«Vi brucio vivi se non mi date i soldi».
Il primo giorno dell’anno è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Latiano un giovane di 25 anni, che viveva a Copertino con i suoi genitori che picchiava selvaggiamente e minacciava di morte, anche brandendo asce affilate e coltelli, perché voleva denaro.
Da qualche tempo il giovane era ospite della Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica (Crap) «Villa Carlo Alberto Dalla Chiesa» di Latiano per disintossicazione. Da alcol e droghe.
Ma il gip del Tribunale di Lecce, al termine delle indagini, ne ha disposto l’arresto presso la stessa Comunità di Latiano, sottoponendolo a misure cautelari per aver estorto ai genitori, con gravi minacce di morte, 7.000 euro.
Dagli atti è emerso un quadro inquietante: negli ultimi tre anni il 25enne, che abusava di alcol e di sostanze stupefacenti, e che era stato già in cura presso gli ospedali di Galatina e di Scorrano in regime di Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio), picchiava selvaggiamente il padre e poi aveva iniziato a farlo anche con la madre, puntandole contro un coltello e un martello, come aveva fatto a giugno 2018.
Pretendeva da loro continuamente denaro, e nella furia distruggeva a pugni e calci i mobili della casa, poi passava a picchiare chi l’aveva messo al mondo, minacciando i genitori di bruciarli vivi e, con loro, la casa e l’auto.
Nell’agosto del 2018, fuggito dalla Crap di Latiano, si era ripresentato a casa della madre e dal padre, a Copertino, ancora per picchiarli selvaggiamente e per minacciarli, brandendo contro il viso dell’uomo un’ascia affilata.
Eppure, quella madre e quel padre più volte picchiati dal figlio, continuavano a volergli bene andando a trovarlo a Latiano, o telefonandogli spesso per sapere come stava. Ma dall’altra parte c’era solo un figlio che non aveva bisogno di amore, ma solo di denaro.