di Lucia Portolano per IL7 Magazine
Il Partito democratico è la prima forza della maggioranza di centrosinistra che guida la città di Brindisi. In controtendenza all’esito delle ultime elezioni politiche e amministrative in tutta Italia, da queste parti il Pd ha conquistato il primo posto nel governo cittadino portando in consiglio comunale nove rappresentanti, diventando il più grande gruppo nell’assise civica. Un Pd che ha vinto le elezioni puntando su una personalità esterna e lontana dal partito, referente di un mondo movimentista attivo da anni sul territorio. Un Pd che per vincere ha tagliato i ponti con il recente passato ed ha sterzato a sinistra, rivendicando autonomia dai vertice regionali e nazionali. Protagonista di queste scelte, in un primo momento criticate da alcuni esponenti del partito, è stato il segretario cittadino Francesco Cannalire, eletto un anno fa. Un partito democratico che dopo l’arresto del sindaco Mimmo Consales e la sconfitta del candidato sindaco Nando Marino si era ritrovato con le ossa rotte. Tutto da ricostruire. A complicare la storia anche i risvolti nazionali.
Segretario quale è il ruolo del Pd in questa maggioranza? Avete nove consiglieri comunali e tre assessori tra cui il vice sindaco.
“Il Pd ha inteso sin da subito avere un ruolo paritario rispetto a tutti componenti della coalizione. La nostra forza è avere condiviso un programma, e la realizzazione di questo muoverà l’intera azione politico-amministrativa. Non esiste il concetto delle percentuali”.
Il Partito democratico per vincere si è dovuto spostare a sinistra?
“Il Pd di “Brindisi prima di tutto si è rinnovato nelle proposte e nelle persone. Non ci siamo spostati a sinistra, ma c’è stata una condivisione dei valori con Leu, con il quale abbiamo stretto alleanza in piena campagna elettorale delle elezioni politiche quando i due partiti erano rivali, e con la formazione movimentista di Brindisi Bene Comune. Questo ha lanciato un messaggio credibile agli elettori ed ha favorito una coerenza a livello locale. Inoltre abbiamo dimostrato che si trattava di un progetto locale autonomo senza interferenze esterne”.
Il modello Brindisi può essere esportabile a livello nazionale per far risorgere un Pd che è ai minimi storici?
“Il modello Brindisi può essere esportabile a livello locale partendo dalla storie degli uomini e delle donne che sposano certi valori. Ritengo che la prossima sfida del centrosinistra sia quella di dover partire dai territori rinnovando così un’offerta politica nazionale che dopo il 4 marzo può definirsi fallimentare”.
Avete fatto della frase “cambiamola questa storia” il motto della vostra campagna elettorale, non ritiene che sino a questo momento non è stato assunto dall’amministrazione nessun provvedimento che abbia caratterizzato la vostra diversità. Un’azione che è sembrato più una prosecuzione della gestione commissariale.
“Il consiglio comunale si è insediato solo il 10 agosto, le decisioni politiche importanti il sindaco e la giunta le adotterà con il consiglio. Abbiamo però messo dei punti fermi: la nostra contrarietà ad ubicare l’impianto di compostaggio nell’area ex Brindisi nord, una scelta già comunicata ad A2A. Inoltre abbiamo dichiarato il nostro no a Tap. E soprattutto nel primo consiglio comunale come maggioranza abbiamo dimostrato grande compattezza con il voto unanime al presidente del Consiglio. In passato il voto alla presidenza è stato utilizzato per mandare segnali alla propria coalizione o al proprio partito. Non vorrei trascurare anche il piccolo cambiamento mostrato con l’impegno dei nostri consiglieri della commissione elettorale ad adottare il sorteggio per la scelta degli scrutatori. Disponibilità mai avvenuta prima che ha costretto su tale linea anche il consigliere di opposizione”.
Ma quale è la vostra posizione su un impianto di compostaggio a Brindisi?
“Non è appannaggio dell’amministrazione comunale ma di competenza del piano regionale, sicuramente Brindisi è passata da un’impiantistica pubblica funzionante ad impianti chiusi e sotto sequestro con costi alti per i cittadini. Bisogna aprire una profonda riflessione, ormai necessaria per l’abbattimento di questo pesante obolo, ma senza demagogia e strumentalizzazioni”.
Durante il primo consiglio comunale lei è intervenuto dal pubblico per suggerire la strategia da adottare alla maggioranza che era andata nel pallone per la gestione dell’incompatibilità sollevata dall’opposizione al vostro consigliere Maurizio Pesari (Pd). Come ritenete affrontare l’inesperienza dei consiglieri?
“Tutti i gruppi consiliari hanno per la maggior parte persone nuovi. Come Pd intendiamo adottare ogni iniziativa per dotare i nostri consiglieri di tutti gli strumenti necessari per snocciolare le questioni e analizzarle in maniera approfondita. L’inesperienza amministrativa non ci preoccupa”.
In passato abbiamo più volte visto uno scollamento tra partiti e propri rappresentati in consiglio. Accadrà anche questa volta?
“Se c’è rispetto tra le persone anche le fasi più delicate possono essere affrontate con serenità. I rapporti umani sono alla base dei rapporti politici. Se tutti, al netto delle proprio aspettative, utilizzeranno il buon senso sicuramente si riuscirà ad avere un consiglio comunale non conflittuale”.
Avete un progetto per la città da realizzare nel breve periodo?
“È nostra intenzione chiudere al più presto l’accordo con la Marina militare per l’utilizzo della spiaggia ex Sottoufficiali per poter realizzare insieme al vecchio camping un’area fruibile alla cittadinanza. Nei prossimi mesi invece le sfide saranno tutte condizionate da un bilancio non in forma, a causa di alcune entrate previste nei conti che però non sono ancora disponibili nelle casse comunali. Cifre che dovranno essere tamponate”.
In consiglio comunale ci sono al momento quattro diverse opposizioni, si sente di fare un appello?
“Il gioco delle parti porterà ad avere posizioni distanti e legittime con speculazioni politiche, ma su argomenti importanti per la città, come il Pug (piano urbanistico generale), auspico un confronto serrato che porti a soluzioni guardando l’interesse collettivo. La responsabilità della città è dell’intero consiglio comunale. La questione Pug deve essere ripresa subito, l’assessore Borri sta raccogliendo tutta la documentazione. Bisogna dare risposte per il futuro di Brindisi, in particolar modo con lo sviluppo della costa e con il recupero dell’area degradate”.
In merito al suo futuro politico, si parla di una sua candidatura alle prossime regionali.
“È prematuro parlare delle elezioni regionali, e comunque nel partito di Brindisi ci sono tanti profili che possono essere valutati. Per ora mi impegno a fare il segretario cittadino, abbiamo sfide più importanti”.
Dopo la vittoria è cambiato l’atteggiamento del Pd regionale e in particolar modo di Michele Emiliano nei confronti del Pd di Brindisi?
“Il Pd di Brindisi ha innanzitutto allontanato l’immagine di un partito stretto da legami contro natura. La nostra scelta è sempre stata apprezzata anche da Bari, ma sin in dal primo giorno abbiamo rivendicato l’autonomia nelle scelte. A Emiliano oggi chiediamo responsabilità per il nostro territorio. Insieme a Rossi lo abbiamo incontrato e siamo stati chiari: su A2A e Tap sceglie Brindisi, e sull’aeroporto non faremo sconti. E da lui abbiamo ottenuto rassicurazioni”.