale Federale che, comminando al Città di Brindisi la pena dell’esclusione dal campionato per illecito sportivo ha posto la parola fine ad un sogno sportivo che ebbe inizio il 7 marzo del 1912.

Fu il conto salatissimo che la città ebbe a pagare al termine di una stagione contrassegnata oltre che dalla mancanza di risultati sportivi apprezzabili – quinto posto in classifica e fuoriuscita immediata dai play off già al primo turno – soprattutto dalla vergogna e dall’onta del pieno coinvolgimento della società nel sistema del “dirty soccer” il calcio sporco, vale a dire quel pentolone lercio e puzzolente, scoperchiato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro nel maggio scorso e dalle cui risultanze probatorie ha pescato a piene mani la Procura Federale nell’istruire il processo per illecito sportivo e per creare le basi di una condanna che, di fatto, ha cancellato il titolo sportivo, di quella che un tempo era la gloriosa Brindisi Sport, dal panorama calcistico nazionale.

Dopo questa doverosa premessa, ripercorriamo, brevemente per quanto possibile, gli eventi, sportivi e non, che dal punto di vista calcistico si sono verificati nel corso dell’anno che sta per finire.

Gennaio: si va in campo il giorno 4 per disputare l’ultima giornata del girone di andata e il Brindisi, che viene da un filotto di quattro vittorie consecutive – fra cui le partite finite sotto inchiesta contro San Severo e Pomigliano – perde 2 a 1 a Monopoli (di Loiodice la rete del momentaneo pareggio), seguono altre tre vittorie di fila a Sarno (1 a 0, con rete di Molinari a tempo scaduto), in casa col Gallipoli (2 a 0, con reti di Molinari e De Vivo) ed a Grottaglie (2 a 0, con reti di Varsi ed Ancora): il Brindisi di Flora,sembra andare a gonfie vele e sale, per la prima volta nella stagione, sul podio, sia pure sul gradino più basso ed in coabitazione con Taranto e Bisceglie, alle spalle della capolista Andria e del Potenza.

Febbraio: l’1 il campionato riposa per la concomitanza con il Torneo di Viareggio, il giorno 8 si sarebbe dovuto disputare il derby interno contro la capolista Andria che viene, però, differito in quanto la squadra ospite ha un calciatore under ancora impegnato nelle fasi finali del torneo di Carnevale, per cui, dopo venti giorni di forzato riposo, il Brindisi torna in campo il 15, in occasione del derby allo Iacovone contro il Taranto, passa meritatamente in vantaggio con Varsi a metà del primo tempo, poi ammaina inspiegabilmente bandiera e perde per 2 a 1, con un secondo tempo letteralmente regalato agli avversari; il 18, in infrasettimanale, davanti a quasi quattromila spettatori, si gioca il derby interno contro l’Andria, il Brindisi passa in vantaggio con bomber Molinari, ma la gara termina 1 a 1 con rete degli ospiti segnata in pieno recupero; i biancazzurri tornano al successo nell’ultima partita del mese, quando si impongono per 4 a 2 contro il Potenza, sotto un acquazzone torrenziale che rende il Fanuzzi simile ad una palude fangosa: eroe del giorno, ma solo di quel giorno, fu l’attaccante Gennaro Esposito, autore di tre marcature, bottino che poi rimane fermo fino al termine della stagione, di Ferrara l’altra rete biancazzurra.

Marzo: si inizia con la netta vittoria per 3 a 0 a Pozzuoli, grazie ad una doppietta di Molinari ed una rete di Cristiano Ancora che lasciano ben sperare, ma nel turno successivo il Brindisi spreca tutto pareggiando in casa 1 a 1 col Manfredonia dopo essere stati addirittura in svantaggio: del brindisino De Vita la rete degli ospiti, del solito Molinari il pareggio; va decisamente meglio in trasferta dove i biancazzurri vincono anche a Vallo della Lucania, contro il Gelbison, per 1 a 0 con rete del terzino under Alessandro Raho; la domenica successiva, il 22, il Brindisi torna al Fanuzzi dove, battendo in recupero la Cavese per 2 a 1 con reti di Loiodice e Ferrara, blinda di fatto la partecipazione ai play off dal momento che si portano a +7 proprio sulla Cavese, sesta in classifica. Il mese dedicato a marte, il dio della guerra, si chiude con la vittoria sul difficile campo del Francavilla in Sinni per 4 a 2 con rete iniziale di Loiodice. Doppietta sinnica dell’ex calciatore biancazzurro Picci, e rimonta segnata dalle marcature di Loiodice, Lorusso e De Vivo, nonostante l’inferiorità numerica per l’ingiusta espulsione di Ancora (reo di aver troppo esultato in occasione del gol del pareggio!), in classifica il Brindisi è saldamente al quarto posto, uno sotto il Taranto, tre sotto il Potenza e ) dalla capolista Andria. Ma proprio a marzo si fanno serie le avvisaglie della imminente crisi, la squadra si va anche ad allenare provocatoriamente sotto Palazzo Nervegna nel vano tentativo di sensibilizzare la politica sulle sorti della società.

Aprile: il mese comincia nel peggiore dei modi, la squadra allenata da Castellucci, assolutamente irriconoscibile, cade in casa contro il Bisceglie, perdendo una imbattibilità che durava da 25 mesi,m esattamente da quanto Antonio Flora aveva preso la squadra: incredibile la circostanza che dopo essere passata in svantaggio verso la fine della prima frazione di gioco, Molinari e compagni non abbiano tentato assolutamente nulla per cercare quanto meno di impattare il risultato, segno nefasto di un impero che si sta per sgretolare e, infatti, la tifoseria biancazzurra comincia ad interrogarsi sul futuro del calcio brindisino e chiede un incontro col sindaco per discutere sul dopo-Flora. Si perde anche la domenica successiva 4 a 2 a San Severo (in rete per il Brindisi Ancora e Pollidori, con i biancazzurri che si beccano due reti quando erano in superiorità numerica. Nel turno successivo la vittoria interna per 3 a 2 contro la Scafatese (in rete Ancora Lorusso e Molinari), stante la caotica situazione societaria, la debitoria in essere, l’abbandono formale di Antonio Flora e le redini della società affidate al suo uomo di fiducia Vito Morisco, appare come un brodino caldo offerto ad un ammalato cronico: il Brindisi è formalmente in vendita ma nessuno lo vuole, nessuno si fida. Questo mese maledetto si chiude con la umiliante sconfitta interna per 1 a 0 ad opera del Pomigliano, con i calciatori biancazzuri ancora una volta spettatori non paganti. La squadra è comunque matematicamente qualificata per play off, grazie all’ingente bottino di punti conquistato o, come ha evidenziato anche il Procuratore Palazzi nel corso del processo sportivo, comprato nella fase centrale del campionato.

Maggio: si fa sentire, dopo mesi di silenzio sull’argomento calcistico, il Sindaco Mimmo Consales che evidenzia che il Brindisi Calcio è giunto al capolinea ed è meglio pensare a ripartire dal basso con una nuova società, piuttosto che accanirsi terapeuticamente su un malato senza speranze: discorso duro, in un periodo in cui ancora non era scoppiato lo scandalo del Dirty Soccer, ma che, alla resa dei conti, appare addirittura profetico. Continua la caduta libera con l’umiliante e pesante sconfitta per 4 a 0 rimediata sul campo dell’Arzanese. Il 10 maggio si disputa quella che oscuri presagi facevano già considerare come l’ultima partita della storia che il Brindisi avrebbe disputato allo Stadio Fanuzzi: ospite di turno è il Monopoli, formazione che ad inizio stagione ha puntato tutto sulla vittoria della Coppa Italia di categoria per qualificarsi alla fase finale dei play off e conquistare, come poi in effetti ha fatto, il ripescaggio in Lega Pro: davanti a pochi intimi e avendo di fronte un avversario completamente demotivato, avendo già raggiunto il suo obiettivo, ha la meglio il Brindisi che si impone per 2 a 0 con reti di Ancora e Lorusso. Il 17 maggio si disputa il primo turno dei play off ed il Brindisi, perdendo per 3 a 2 dopo i tempi supplementari a Bisceglie (di Ancora e Ferrara le reti biancazzurre) è definitivamente fuori dai giochi. Qualcosa di terribile si sarebbe abbattuto appena 2 giorni dopo, sul calcio brindisino, ma del Dirty Soccer e tutto quello che ne è conseguito tratteremo nella seconda parte. (1-Continua)

Alessandro Caiulo