di Lucia Portolano per IL7 Magazine
Liberi professionisti, dipendenti pubblici, pochi medici (rispetto al passato), tanti avvocati, pensionati, ma anche artisti, studenti, casalinghe e pensionati. C’è un po’di tutto nelle 16 liste dei 5 candidati sindaco per le nuove amministrative di Brindisi. In 499 ci provano per un posto di consigliere comunale. In assise ci 32 poltrone, più quelle degli assessori che possono variare da 8 a 10. Candidati variegati che raccolgono diverse realtà della città.
Passando in rassegna le liste balza subito all’occhio il nome di una straniera candidata per Lega. Per Massimo Ciullo sindaco infatti scende in campo Darkis Valdes, 35 anni, cubana. Vive a Brindisi dal 2015 ma è arrivata in Italia nel 1999, è separata ed ha due figli, attualmente sta svolgendo un tirocinio come consulente assicurativo. Le piace vivere in questa città ed qui che vorrebbe che suoi figli crescessero. “Mi ritrovo nei valori della Lega – dice – e vorrei dare il mio contributo per questa città dove sono necessarie delle regole, soprattutto in tema di sicurezza. Io come donna la sera ho paura ad uscire sola di casa. E’ necessaria maggiore sicurezza, ci vogliono più controlli”. Della Lega condivide pienamente la questione immigrazione. “Il mio partito – aggiunge – vuole mandare via gli stranieri che non si sono integrati. Io vivo da anni in Italia, ho ricevuto anche il battesimo e mi sono convertita, ho la cittadinanza italiana, ho studiato e lavorato qui”.
A sostegno del candidato del centrosinistra Riccardo Rossi ha deciso invece di mettere la faccia il regista Simone Salvemini, 44 anni. Lui è stato uno dei fondatori del movimento Brindisi Bene Comune, ma non si era mai candidato. Famoso per i suoi cortometraggi e documentari impegnati, vincitore di diverse rassegne cinematografiche anche internazionali, ma nella sua città fare questo mestiere è molto difficile. E con i premi soltanto non si vive. Salvemini è sposato ed ha due bambini, Niccolò e Matilde. E’ tornato da poco dopo quattro mesi di esperienza in Emilia Romagna dove ha fatto il portalettere. Una scelta quasi obbligata per mantenere la sua famiglia, ma proprio per i suoi bambini è tornato a casa. E’ laureato in Scienze della comunicazione. “Ritengo che sia importante per il mio percorso umano – spiega Salvemini- mettermi in discussione anche con questo impegno in prima persona. Nel documentario il “Giorno che verrà” (che tratta la questione ambientale brindisina) racconto anche del consiglio comunale. Ad un certo punto non basta solo raccontare, ma bisogna provare a cambiare le cose. Quel documentario mi ha cambiato la vita, da allora non ho più lavorato, mi sono state chiuse tante porte”. Salvemini vorrebbe dare il suo contributo nel settore culturale. “E’ necessario creare e unificare un comparto è disgregato – dice – e bisogna soprattutto renderlo produttivo. Si ha la necessità di creare un’industria culturale così come avviene in altre realtà della regione, come Bari e Lecce. Anche Brindisi può farcela”.
Ma Simone Salvemini non è l’unico artista impegnato per queste amministrative. Nella lista di Idea con Roberto Cavalera sindaco c’è Aksinja Gioia, musicista italo-albanese di 64 anni, 29 dei quali vissuti a Brindisi. E’ nata a Durazzo, ma è arrivata in Italia prima dell’esodo, figlia di un brindisino. E’ una nota pianista, ma anche docente di musica, laureata in canto, pianoforte e direzione d’orchestra. E’ sposata con Marcello Scardicchio, fotografo brindisino, ha una figlia ed a ottobre diventerà nonna. “Amo Brindisi – spiega la pianista – e non sono mai voluta andare via nonostante le tante proposte professionali. Ma ritengo che bisogna fare qualcosa per smuovere questa città per darle la considerazione che merita, ed è per questo che ho deciso di impegnarmi attivamente anche in politica. Vorrei dare il mio umile contributo soprattutto in tema di proposte culturali e sul turismo. Da anni sono impegnata per il consolidamento dei rapporti tra Italia e Albania per questo ho ricevuto anche dei riconoscimenti importanti. Perché Brindisi deve guardare con interesse i paesi vicini, è da lì che potrebbe ripartire il suo sviluppo”.
Tra i candidati dei 5Stelle a sostegno di Gianluca Serra sindaco appare invece il nome di un giovane studente universitario Daniele Polmone 22 anni. Il più giovane della lista. Daniele studia Giurisprudenza all’Università del Salento, fa il pendolare. Dopo il primo anno e mezzo a Milano ha deciso di proseguire i suoi studi nel territorio in cui è nato. “Ad un certo punto – dice – mi sono reso conto che non erano giusto tornare durante le vacanze e lamentarsi, bisognava fare qualcosa di concreto. Così ho lasciato tutto ed ho proseguito qui dove ora mi metto in gioco concretamente perché non bisogna di restare in poltrona. Molto spesso a Brindisi è mancato proprio l’interesse dei suoi cittadini a scendere in campo, a questo si è aggiunta la politica che ha preferito tutelare gli interessi personali e quelli generali. Io voglio restare qui nella mia terra e chiedo ai miei coetanei di mettersi in servizio”. Polmone è convinto che il movimento 5Stelle è l’unica forza politica fuori dalle logiche opportunistiche e ci prova a “risollevare Brindisi dalle macerie”. Per lui bisogna puntare sul turismo e l’agricoltura con un collegamento al settore cultura. “Sono giovane – conclude – e sto cercando di mettere tutto me stesso”.
Ha apprezzato la corsa in solitaria del candidato sindaco Ferruccio Di Noi invece Caterina Semeraro, amministratrice di condominio, 35 anni, candidata nella lista di Impegno sociale. È stata già candidata altre due volte, l’ultima nel 2016 in Area popolare, ma non è mai stata eletta. E’ laureata in Scienze servizi giuridici, dopo diversi anni da disoccupata post laurea (destino simile a migliaia di ragazzi brindisini) da qualche tempo ha trovato stabilità, ma oltre al suo impegno professionale si definisce cittadina attenta alla vita sociale e vuol concretizzare il suo impegno. “Sono sempre stata una cittadina attenta – spiega – vorrei impegnarmi attivamente per portare avanti le mie idee, le stesse del movimento per il quale mi sono candidata, come quella dell’equilibrio sociale e della stessa dignità a tutti i cittadini”. Un impegno rivolto al sociale. “Lo so che numericamente siamo svantaggiati – aggiunge – ma potrei comunque dare il mio supporto a chi sarà eletto. Anche solo un consiglio a chi amministrerà. Amo questa città ed è qui che voglio restare”.