Impianti, Brindisi in vetta. Ma la Puglia non svetta

Nelle scorse settimane il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” ha pubblicato una classifica che riguarda l’indice di sportività delle 107 province italiane: ho voluto subito scorrere la graduatoria alla ricerca della prima provincia pugliese e, con non poca sorpresa, ho scoperto che questa è Brindisi. Ma non ho potuto gioire del successo in campo regionale in quanto si tratta solo della 69esima posizione, con un indice dello 0,72 ben al di sotto della media nazionale. La fanno da padrone le province del nord-est che primeggiano con Trento (indice 1,98) e Trieste (1,84), mentre il gradino più basso del podio spetta a Macerata con 1,65.
Sono molteplici i parametri presi in considerazione dal rapporto stilato da PtsClas: dalle strutture sportive (Bari al 66° posto, Brindisi al 69°) allo sport e società (Bari 76^, Brindisi 79^), dagli sport individuali (Bari 63^, Brindisi 75^, Lecce 84^) agli sport di squadra (Lecce 41^, Brindisi 47^, Bari 70^). Dati che, comunque, fanno riflettere sul grado di considerazione che lo sport occupa nella nostra regione e nelle attitudini dei suoi abitanti; dati che si spera possano cambiare entro 7 anni quando Taranto ospiterà i Giochi del Mediterraneo e la nostra provincia sarà sede delle gare di pallacanestro e taekondo (Brindisi), pallamano (Fasano) e calcio (Francavilla Fontana). Almeno l’impiantistica sportiva ed il rapporto sport-società dovrebbe migliorare in vista di questo grande evento che ha visto interessata l’Italia solo altre 3 volte e che manca dalla Puglia dal 1997 quando fu Bari la sede prescelta; ma occorre che Ministero, CONI, Amministrazioni locali ed imprenditori si muovano per tempo, possibilmente in sinergia, per sfruttare al meglio questa occasione che potrebbe riportare visibilità ed energia per gli operatori sportivi del nostro terrtorio.
IMPIANTI PUBBLICI. Continuando a curiosare fra carta stampata ed internet leggo lo sfogo su facebook di un utente leccese, appassionato di basket, che lamenta: “la situazione delle strutture a Lecce per fare due tiri è veramente deleteria. Una vergogna. Alcune zone sembrano appartenere alla Germania Est 20 anni prima del crollo del muro di Berlino”. Ma dal tenore dei commenti che si sono susseguiti, comprendo che la situazione non è migliore nelle altre province: “Foggia vi assicuro sta messa peggio”…… “vogliamo parlare di Taranto?”…… “Brindisi,pur avendo una squadra in serie A, non è da meno: ci sono solo 2 campetti pubblici con i canestri a cui mancano pure le retine, uno è fatiscente, l’altro da paura”……. “Da quanto si evince solo Bari non ha problemi: trasferiamoci tutti là!!!”. Per concludere con il commento forse più azzeccato: “mal comune, nessun gaudio!”.
In effetti è una vergogna che non si diano risposte alle esigenze dei giovani, lasciandoli di fatto senza una valvola di sfogo, un’occasione di socializzazione ed un facile deterrente a pericoli ben maggiori; una coppia di tralicci da playground costa un paio di migliaia di euro, cifre quindi – sia pure nelle croniche difficoltà economiche degli Enti Locali – sicuramente alla portata delle casse comunali. Né la situazione migliora con le grandi strutture pubbliche: a Brindisi da anni si dibatte (ma non si concretizza) sulla necessità di donare alla cittadinanza ed alla squadra di Serie A un impianto degno di questo nome, a Torre Santa Susanna l’impianto mai completato è in stato di vergognoso abbandono, a Cellino S.Marco e San Pietro Vernotico i due palasport sono chiusi per inagibilità (anche se, ad onor del vero, per quest’ultimo sono già stati attivati i necessari finanziamenti), a San Donaci il moderno palazzetto non è ancora aperto alle pubbliche manifestazioni. E ci fermiamo qui. Eppure le possibilità di accedere a finanziamenti sia statali che regionali non mancano: per esempio, la Regione Puglia per l’anno corrente ha investito 16 milioni di euro sulla rete degli impianti sportivi dei Comuni, delle asd, delle parrocchie e delle associazioni senza finalità di lucro (“Programma operativo 2019”), così come lo stato ogni anno indice il bando (“Fondo Sport e Periferie”) destinato a migliorare l’obsoleta impiantistica sportiva nazionale. Forse – ma non vorrei essere malpensante – manca la voglia di comprendere che lo Sport è un imprescindibile contenitore di socialità e salute.
BASKET ROSA. Rivoluzione nel basket femminile regionale: dopo qualche anno di inusuale convivenza fra i campionati di Serie B e Serie C, quest’anno finalmente la separazione. Tre squadre (Pink Bari, Nuova Matteotti Corato e la neo-promossa Ad Maiora Taranto) accedono nella 3^ serie nazionale in un girone che comprende formazioni campane e lucane, sei (le brindisine Intrepida e New Basket Accademy, il Basket Ball School San Vito, le baresi Delfini Monopoli e Minozzi Gioia, la tarantina New Sporting Mottola) daranno vita al campionato regionale di serie C. Un vero flop per la nostra provincia che, in un sol colpo, perde due team di B (Intrepida per rinuncia e Tre Erre per chiusura dell’attività) ed uno di C (Galaxy) quest’ultimo compensato dall’ingresso della New Basket Accademy. Un vero peccato: fior di giocatrici trasferitesi fuori regione, una colonia di eccellente tasso tecnico dirottata su Taranto, invece di concentrare il meglio del prodotto sotto un unico marchio e portare l’attacco in pochi anni alla Serie A, garantendo così un obiettivo, un primo traguardo, cui possano aspirare le tantissime giovani che escono dalla buona scuola cestistica locale. Ma tant’è: a Brindisi – e non solo in campo femminile – collaborazione, obiettivi comuni e programmazione sono termini inconciliabili!