I trionfi azzurri stimolino il basket femminile

Siamo sul tetto d’Europa! Almeno, lo siamo con le Nazionali Femminili Under 20 e Under 18 che, in meno di 15 giorni, inanellano due ori fantastici nelle due competizioni continentali. Due risultati che rilanciano prepotentemente la scuola basket femminile italiana, rivitalizzata dal progetto del responsabile tecnico delle nazionali giovanili Giovanni Lucchesi. Purtroppo non ci sono pugliesi nei due roster d’oro e questo significa che la strada per la nostra regione, quanto a promozione e perfezionamento tecnico del materiale a disposizione, è ancora in salita. Ma sarebbe da sciocchi non cavalcare l’onda di questi risultati sorprendenti, affiancando allo scontato entusiasmo del settore per gli exploit continentali anche un progetto mirato. Una convention di tutte le società femminili operanti sul territorio non sarebbe fuori luogo e nemmeno da procrastinare inutilmente: la federazione regionale potrebbe fruire di qualche importante input da parte di chi opera, in silenzio e con grandi difficoltà, per far emergere questo settore. Si potrebbe partire dal concedere grandi agevolazioni alle società sportive che operano nel settore femminile, ad entrare decisamente nelle scuole, a coinvolgere oratori, a convogliare tecnici federali sul territorio per favorire l’aggiornamento degli istruttori, ad indirizzare i sodalizi pugliesi verso forme di collaborazione che consentano una maggior visibilità e, soprattutto, una maggior valorizzazione del prodotto interno. Questo ed altro, che operatori più attenti dello scrivente saranno sicuramente in grado di proporre, se consultati. Lavorando uniti, con impegno e passione; proprio come ha sottolineato coach Lucchesi nel suo post di ringraziamento alle Campionesse Europee (“ Costruiamo in silenzio, consapevoli che le annate pregiate non sono sempre tali. Ma pregiato è l’impegno, la dedizione, la passione, a volte la rabbia, il credere sempre e andare oltre”. Appunto: andiamo oltre!
FRANCESISMI: Giovanni Lucchesi raccoglie due ori ai campionati di categoria e “mamma FIP” che fa? Prenota per il dopo Crespi alla guida della Nazionale maggiore….Pierre Vincent, il tecnico transalpino del Famila Schio che, evidentemente, ha molto più da dire ed insegnare di un valido coach made in Italy. E’ proprio vera la locuzione latina riferita al Cristo: “nemo propheta in patria sua”. Almeno fino a quando avremo dirigenti federali così lungimiranti!
CABASSISI: il buon Camilleri non si farebbe scappare l’occasione per sparacchiare la frase resa celebre dagli sceneggiati televisivi del Commissario Montalbano. Ma non vi ruotano turbinosamente i cabassisi nel vedere squadre di Serie C Silver e Serie D (stiamo parlando del 5° e 6° campionato italiano, giusto per ricordarlo!) infarciti da stranieri di belle speranze e (spesso) di poca concretezza? Scorrendo le Disposizioni Organizzative Annuali si scopre così che nei campionati regionali di Serie C (Gold e Silver) e Serie D l’unico obbligo siano solo 2 Under nati negli anni 1998 e seguenti, mentre non esiste limite alcuno per gli Over. Ora io non credo si possa vietare il libero utilizzo di giocatori stranieri ma, almeno in questi campionati, ridurlo ad una sola presenza, stabilire un tetto massimo per il tesseramento degli Over ed aumentare decisamente i posti riservati agli Under, non potrebbe essere una coraggiosa tutela del vivaio giovanile?
PROGRAMMARE?: – pronto, coach…..la chiamo perché vorremmo conoscere la sua disponibilità a far parte del progetto tecnico per le nostre squadre…
– Sono lusingato, della vostra chiamata!
– Scusi, coach: lei quanto prende?
– Veramente non faccio la prostituta di professione…….clik
No, non ridete. Anzi, c’è poco da ridere, perché sono telefonate che si ripetono abbastanza di sovente in questo periodo e dalle nostre parti. Un’offesa alla professionalità, alla passione, alla dedizione, di chi per anni si è impegnato per raggiungere una qualifica tecnica, per acquisire sempre maggior esperienza, per conoscere le dinamiche anche extra cestistiche che animano un gruppo sportivo; come dire che il primo dato importante, se non fondamentale, è la monetizzazione del compenso (con 50€ di meno al mese, quell’altro è più bravo di te!).
Ma è anche la fotografia dello stato di pressapochismo in cui versano alcuni sodalizi nostrani che si riempiono con facilità la bocca di queste due parole – progetto tecnico – che vanno tanto di moda, ma che si dimenticano di proporre proprio questo progetto come primo punto di contatto con l’allenatore che dovrebbe realizzarlo. Il rispetto del budget a disposizione sarà sicuramente un aspetto importante per chi gestisce le sorti del sodalizio, ma non può e non deve esserlo per l’allenatore che deve conoscere, innanzitutto, obiettivi societari, strumenti a disposizione, tempi di realizzazione del benedetto progetto. Negli anni ho raccolto persino qualche inimicizia quando ho evidenziato che per fare i giocatori, gli allenatori, persino gli arbitri, ci sono corsi da sostenere, promozioni e retrocessioni, mentre per fare i dirigenti basta versare il corrispettivo sul conto FIP. Bene fa la Federazione ad imporre la partecipazione ai corsi per dirigenti ed anzi renderli obligatori per le società; ma il buon senso non si impara sulle pur ottime slide della piattaforma e-learning del Progetto di Formazione Permanente della Fip, occorre averlo, esprimerlo, confermarlo.