di Alessandro Caiulo per IL7 Magazine
Giorgia Valente, brindisina doc, classe 1991, è la schiacciatrice laterale della Damiano Spina Volley Oria, formazione militante nel campionato di serie B2
Giorgia, con 14 punti realizzati, sei stata la top scorer della vittoriosa partita contro Napoli: quanto è importante questo risultato in chiave salvezza?
Sicuramente dopo le varie sconfitte questa vittoria è stata importantissima sia sul piano emotivo e caratteriale della squadra sia per la classifica. Ci permette di continuare a lavorare costantemente in palestra ma ci fa rialzare anche un po’ la testa per riacquistare quella sicurezza che abbiamo già mostrato in una parte del campionato.
Dopo un avvio di campionato al rallentatore l’Oria, con il cambio d’allenatore, ha inanellato una buona serie di risultati positivi a partire dal derby con il Mesagne, poi, di nuovo, una fase di stanca prima di questa vittoria; a cosa è dovuto, secondo te, questo andamento altalenante?
Purtroppo o per fortuna il campionato è lungo. Abbiamo attraversato diverse fasi i questa stagione e, purtroppo nella nostra fase calante, un pò fisica e un po’ mentale, ci sono stati di mezzo anche alcuni infortuni con cui abbuiamo dovuto combattere. Questa, ovviamente, non è una giustificazione ma bisogna considerare anche questi fattori.
Che obiettivo può raggiungere Oria in questo campionato?
Come già detto, lavoriamo costantemente in palestra, cerchiamo di trovare sempre la soluzione giusta a qualsiasi problematica ovviamente sotto la guida del nostro mister, gli obbiettivi così ce li prefissiamo di partita in partita, cercando sempre e comunque di rimanere nella miglior posizione in classifica .
Come è il pubblico di Oria?
Il pubblico, nonostante il nostro andamento un pò incostante, è sempre lì a tifare per noi, sentiamo l’attaccamento alla squadra e per noi è molto importante giocare con questo pubblico sempre presente e caloroso.
Veniamo a te: raccontaci, brevemente, la tua carriera fin dall’inizio e descriviti come giocatrice.
Ho iniziato a giocare a pallavolo a 5 anni nell’Amatori Brindisi ed ho avuto come esempio e idolo in famiglia mia cugina Ida Taurisano; penso che esempio migliore non potevo avere essendo una delle giocatrici più forti in assoluto. Ho iniziato così questo sport, l’unico in tutta la mia vita, ho continuato le giovanili così sotto la guida, anch’essa una delle migliori possibili, di Claudio Scanferlato, tra Amatori ed Assi/Amatori facendo anche qualche comparsa in B1 con altre ragazze del settore giovanile. I primi anni giocati in categorie nazionali poi sono stati Tuglie e San Pietro, sfiorando la vittoria di campionato B2. Compiuti i 18 anni sono andata a giocare fuori regione per un pò di anni tra Basilicata e Marche, facendo varie esperienze tra vittorie di campionato e play off. Da quattro anni sono ritornata a Brindisi ed ho vinto il campionato di serie C con la maglia della Pallavolo 80 e l’anno successivo disputando i play off con il Mesagne Volley e, lo scorso anno, sempre con il Mesagne ho disputato una delle stagioni più belle con la vittoria del campionato e della Coppa Puglia ed il record assoluto di vittorie. Ora sono ad Oria in B2. Non amo parlare di me, in quanto giocatrice amo questo sport e le emozioni che ti può regalare. Cerco sempre di essere a disposizione delle mie compagne, da subito cerco sempre di creare un buon rapporto per poter portare buoni risultati in squadra. Caratterialmente sono pacifica, allegra e solare, mi piace trasmettere questo alla squadra. Cerco sempre di essere determinata in ogni allenamento e partita e avendo iniziato così piccola a giocare sono crescita con questa essenza della squadra, con la mentalità di aiutare sempre le compagne per raggiungere l’obbiettivo comune.
Mentre in provincia, Mesagne ed Oria, su tutte, la pallavolo femminile riesce ad esprimersi a buoni livelli, a Brindisi città c’è quasi il vuoto: quali possono essere le ragioni che non permettono a Brindisi di esprimersi con continuità a buoni livelli, come era, invece, nelle sue tradizioni?
Come già detto in precedenza sono cresciuta tra le società più ambite di Brindisi a livello nazionale in passato.. purtroppo, secondo me, a Brindisi ci sono stati e purtroppo ci sono ancora personaggi dove l’essenza dello sport forse viene quantificata solo al livello di denaro e si cerca sempre di tirare l’acqua al proprio mulino, perdendo quello che è il bello dello sport. Un altro aspetto tipico del brindisino è stato sempre quello di guardare altrove, al “forestiero”, elogiando poco e portando avanti a fatica i propri talenti. Spero quindi che in futuro questo cambi e che si possa rivedere Brindisi tra i nomi delle società nazionali più ambite Un mio pensiero personale è che questo sport, anzi lo sport in generale, regala emozioni che non puoi scordare facilmente: dalla sensazione di gioia per una vittoria all’allegria in allenamento con le tue compagne, al divertimento nello spogliatoio, alla delusione dopo una sconfitta, alla soddisfazione di fare un punto e fare sport fa bene all’anima .