Bomba inesplosa, saranno evacuati anche i 217 detenuti del carcere di Brindisi

Il piano di evacuazione di Brindisi per la rimozione dell’ordigno bellico, previsto per la mattina di domenica 15 dicembre, avrà un prologo molto complesso già nei prossimi giorni. Dovrà essere infatti completamente evacuato il carcere giudiziario di via Appia che rientra nella zona rossa, quella a rischio nel malaugurato caso che le operazioni di disinnesco avessero un epilogo drammatico.
Sono 217 i detenuti che dovranno lasciare le proprie celle oltre al personale di polizia penitenziaria e a quello amministrativo in servizio nella casa circondariale. Per la prima volta nella sua storia il carcere di Brindisi sarà completamente vuoto.
A partire dalla prossima settimana i detenuti saranno trasferiti un po’ alla volta in altre carceri, non essendo praticabile uno spostamento di massa che risulterebbe particolarmente rischioso per il rischio di incidenti o di evasioni. Per altro non essendo disponibili celle negli istituti di pena di Puglia e Basilicata, già sovraffolate, i reclusi saranno spostati in altre regioni e dunque dovranno affrontare viaggi piuttosto lunghi e impegnativi anche per chi dovrà scortarli.
Per fortuna non ci sono situazioni di particolare criticità: il carcere di Brindisi non ospita né ergastolani, né detenuti per mafia. Oltre a loro bisognerà pensare ad altri 61 detenuti che si trovano agli arresti domiciliari nella zona off limits e che dunque dovranno lasciare le loro abitazioni sino alla fine del lavoro degli artificieri dell’esercito.
Per supportare le operazioni di sgombero e di messa in sicurezza dei 53mila cittadini che dovranno lasciare per alcune ore le loro abitazioni giungeranno a Brindisi decine di carabinieri, poliziotti e finanzieri provenienti dalle zone vicine e la task force sarà rinforzata dai marò della Brigata San Marco.
Il centro di controllo operativo dell’emergenza verrà istituito al rione Paradiso, in via della Torretta, dove hanno sede la Protezione civile e il comando dei vigili urbani: da qui, fuori dalla zona rossa, saranno coordinati sia l’evacuazione della città che il rientro nelle case immediatamente dopo la messa in sicurezza dell’ordigno.