Omicidio Scazzi, condannati per depistaggi Ivano e zio Michele

Il giudice monocratico del tribunale di Taranto ha condannato a cinque anni di reclusione Ivano Russo e a quattro anni Michele Misseri al termine del processo seguito alle indagini e al processo in Corte di Assise sull’omicidio della 15enne di Avetrana Sarah Scazzi, avvenuto ad agosto del 2010. Il primo è l’amico di Sabrina Misseri, quest’ultima condannata all’ergastolo per sequestro di persona e omicidio volontario insieme alla madre Cosima Serrano (sono rispettivamente la cugina e la zia della giovane vittima). Il secondo, zio di Sarah, e rispettivamente marito di Cosima e padre di Sabrina, era stato già condannato a otto anni per concorso in occultamento di cadavere con le due donne. L’accusa era sostenuta dal pm della Procura della Repubblica Mariano Buccoliero protagonista anche delle indagini e del processo sul filone principale, quello per l’omicidio e il sequestro di persona. Il magistrato aveva chiesto in tutto 12 condanne.
Il tribunale ha assolto solo la ex fidanzata di Ivano Russo. Quest’ultimo, secondo le indagini e le conclusioni del processo in Corte di Assise, sarebbe stato oggetto di una presunta rivalità sentimentale e tra le due cugine e quindi una delle cause scatenanti del delitto, è stato condannato per false informazioni al pubblico ministero e falsa testimonianza davanti alla Corte d’Assise. Lo zio di Sarah, Michele Misseri, rispondeva di autocalunnia per essersi autoaccusato dell’omicidio che, secondo le conclusioni del processo, fino in Cassazione, venne commesso dalla figlia e dalla moglie.
Pene più lievi per la madre, il fratello e un amico di Ivano, rispettivamente Elena Baldari, Ivano Russo e Alessio Pisello. Condannati anche Dora Serrano, sorella di Cosima (ma anche di Concetta, la madre di Sarah), il fratello Giuseppe Serrano, Maurizio Misseri, nipote di Michele, Anna Lucia Pichierri, moglie di Carmine Misseri, Anna Scredo, la cognata del fioraio Giovanni Buccolieri, e Giuseppe Augusto Olivieri.