“Spero che i miei 5 euro servano a migliorare la spiaggia”: lettera sul caso Penna Grossa

Spett.le Redazione di Senza Colonne,

sarò una delle tante gocce nell’oceano, o meglio ancora in un mare, bellissimo, quello che ha bagnato la mia faccia e quella di migliaia di altri bambini nel corso degli anni. Ma sono anche una delle tante persone ferite, dispiaciute per quello che succede ogni anno a Punta Penna Grossa, oasi protetta e ritrovo estivo per noi giovani. Non voglio fare la moralista e, ripeto, la mia è solo una delle tante voci di disappunto nel coro generale dei tanti pareri ostili, ma volevo renderVi partecipi di quello che c’è dietro la mia amarezza.

Ho riabbracciato una mia amica che non vedevo da tanto e l’occasione giusta è stato celebrare il ricongiungimento in quella che è la nostra spiaggia, quella in cui abbiamo passato giornate intere assieme. Arrivate al parcheggio, tutto il nostro entusiasmo viene smorzato. “Signorina, si paga prima” “Ah, quant’è?!” “5 euro” Ci guardiamo. Possibile che da un anno all’altro sia aumentato di un euro? “Ah, ma da quando è aumentato il parcheggio?” “Signorì da ieri” Si vede che nei 5 euro non è compresa la cortesia, si pagherà a parte, non so… “Ma quindi se è aumentato il prezzo saranno aumentati i servizi?” “No 5 euro è solo il parcheggio” Ci riguardiamo. A conti fatti sono 2,50 euro a testa e si sa che, quando c’è qualcosa da celebrare, non si bada a spese. 5 euro, poi la macchina la facciamo lavare anche se ce la ritroveremo bollente e sporca di terra, come ogni anno. “Va bene, eccole 5 euro, ma una sorpresa del genere non ce l’aspettavamo”. “Signorì, è spicciata la crisi” (“Gentildonna, la crisi ormai è alle spalle”) Sappiatelo, l’euro che pagate in più non è per la buona educazione; è dovuto, non è richiesto.

Sappiatelo, con quell’euro in più, avrete lo stesso trenino di sempre tra il parcheggio e la spiaggia, lo stesso bar in cui dovrete avere la fortuna di trovare il gelato che vi piace, tra quelli rimasti, e gli stessi ramoscelli secchi tra la sabbia che tormentano i piedi. Non voglio indietro quell’euro, non voglio indietro nemmeno gli altri 4. Vorrei solo che i miei 5 euro servano a migliorare la mia spiaggia, a farla diventare un’oasi come nei miei ricordi di bambina, ad essere un buon motivo per fare più chilometri pur di trovare un servizio migliore. E mi piacerebbe che il sorriso sia compreso nel prezzo; in fondo, non costa niente anche con la crisi. RingraziandoVi anticipatamente per la disponibilità e la professionalità che dimostrate verso la nostra città, Vi porgo Distinti saluti

Silvia Erario