Partita-farsa, arriva la prima batosta del giudice sportivo. In attesa della Procura federale

Hanno perso entrambe, come volevano, la la loro stagione finisce qui. In attesa dell’indagine della Procura federale che potrebbe portare a conseguenze ben più pesanti, il giudice sportivo ha sentenziato pesantemente contro l’Aurora Brindisi e la Valle d’Itria Martina per la partita farsa giocata per la finale del secondo/terzo posto che dava accesso alle finali interzona dell’Under 18 Eccellenza.
Le due società sono state squalificate con ritiro dal campionato, perdita del diritto sportivo acquisito in qualità di Finalista di Final Four, scioglimento del vincolo degli atleti aventi diritto a partecipare al campionato giovanile, inibizione di tre mesi per i presidenti delle due società, Anna Bergamo (Aurora Brindisi) e Marcello Schiavone (Valle d’Itria Martina), multa di 720 euro a testa.
Nessuna delle due squadre dunque parteciperà alle fasi interregionali, né in Toscana né in Campania alle quali accederanno invece le società classificate al quarto e quinto posto.
Hanno perso entrambe, dunque, come volevano all’inizio della partita, ma non nei termini in cui speravano. E questa sconfitta viene sancita con l’omologazione voluto dal giudice sportivo del punteggio di 0-0. Le società sono dunque state ritenute ugualmente responsabili della sceneggiata.
Gli arbitri hanno scritto nel referto: “Nel corso dei primi due periodi, mantenimento del possesso della palla per i 24 secondi con tiri non idonei a centrare il canestro e mancata predisposizione di adeguata azione di difesa, da parte di entrambe le squadre; all’inizio del terzo periodo, impostazione del gioco da parte della squadra Aurora Brindisi senza tentare il tiro a canestro; nel corso del terzo periodo, tentativo sistematico da parte della squadra Valle d’Itria Martina di commettere fallo e di effettuare autocanestro volontario; nel corso del terzo periodo, difesa sulle azioni di autocanestro dei giocatori avversari e commissione di falli da parte dell’Aurora Brindisi; inoltre, i giocatori della stessa squadra facevano scadere i secondi utili per effettuare la rimessa e si limitavano a passarsi velocemente la palla; nel corso del terzo periodo, sistematici errori su tiri liberi conseguenti a bonus, da parte di entrambe le squadre, con conseguente mancata realizzazione di alcun punto; per gran parte del quarto periodo, mancanza di azioni di gioco e conseguente mancata realizzazione di punti; nel primo tempo supplementare, mancata realizzazione di punti, con conseguente interruzione dell’incontro da parte degli arbitri per la reiterazione dei comportamenti antisportivi, sul punteggio di 33-33, rilevato che attraverso le condotte ed i fatti rappresentati nel rapporto di gara, le squadre hanno manifestato la volontà di non proseguire la gara e devono pertanto essere considerate rinunciatarie”.
Questa è la decisione del giudice sportivo per l’incontro. Ma i provvedimenti più gravi potrebbero ancora giungere dalla Procura Federale cui gli atti sono stati inviati per la valutazione di eventuali violazioni regolamentari poste in essere dalle società e dai tesserati.