
di GIANMARCO DI NAPOLI
L’Arturo Brachetti dei rapinatori dimentica di fare l’ultimo cambio d’abito, preoccupandosi piuttosto di recuperare le banconote che durante la fuga stava seminando per le vie del paese, dopo essere essere uscito malconcio dalla colluttazione con una commessa del supermercato. Quella scomposta avidità ha reso vano ogni suo tentativo di far perdere le tracce, per altro con addosso la pressione dell’opinione pubblica e delle decine di migliaia di visualizzazioni che il il video della rapina, pubblicato dagli stessi titolari dell’esercizio commerciale, aveva totalizzato nei giorni successivi al colpo.
Marco Conte, 21 anni compiuti due settimane fa quando era già agli arresti domiciliari per altre rapine, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Vilma Gilli su richiesta del pm Raffaele Casto. I reati ipotizzati sono la rapina aggravata, il porto di un coltello da macellaio e, ovviamente, l’evasione dai domiciliari. La rapina è quella avvenuta il 22 luglio scorso presso il supermercato Carrefour di Carovigno, bottino 4.500 euro.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, coordinati dal capitano Antonio Corvino e dal tenente Alberto Bruno e sono partite proprio dal video della rapina che è stato poi incrociato con le immagini raccolte da altre telecamere di sorveglianza poste in alcune vie di Carovigno. Ovviamente era necessario partire da una cerchia di possibili sospettati e verificare i loro movimenti. Marco Conte contava sul fatto di trovarsi ai domiciliari dal 19 novembre 2020 per avere un potenziale alibi. Nel suo fascicolo personale ci sono già tre rapine commesse il 29 maggio e il 5 giugno 2020 ai danni delle stazione di servizio “Esso” ed “Ip” di Villanova di Ostuni.

Per evitare di essere identificato da eventuali telecamere, il giorno della rapina presso il supermercato Carrefour, distante circa un chilometro dalla sua abitazione in via Cesare Correnti, è uscito da casa vestito con bermuda, maglietta a maniche corte e scarpe ginniche, con in mano un sacchetto contenente il cambio costituito dai vestiti da utilizzare nella rapina. Durante il tragitto dall’abitazione al supermercato ha, poi, effettuato il cambio abiti, indossando i pantaloni di una tuta sopra ai bermuda, una camicia a maniche lunghe per coprire i vistosi tatuaggi presenti sulle braccia, e un altro paio di scarpe, coprendo il volto con il passamontagna.
Effettuata la rapina durante la quale aveva avuto una colluttazione con una coraggiosa commessa decisa a difendere l’incasso del supermercato e forse ancora destabilizzato da quello scontro, durante la fuga, resosi conto di aver perso per strada numerose banconote, si è fermato per raccoglierle rinunciando, nel rientro a casa, a cambiare i pantaloni, riuscendo solo a sfilarsi la camicia. È stato immortalato poi dalle telecamere lungo il percorso di rientro di corsa, con in mano la busta contenente parte degli abiti utilizzati nella rapina.
Nei giorni successivi alla rapina, Conte si è reso responsabile il 30 luglio di una nuova evasione dagli arresti domiciliari, probabilmente per pianificare ulteriore colpo. Rientrato a casa dopo circa tre ore è stato arrestato dai Carabinieri del N.O.R. di San Vito dei Normanni che lo hanno condotto presso la casa circondariale di Lecce dove gli è stata poi notificata l’ordinanza di custodia cautelare anche per la rapina al supermercato.
