Nove rinvii a giudizio, alcuni con processo ordinario, altri per rito abbreviato: si è conclusa così l’udienza preliminare sul caso Multiservizi e sulle presunte pressioni elettorali durante le amministrative 2016.
Tra gli imputati anche l’ex assessore Pasquale Luperti, ma solo per aver preteso la rimozione della carcassa di un topo.
In sei compariranno dinanzi al Tribunale di Brindisi in composizione collegiale, in virtù di un provvedimento di rinvio a giudizio del gup Vittorio Testi. Si tratta di Daniele Pietanza direttore del personale, Carlo Zuccaro, dipendente Multiservizi, Bruno Giannotte, Antonio Sirio, Nicola Iacobazzi, Cosimo Rizzello.
Hanno scelto invece di essere giudicati con il rito abbreviato Luperti, Pasquale Magrì e Maristella Tramonte, che rispondono di concorso in abuso d’ufficio per la rimozione del roditore da una casa privata.
Vi era già stata archiviazione, su richiesta del pm inquirente Giuseppe De Nozza per il pediatra Pasquale Priore Oliva, Paolo Lanza e per Raffaele Zuccaro per un altro episodio riguardante la riparazione di un muro dopo la caduta di un albero. Il gup ha ammesso come parte civile la Multiservizi, il cui amministratore Giovanni Palasciano chiede danni patrimoniali ma anche morali alla reputazione all’immagine.