Cedas Brindisi, quando anche giocare in Prima Categoria può essere un sogno entusiasmante

di Alessandro Caiulo per IL7 Magazine

Fra le migliori realtà sportive che si stanno ritagliando il loro spazio nel panorama calcistico regionale va annoverata a pieno titolo la Cedas Brindisi che, sfruttando al meglio le potenzialità dell’impianto sportivo che gestisce al rione Sant’Elia, ormai da qualche anno a questa parte non limita la propria attività alla scuola calcio ed al solo settore giovanile ma, grazie all’intraprendenza ed all’amore per lo sport dell’intera sua dirigenza, ha deciso di partecipare ai campionati regionali consentire anche ai ragazzi un po’ più grandi di poter continuare a praticare sport a livello agonistico. E, in appena tre anni, questa società ha scalato ben tre categorie ed ora la prima squadra della Cedas milita nel campionato di Prima Categoria.
Fra, gli, artefici di questi successi annoveriamo il presidente Ino Guadalupi, che con il suo coraggio contagioso ha rotto gli indugi e, superati i dubbi iniziali, si è lanciato in questa nuova sfida, e l’allenatore di grande esperienza Mino Marangio.
Li abbiamo sentiti entrambi, a cominciare dal tecnico, dopo il vittorioso esordio interno per 2 a 1 sull’ostico Manduria con reti biancazzurre messe a segno da Cataldi e Manta
Mister, appena un paio di settimane fa si era avuta la notizia del ripescaggio della Cedas in prima categoria, e domenica scorsa c’è già stato l’esordio col botto con la vittoria sul Manduria; mister è davvero una bella soddisfazione vero?
“La soddisfazione non è solo per la vittoria, ma anche per come la squadra ha affrontato il Manduria sia dal punto di vista tecnico, che caratteriale. Inoltre, molti dei miei ragazzi, giocavano per la prima volta in prima categoria, ma hanno dimostrato di essere già pronti”.
Cosa hai detto ai tuoi ragazzi al termine della partita?
“Al termine della gara mi sono complimentato con tutti(anche con quelli che non sono entrati in campo) per l’ottima prestazione e per aver dimostrato di essere un gruppo affiatato”.
Con l’organico a disposizione, che ruolo può recitare la Cedas in questo impegnativo campionato?
“Il nostro è un organico molto giovane, ma che ha molta qualità. Sicuramente peccheremo di esperienza, ma sotto l’aspetto tecnico e atletico è una squadra che non ha nulla da invidiare alle squadre più esperte e attrezzate. Il ns. progetto prevede una crescita dei ns. ragazzi che provengono dal settore giovanile, che insieme a quelli più esperti, potranno prendersi delle soddisfazioni”.
Sprizza soddisfazione da tutti i pori anche il Presidente Ino Guadalupi
Presidente, qualche anno fa, a margine di una trasmissione televisiva su una emittente locale, parlando delle scuole calcio e dello sviluppo dello sport giovanile, abbiamo avuto occasione di parlare dell’importanza che anche le società sportive che svolgono attività a livello giovanile avessero una prima squadra che invogliasse i giovani calciatori a continuare anche dopo i fatidici 16-17 anni; nacque allora l’idea di scommettere in questa nuova avventura che in pochissimo tempo vi ha portato ad avere una squadra in prima categoria?
“Effettivamente lo sguardo ad il calcio dei cosiddetti grandi è nato proprio nell’ottica di dare continuità al nostro lavoro che nasce dall’attività di base continua nel settore giovanile e trova la prima squadra come punto di arrivo. Tanti troppi giovani giocatori decidono di smettere di giocare perdendo di vista lo spirito principale di questo sport. La crescita dei avere la sua gradualità per questo oltre alla prima squadra quest’anno abbiamo voluto completare la nostra filiera con la creazione della squadra juniores”.
Dall’esordio vincente contro il Manduria, giunto pochi giorni dopo il ripescaggio, sembra di capire che la squadra l’avevate già allestita pensando alla serie superiore, anche se sono state molte anche le riconferme a cominciare dall’ottimo mister. E’ così?
“Siamo sempre stati fiduciosi nella possibilità di essere ripescati in prima categoria fin dalla presentazione della domanda. Siamo stati, infatti, fra le prime società a formalizzare la richiesta di ammissione in Prima Categoria, consapevoli della possibilità che si liberassero sufficienti posti per la nostra ammissione. Ovviamente sono stati giorni di attesa fino al momento della lieta notizia e ci siamo fatti trovare pronti per affrontare questa possibilità. Scalare tre categorie in altrettanti anni è un risultato importante che riempie di orgoglio. Abbiamo confermato l’intera rosa della passata stagione anche se, per impegni lavorativi e di studio, non tutti hanno potuto continuare questa avventura. La rosa si è arricchita di giovani brindisini che conoscevamo per le doti caratteriali oltre che tecniche ed è questo lo standard che vogliamo mantenere”.
Quali sono le ambizioni della Cedas in questa stagione sia relativamente alla prima squadra che ai campionati giovanili che si accingono a cominciare?
“Ovviamente da neo promossi la nostra ambizione è di ben figurare con la prima squadra con la consapevolezza che abbiamo tutte le qualità per a testa alta ogni partita uscendo sempre dal campo con la convinzione di aver sempre dato il massimo ed aver fatto un passo in più nel nostro cammino di crescita. I campionati giovanili prenderanno il via domenica 30 settembre e siamo convinti che potremo dire la nostra anche nelle categoria allievi e giovanissimi ma lo scopo principale resta sempre lo stesso un cammino di crescita continuo che parte dagli allenamenti e finisce con la partita in un ambiente sereno ma che inizia anche a far conoscere in maniera graduale la parte agonistica del calcio fatta però sempre di educazione e correttezza”
C’è qualcosa che vuoi dire agli appassionati di calcio brindisini per portarli a vedere le gare della Cedas?
“Già al nostro primo incontro ma anche nella passata stagione ci sono stati diversi appassionati che sono venuti a vedere le nostre gare non solo della prima squadra ma anche nel settore giovanile. Le porte del nostro bel centro sportivo sono sempre aperte sono sempre aperte a tutti gli sportivi che vogliono vivere qualche ora in nostra compagnia, potendo vedere in campo squadre giovani che cercano di offrire un buon calcio a prescindere dalla categoria. Vorrei aggiungere che tutto quello che stiamo riuscendo a realizzare parte da lontano, dal lavoro di una team numeroso che inizia dall’attività di base arrivando alla prima squadra; ciò è dimostrato anche dai riconoscimenti ottenuti nella passata stagione che ci ha visto primi nella classifica di merito stilata dalla Figc tra le scuole calcio d’élite e primi per numero di tesserati in tutta la regione. Siamo anche stati riconosciuti come centro di avviamento allo sport del CONI e credo che questo rappresenti il risultato più importante raggiunto anno dopo anno in silenzio, così come sintetizzato perfettamente dal nostro motto “tacite sed fortiter” silenziosi ma forti”.
Lo staff di prima squadra della Cedas è composto dai tecnici Mino Marangio e Vincenzo di Serio, dal preparatore dei portieri Salvatore Galluzzo, dal preparatore atletico Paolo Politi, dal massaggiatore Antonio Lopez e dai dirigenti Ino Guadalupi, Saverio Lotito, Domenico Giannoccaro e Davide Cucinelli; componenti della rosa sono: Gabriele Agrimi, Gianluca Cataldi, Mattia Corvetto, Masse Diop, Fabrizio Falcone, Mattia Lepera, Alessio Lopez, Pietro Maggio, Emilio Mangione, Davide Manisco, Matteo Manisco, Andrea Manta, Luca Marinaro, Giulio Martines, Mattia Mevoli, Fabrizio Minelli, Marco Pagliara, Antonio Palma, Salvatore Perrino, Andrea Pisani, Antonio Quaranta, Marco Rizzello, Emanuele Russo, Francesco Simeone, Ben Soumahoro, Marco Stefano, Eljo Suti, Lorenzo Venera, Roberto Volgo, Damiano Zanzariello e Luca Zullino.