Le indagini sul traffico di sigarette di contrabbando a bordo di Nave Caprera della Marina Militare, smascherato dalla guardia di finanza di Brindisi, potrebbero portare presto a nuovi, importanti, sviluppi. Sarebbero almeno cinque i militari indagati per traffico di sigarette e che sarebbero i responsabili di aver trasferito a bordo i cartoni di sigarette nel porto di Tripoli, dove la nave italiana è stata in missione internazionale per 108 giorni. La vicenda del resto ha comprensibilmente provocato clamore e preoccupazione.
«Trasparenza e rigore»: è quanto assicura il sottosegretario alla Difesa, Raffaele Volpi, a proposito dell’inchiesta, rivelata dalle Iene, sul sequestro di 700 chili di sigarette di contrabbando avvenuto, a Brindisi, lo scorso luglio. Volpi afferma di condividere «quanto già affermato dal ministro Trenta», in particolare sulla «correttezza con cui la Marina militare ha agito informando immediatamente l’autorità giudiziaria ordinaria e militare competenti e la Difesa secondo le procedure vigenti ed avviando, contestualmente, una inchiesta preliminare emanando diversi procedimenti disciplinari».
«Sono certo, avendone avuto conferma dai vertici della Forza Armata – dice il sottosegretario – che, nell’accertamento delle responsabilità dei singoli, la Marina militare sarà rigorosissima nell’applicare provvedimenti sanzionatori nei confronti di chi ha perpetrato atti illeciti o porre in essere comportamenti gravemente censurabili e lesivi dell’immagine delle Forze Armate. Questo dimostra l’approccio limpido e rigoroso di una Forza armata e della Difesa tutta, che svolge una accurata opera di prevenzione, controllo e repressione di eventuali comportamenti contrari al vigente regolamento agendo con grande senso di responsabilità rispetto della legge e ponendosi al fianco dei competenti organi giudiziari ogni volta che risulti necessario. Questi fatti, seppur gravi, non possono e non debbono offuscare il lavoro svolto da tutti i militari ed in particolare dai circa 40.000 marinai e 10.000 civili che fanno parte della Marina Militare e delle Capitanerie di Porto che si dedicano con grande spirito di sacrificio nonché forte abnegazione al servizio, per di portare a termine efficacemente i propri compiti, spesso affrontando difficoltà personali e famigliari. I nostri militari – conclude – sono il nostro orgoglio e quello dell’intero Paese».