di Lucia Portolano per IL7 Magazine
Centrodestra spaccato e l’unione per il momento non sembra arrivare neanche dal tavolo nazionale dove è rimessa l’ultima parola per le candidature alle amministrative dei capoluoghi di tutto il Paese. Per la Puglia si discute su Brindisi e Barletta. Braccio di ferro tra Forza Italia e Lega. Il partito di Salvini non molla, e fa pesare in ogni circostanza il suo primato raggiunto nella coalizione alle ultime politiche. I ben informati sono convinti che alla fine ciascuno andrà da solo.
Da Brindisi arrivano due candidature, due nomi sul tavolo: quello dell’avvocato Roberto Cavalera scelto da Forza Italia, e quello dell’avvocato Massimo Ciullo annunciato già a gennaio da Salvini. Una fuga in avanti che non è piaciuta agli azzurri, che da subito hanno interpretato la candidatura di Ciullo come un’imposizione. Da allora infatti il tavolo del centrodestra a Brindisi si è rotto. A complicare le cose anche la scelta della Lega di appoggiare a Francavilla Fontana Piero Iurlaro, avversario del candidato sindaco di Forza Italia.
La questione Brindisi sul tavolo nazionale pare essere slittata di un’altra settimana, novità potrebbero arrivare martedì prossimo. Ma l’andamento è chiaro, e la rottura ormai è alle porte, nessuno vuol cedere. Nei comuni dove non si è raggiunto l’accordo si prospetta la divisione.
E’ scontro tra avvocati del foro di Brindisi, la politica di centrodestra ha scelto nelle stanze dei tribunali. Ciullo è ex amministratore, già assessore all’Urbanistica della giunta Mennitti ai tempi della nascita dei centri commerciali, Cavalera invece un esterno, con una sola esperienza elettorale nelle elezioni provinciali candidato nella lista di Forza Italia.
Con l’ex assessore di Mennitti si sono schierate le forze politiche di Destra dal movimento nazionale per la sovranità di Alemanno a quello di Giorgia Meloni, anche se quest’ultimo sta vivendo una fase difficile dopo il commissariamento e l’arrivo del consigliere regionale leccese Congedo, interpretato da molti come una mancanza di rispetto per il territorio di Brindisi. A questi si aggiungono i fittiani e i movimenti Proiezione futuro e +39. Tante sigle che però non potrebbero trasformarsi in altrettante liste.
Il candidato di Forza Italia invece ha trovato l’appoggio dei centristi di Rollo, dei repubblicani e del gruppo dei moderati composto da Coerenti per Brindisi, Alternativa popolare e Udc. Ventiquattro ore dopo l’accordo si è tirato indietro invece Toni Muccio di Noi centro, con lui anche Marco Stasi. I due restano in stand by, stanno valutando cosa fare.
Muccio si è ricreduto e ha spiegato di non voler fare accordi con chi con livore e odio ha mandato a casa l’amministrazione Carluccio espressione di Noi centro. Rottura tra Muccio e Rollo per questa scelta, i due prendono strade diverse nonostante negli ultimi anni abbiano fatto parte del gruppo dei centristi. Ma dopo l’uscita di scena dalla politica del leader di Noi centro Massimo Ferrarese, il fronte centrista si è spaccato. L’ex presidente della Provincia questa volta non si schiera, decide di stare fuori dai giochi, si dedica a portare a termine il suo mandato da presidente di Invimit e a fare l’imprenditore. Resta in buoni rapporti con entrambe le correnti che si sono create nel suo ex movimento del quale resta il simbolo ma senza più il suo cognome, che lui stesso ha chiesto di togliere.
Nel limbo Brindisi in Alto che non ha ancora deciso con chi andare, il movimento di Rizziello e compagni è ormai indebolito e in fase di confusione dopo che Impegno sociale ha anche deciso di presentarsi in autonomia a queste elezioni amministrative. Pare che l’ex consigliere comunale dell’amministrazione Consales Ferruccio Di Noi (oggi Impegno sociale) voglia candidarsi sindaco, ma il rischio è che non scatti neanche un consigliere.
Scomparso dalla scena per il momento il notaio Michele Errico che ha incontrato sia Forza Italia che Brindisi in Alto, anche l’ex presidente della provincia è in riflessione.
Come “color che son sospesi” anche i 5Stelle in attesa di conoscere la decisione dello staff nazionale sulla lista da accreditare. Anche tra i grillini è scontro tra avvocati: da una parte Fabio Leoci e la sua lista, dall’altra Gianluca Serra. La bilancia sembra pesare a favore di quest’ultimo, sostenuto dal meetup del consigliere regionale Gianluca Bozzetti.
Gli unici con le idee chiare per il momento sono quelli del centrosinistra che ormai da due mesi hanno annunciato il proprio candidato sindaco. La scelta è caduta su Riccardo Rossi di Brindisi bene comune che è riuscito a mettere insieme Pd e Liberi uguali. Un accordo raggiunto ancor prima delle elezioni politiche nonostante a livello nazionale i due partiti fossero avversari. Un segnale per dimostrare autonomia e indipendenza a livello locale.
Rossi ha già iniziato la sua campagna elettorale. Sabato scorso ha tenuto il suo primo incontro in piazza Vittoria, dove c’erano oltre 300 persone.
Se i giochi dovessero essere questi si contano cinque candidati sindaco e il ballottaggio, salvo sorprese delle ultime ore, sembra scontato.