“Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro”, così cominciava l’Ode Di Alessandro Manzoni scritta non tanto per celebrare la morte di Napoleone Bonaparte quanto per evidenziare i limiti dell’agire umano e quanto sia errato sperare nell’arrivo dell’Uomo della Provvidenza.
Ma il 5 maggio, Brindisi, non è da ricordare solo per la morte di Napoleone Bonaparte avvenuta nell’esilio dell’isola di Sant’Elena nel 1821 oppure, se si tratta se si tratta del 5 maggio del 2002, non deve far ritornare alla mente solamente lo scudetto beffardamente conquistato dalla Juventus ai danni dell’Inter sconfitto clamorosamente da una Lazio che pure si era impegnata al massimo per non vincere, quanto per la promozione in serie C del Brindisi di Gigi Boccolini, vincitore per 5 ad 1 sull’Altamura dopo un bellissimo ed a larghi tratti esaltante campionato che segnò la riconciliazione fra il calcio e la città di Brindisi e non a caso il motto prescelto dal corpulento patron Mario Salucci per conquistare la simpatia della piazza biancazzurra era stato “una squadra la tua città”.
Quest’oggi ricorre il quattordicesimo anniversario di quella festa promozione che spinse per strada ed in piazza ben oltre 10.000 persone, molte delle quali avevano già affollato nel pomeriggio il Franco Fanuzzi e capita proprio nel momento meno esaltante che sta vivendo il calcio cittadino da oltre un secolo a questa parte. Ricordiamo che, in quella stagione, il Brindisi aveva avuto un avvio difficile e dopo appena tre giornate la panchina di Boccolini sembrava che già traballasse dopo aver incassato la sconfitta a San Giuseppe Vesuviano nella gara di esordio e addirittura in casa contro il Rutigliano di Lisi e Caracciolese.
La gara della svolta fu quella del 24 novembre 2001 per 6 a 2 contro il Potenza, trasmessa in Eurovisione dalla Rai, il Brindisi conquistò la vetta della classifica e cominciò la sua cavalcata trionfale che l’avrebbe riportato fra i professionisti. In città si scatenò la “Brindisimania”: le presenze allo stadio aumentarono a dismisura, i bambini non chiedevano in regalo per Natale la maglietta della Juve del Milan o dell’Inter, ma quella con la V sul petto ed calciatori venivano considerati dei divi e la città dopo un decennio di torpore, riscoprì le sue ambizioni calcistiche.
I gol di Castillo, D’Amblè, Cavallo, Alessandrì e Sardelli, così come le parate di Alessandro Flauto, un idolo per le ragazzine, tennero la formazione biancazzurra saldamente in vetta alla classifica fino al termine del campionato. Fra le vittorie più belle della stagione sono da ricordare quella corsara a Galatina con rete decisiva di Nacho in pieno recupero sotto la curva occupata da mille brindisini, il 4 a 0 con cui ci si impose a Melfi, con reti di Castillo, Latartara, Sardelli ed Alessandrì e le due vittorie sul Casarano.
Il 21 aprile, in occasione del derby con l’Ostuni – all’epoca secondo in classifica – a distanza di esattamente sei mesi dalla sua morte, la Curva Sud volle ricordare il “guerriero” Michele Stasi con un enorme striscione con la scritta a caratteri cubitali: “Michele guida il tuo Brindisi dall’alto” e quando Checco D’Amblè uccellò il portiere ostunese Di Punzio con un tiro imprendibile, il boato liberatorio del pubblico del Fanuzzi scosse il quartiere Casale e, dopo aver fatto increspare lo specchio acqueo del porto interno, fu sentito fino al centro della città.
A fine gara il trenino dei calciatori in mutande guidato dallo spiritosissimo Jerry Cavallo che conquistò la prima pagina della Gazzetta dello Sport. Il Brindisi, dopo aver assaporato a Locorotondo l’anticipata promozione in C2 per appena 2 minuti: tanto tempo trascorse fra la rete di Jerry Cavallo messa a segno all’89° ed il pareggio dei baresi al 91° su rigore, si ritrova il 5 maggio, in occasione della penultima giornata di campionato, a poter conquistare davanti al proprio pubblico la certezza della promozione in serie C.
Per l’occasione Gigi Boccolini schierò il ventenne Flauto a difesa della porta, Commitante e Marinelli come difensori di fascia, Taurino, in coppia con capitan Ancora, centrali difensivi; Latartara, sostituito a metà ripresa dal brindisino Zammillo, in mediana, a completare il centrocampo c’erano sulla destra Zinnari e sulla sinistra Sardelli, dietro le punte il fantasista Cavallo, mentre la coppia d’attacco era formata da Castillo e D’Amblè, sostituito nella ripresa da Alessandrì.
Dopo appena due minuti di gioco Castillo aveva già messo a segno la prima rete, scatenando l’entusiasmo del pubblico, il pareggio temporaneo dell’Altamura non preoccupò più di tanto anche perché i biancazzurri ripassarono quasi subito in vantaggio con D’Amblè, il quale segnò ancora ad inizio ripresa e, poi, ci fu gloria anche per Sardelli e Zinnari, autori di due belle reti. A fine gara l’abbraccio con il pubblico sotto la Curva Sud e, poi, tutti per le vie della città pazzi di gioia, con il patron Mario Salucci che prometteva la serie B in due anni ed una città che pendeva dalle sue labbra ma, evidentemente, non era lui l’uomo della provvidenza che la Brindisi calcistica, dopo tanti anni di cocenti delusioni ed innumerevoli fallimenti, ancora invoca.
Alessandro Caiulo